Il look del condottiero – il seguito ignoto – res gestae e res gerendae – assolutamente uno – facìte a faccia feroce- trilli a go go
Abbiamo in corso una scoordinata e super problematica dialettica con il vetero compagno Pistarino il quale, strampalato dall’irruzione in campo del nostro conterraneo condottiero Giuseppe Piero Grillo, non riesce a sistemarlo nella sua pur vasta compagine dei leaders cui fa riferimento storico-ideologico.
Noi cerchiamo di rimuoverlo da tale antico sinistroide modo di considerare eventi e personaggi; non c’è niente da fare, questi vetero compagni sono stati forgiati così, devono a tutti i costi reperire l’incasellamento, la fisionomica caratteristica, l’ordine insomma e , se non c’è, dagliela con l’analogia.
Prima di affrontare il problema ha assunto dei calmanti che l’hanno piombato in un soporifero nirvana. Sennonché, racconta, ha sognato un dibattito tra Burlando, Monti e Letta, per cui, nel sogno (!), si è addormentato. Così, in effetti, si è svegliato e ha dato libero corso al complesso classificatorio.
” A primma idea a l’è staēta quella de Gesucristo”, ci ha detto !
Ma cosa c’entra Gesù, suvvia, Pista !
“Sì, te lo digo io, in italiano: barba e capelli, braccia a croce, tuffo nella folla, quello che caccia i mercanti dal Tempio, sono io la via, la verità, solo lui, si crede di esserlo, e gli altri dietro, chi li conosce? o seguire o andarsene”.
Va be’, se lo crede lui.
“Poi c’è il gallico Vercingetorige: è uguale, barba, capelli, via tutti i romani, non Roma o morte ma Roma a morte.”
Va be’, ma è stato sconfitto e…
“…lo so, poi ‘Lui’ l’ha legato al carro e se l’è trascinato dietro nel trionfo”. Questa mi piace, Pista, è acuta, purtroppo quel “Lui” non è Cesare, però…
“Scì, e poi mîa ün po’ se il Nostro non ti sembra anche Carletto?”
Scusa, Pista, Carletto chi, quello di Varazze ?
“Ma no, Carletto Marx! Barba, capelli, uno spettro si aggira per l’Europa, martellate a destra e a sinistra, falciate nelle gambe a chi sgarra ecc.”
Non male, una certa somiglianza c’è.
” C’è sì. E perché, e che ne dici di Che Guevara? Guarda il lookkete. E’ uguale, gli mancano sigaro e basco. Ansi adesso glieli mando con scritto: uno, cento, mille Grillo! Cose fatte e cose da fare (tante),res gestae et res gerendae, peccato che i fascisti l’han massou, il Che.”
Ma da quando, o Pista, ti esprimi in latino?
“Cosa? Ti scordi che ho fatto le medie e ai miei tempi c’era il latino? Adesso non c’è più nemmeno l’italiano.
E poi, mîa, cosa ne dici di Mao Tse Dung?”
Ah no, Pista, qui non c’è nessuna somiglianza!
” Ah sì? E chi è che ha attraversato a nuoto lo stretto di Messina, come Mao il fiume giallo? Rosi Bindi?”
Ma allora, se è così importante, perché perde voti?
“Perché? E noi quanto tempo è che perdiamo voti? Meno siamo meglio stiamo. Pochi ma buoni. Lui è uno, il solo, assolutamente UNO.”
Scusa Pista, mi sembra che ti sfugga, nevvero, il dato quantitativo che in Democrazia è anche fondamentale.
” Lascia perde, te l’ho detto, è come Vercingetorige, ansi chiamiamolo Vercingetobepp; l’importante è fare paura, guardalo bene, sembra che, tra uno sbraggio e l’altro, spari :’facìte a faccia feroce'”.
Ma cosa vuoi che Crimi faccia la faccia ha un’espressione gi-ovale e bonella da merenda all’intervallo, e anche gli altri e le ragazze, tutte facce da bravi giovini che, secondo noi, è anche per questo che il Beppe è sempre incazzato, manda in giro un esercito di persone bene educate che quando ripetono i suoi ordini sembrano dei medium, si sente che dalla loro bocca non escono i loro pensieri. Però c’è Casaleggio.
” A l’è côscì, il grande condottiero non sopporta subordinati pensanti con il proprio cervello, perché di cervello basta il suo.”
Pista, come andrà a finire ?
“Ma perché, te mancan i esempi?”
E si è allontanato cantando (una bella mania da un po’ di tempo) a mo’ dei Trilli:
“T’ho ditô che ti me prepari
ô stocchefisce e bacilli
ô Casaleggio côi Grilli
e ün bôttigiôn de Bersàn.
E invece ti m’aē preparon
e Lômbardette côi Crimi
ti saē che a mi nô me piagen
ô l’è un mangiâ da Berlüsc!
E trilli,trilli, trilli,
tante môsse e tanti strilli,
che sbragiandô in te a citaē
ti aē ciü môsse che dinaē.
BELLAMIGO