L’edilizia, gallina dalle uova d’oro per le finanze di molti comuni (oneri di urbanizzazione), è in piena crisi? Anche se l’investimento nel mattone ha sempre grande attrattiva, magari per esaudire il sogno della ‘casa al mare’. L’Italia da troppo tempo, con poche eccezioni, è stata trasformata in cementificio, spesso a scapito dell’ambiente, dell’agricoltura, con conseguente dissesto del territorio. La Riviera Ligure è un impeccabile esempio, nel bene e nel male. Ora è la volta del ‘tonfo’ dei prezzi e pochi acquirenti. Ma neppure l’invenduto sembra favorire un vero crollo del listino. Secondo una classifica riportata sull’ultimo numero di Casa24Plus è stata stilata l’ultima graduatoria della variazione dei prezzi medi di vendita del cosiddetto ‘turistico’, casa al mare. In netta maggioranza monolocali, bilocali e trilocali. In Liguria a star meglio (si fa per dire ) risultano Portovenere (meno 1,1%), Santa Margherita Ligure (meno 1,4%), Camogli (- 2,1). Nella classifica di chi sta peggio sono indicati: Loano (meno 4,3), Sestri Levante (- 4,3), Alassio (- 4, 4), Borghetto S. Spirito (- 4,4), Lerici (- 4,5), Rapallo (- 4,5), Lavagna (-4,6), Bordighera (- 4,6), Vernazza (- 4,7), Varazze 8- 4,8), Ventimiglia (- 4,9), Santo Stefano al Mare (- 4,9).