Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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FarePonente, j’accuse di Luca Ramone: “Vietato lo sport balneare e la stampa disinforma da sempre”


Un sogno destinato a diventare  finalmente realtà? Affrontare la drammatica crisi turistica con una precisa strategia: il benessere attraverso  l’outdoor, arena naturale di ogni sport. Lo praticano il 73 per cento degli ospiti. Il ponente ligure può essere vincente rispetto a altre zone d’Italia.  Un solo progetto, ma concreto. Intanto dure critiche alla Regione, alle associazioni di categoria per la sbandierata norma sul via libera agli stabilimenti balneari aperti d’inverno. Di fatto ‘vieta di fare sport’, anziché inserire un solo obbligo: “fare sport”.

L’oratore e mattatore dell’incontro-dibattito, nell’azienda Sartori a Torre Pernice,  ha un nome e cognome: Luca Ramone, 51 anni, commercialista ed imprenditore turistico imperiese, la mente di “FarePonente“, definito “comitato spontaneo e apolitico di cittadini uniti per garantire un futuro al turismo del ponente”.  Primo macro obiettivo:  candidare l’aeroporto di Villanova d’Albenga, per la sua posizione strategica, ad accogliere compagnie aeree low cost per il turismo e il territorio.

Cronaca della mattinata e del dibattito.  Il benvenuto dell’ing. Roberto Sartori, comproprietario dell’agriturismo (con la moglie Bianca Dulbecco), e soprattutto presidente di una società, seconda solo ad Alitalia, nella gestione dei servizi a terra aeroportuali.   “Siamo qui per illustrare che è nata un’associazione  che si propone di rilanciare  non solo il turismo estivo…”.

L’approfondita disamina di Ramone, appassionato, esplicito, coinvolgente, senza ghirigori.  Un ‘discorso” articolato e merita di essere illustrato nella sua completezza, chiarezza per quanto possibile. Un  ‘progetto semplice’. Premessa: tutte le statistiche confermano che il prodotto turistico che vendiamo si regge sul balneare, tre mesi estivi, quindi seguono lo sport, l’outdoor. Il 73 % dei turisti lo praticano  con una spesa media di 30 euro al giorno.

Ramone: “Il nostro obiettivo è offrire  un territorio più vasto rispetto alle singole località ed identificare un prodotto che abbia la forza e si adatti all’outdoor, più lo sport. Possiamo essere vincenti rispetto ad altre zone d’Italia, offrendo benessere attraverso lo sport”.

Nel periodo invernale in molte  altre zone non lo possono praticare per le condizioni climatiche ed ambientali. Mentre questa è una nostra identità forte che non è mai stata sfruttata come merita il territorio.  C’è troppa dispersione nei vari segmenti di offerta vacanziera.

Puntando su un solo prodotto  dobbiamo diventare i più bravi a fare  outdoor. Non si può vendere solo gastronomia, entroterra, i borghi. Non siamo competitivi, ci sono altre zone (penso alle Langhe, alla Toscana….)   con tanti pregi.

Ramone ha quindi affrontato il secondo nodo, quello dei collegamenti che potrebbero diventare un valore aggiunto. Si può risolvere con strutture già esistenti.  “Abbiamo un aeroporto di fatto non utilizzato. Le ferrovie, a loro volta, utilizzate in modo indegno. Mentre si potrebbe benissimo partire dal Nord Europa ed arrivare da noi in due ore.  Quindi da una parte è indispensabile utilizzare  la tratta regionale della nostra ferrovia, le cui competenze sono peraltro della Regione. Dall’altra Villanova deve diventare l’aeroporto low cost . Levaldigi (Cuneo) ha la Ryanair. C’è il buon esempio vincente dell’Alto Adige che si distingue vendendo il Sud Tirol, la montagna e sanno fare l’accoglienza. …Dobbiamo imparare a vendere una sola cosa e venderla meglio di tutti gli altri.  Il nostro primo referente è la Regione Liguria che ha  competenze su aeroporti e ferrovia” .

FarePonente proseguirà il percorso della sensibilizzazione con ‘tavoli di lavoro’ in varie zone del ponente, da Varazze a Ventimiglia, cercando di motivare gli operatori, unirli. Altro obiettivo: creare un marchio ( “Ponente Sport“) per strutture ricettive. Inviare questionari  a tutte le società sportive  del centro e nord Europa. Si può pensare ad un secondo marchio ( “Comune nello sport”).  Informare capillarmente il turista di tutto ciò che può praticare in quanto a sport. E diventare i più competitivi. Forza di attrazione per 12 mesi all’anno.

Tra gli interventi significativi quello di Lorenzo Carlini, presidente degli albergatori di Finale Ligure. Un’iniziativa regionale della Riviera outdoor e turismo verde ha già riscosso un’adesione di 42 strutture, 20 sono di Finale.

Insomma, il ponente ligure terra di sport? Ramone ha fatto una rivelazione piuttosto clamorosa ed inedita, senza peli sulla lingua si direbbe.  “Ho letto l’esultanza e gli elogi sul via libera della commissione consiliare regionale per l’apertura invernale del servizio elioterapico negli stabilimenti balneari.  Iniziativa della giunta che ha ottenuto il parere favorevole  di tutte le forze politiche. Mi sono andato a leggere ed approfondire i vincoli. A parte l’apertura di almeno 4 giorni in settimana, la cosa più incredibile è che di fatto non si può fare sport, vietato. Eppure abbiamo letto solo grandi plausi delle associazioni di categorie. E’ vergognoso, sapendo cosa significa fare sport al mare, basti pensare alla vela. Semmai avrei messo un solo obbligo: apertura purché si possa  esercitare sport”.

Luca Ramone ha accentuato il fatto che nessun organo di informazione abbia ritenuto di informare in modo corretto  i cittadini. Perché? Altro sfogo: ” La stampa disinforma da sempre…Vi rendete conto che è stata varata una legge che vieta lo sport agli stabilimenti balneari al di fuori della stagione estiva…e non se ne parla?.”

L’ha interrotto il giornalista Daniele La Corte (consigliere dell’Ordine professionale): ” Non si può fare di ogni erba un fascio, tutti uguali. La stragrande maggioranza dei siti on line  e blog  non sono scritti da giornalisti….”.

Interviene Sartori per rispondere ad un quesito: dove prendiamo i soldi per promuovere questa iniziativa? Chi aderisce al Comitato. In prima linea ci sono gli alberghi,  coinvolgere grandi marchi dello sport, qualche entità interessata al trasporto aereo,  i produttori di vino locale.

Tocca ad Ernesto Schivo, presidente dei Bagni Marini di Alassio e vice presidente provinciale: ” Il rimprovero di Ramone non tiene conto delle difficoltà burocratiche che caratterizzano il settore balneare.  Ad Alassio, ad esempio, negli anni ’80 erano nate 5-6 scuole di surf, ci sono stati problemi con Capitaneria, Guardia di finanza, alla fine è morto tutto. La normativa  in tema di sport balneare è puntuale e rigorosa. Le associazioni hanno applaudito al via libera della Regione perché dopo anni si è riusciti ad allungare la stagione,  è un punto di inizio  per una più estesa deregulation nell’offerta elioterapica”.

Controreplica di Ramone: ” Di fronte alla possibilità  di puntare su un prodotto che si può vendere con successo, questa legge mette la parola fine  allo sport e chi ha scritto queste cose non è una persona normale. Vive in un altro mondo, fuori dalla realtà. La nostra fortuna è di essere liberi e non condizionati.  Io non parlo di politica, partiti. Torno sul mio chiodo fisso:  se vogliamo veramente fare un salto in avanti dobbiamo puntare sulle società sportive”.

In effetti si è fatto notare che ad Alassio il ‘progetto sport’ ha favorito il turismo  “veicolando 22 mila persone” nel corso di un anno.

Ramone: ” Oggi anche la terza età può essere coinvolta, non sta soltanto seduta sulla panchina….Per concludere direi che sarebbe opportuno interessare almeno 10-12 società sportive importanti  attraverso l’organizzazione  di una catena di eventi.  E nell’immaginario trasformare, caratterizzare, il nostro ponente in ‘terra dello sport’….  Non come il Festival di Sanremo…evento importante, ma limitato ad un breve periodo. Terra dello sport per dare lavoro tutto l’anno agli operatori e di conseguenza posti di lavoro…..Stiamo vivendo il record della disoccupazione.”

E quanto sia importante prolungare la stagione l’ha ricordato chi ha citatoil ‘caso Alassio’. “Siamo scesi sotto il milione di presenze annue, mentre avevamo raggiunto quota un milione e 800 mila… Di pullman se ne vedono sempre meno, anzi quasi nulla. I treni internazionali sono spariti. E andando avanti sarà sempre peggio…”.  Un altro sbotta: “Prima ne avevamo troppi di clienti, una macchina perpetua, invece….”.

Una lode è stata riservata a Finale Ligure, bravissimi a promuovere un turismo capace di valorizzare l’outdoor. L’invito pressante di FarePonente è  di iniziare con pochi imprenditori dell’ospitalità come apripista, puntando dritti verso i nuovi prodotti turistici.  A Rimini, dal 26 al 29, è in programma la “Prima fiera del turismo sportivo”. Ramone non ha dubbi: “…..Noi siamo più fortunati, la natura ci ha favoriti”.

Un personaggio alassino Doc, come Sergio Gaibisso, accenna all’opportunità di “creare un marchio della Riviera” e di dare maggiore importanza all’immagine. Poi un’inedita rivelazione: ” Nel golfo di Alassio hanno realizzato un allevamento ittico che, a quanto si dice, nessuno lo usa più….., in compenso sono rimasti tutti i divieti”.

Un’ora e mezza di confronto, di proposte, analisi, di entusiasmo. Il modello per aderire è invitante. Che fare a Ponente? Fare una scelta, fare sistema, fare squadra, fare qualità, fare amicizia, fare affari, fare presto. Noi ci proviamo e tu? Se il ponente non vola! Perde il treno.

L.C.


L.Corrado

L.Corrado

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