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Liguria e Basso Piemonte

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Neirotti, ‘mister Asl’ dalle stelle alle stalle ?


Fino a poco tempo fa era forse il manager più ‘coccolato’ della provincia di Savona dai media, dalla classe politica ed imprenditoriale. Il ‘mister che amministrava la prima azienda pubblica della provincia, per numero di dipendenti e volume di affari. Frequenti le sue visite alle redazioni dei giornali, prima della fusione. Si faceva a gara per un’intervista, un’anticipazione, faceva audience e vendere copia. Titoli da locandine. Ora col terremoto giudiziario e politico Gsl di Alessio Albani, i provvedimenti dei giudici, la richiesta di sospensione, il licenziamento in tronco della Regione (assessore Sonia Viale, già sottosegretario di stato in quota Lega Nord), il dr, Flavio Neirotti è solo e abbandonato, emarginato, senza più codazzo. 

Trucioli.it ha chiesto ad un buon conoscente una testimonianza.”Al Santa Corona – racconta Domenico….- siamo stati molti anni insieme. Lui inizialmente era programmatore al Ced di Finale Ligure, il centro elaborazione dati. che dipendeva dal geometra Giovine che come Neirotti si è successivamente laureato. La sede del Ced si trovava al Ruffini, all’epoca ospedale e fu poi trasferita al Santa Corona. Lavoravo in quel periodo all’ufficio tecnico nell’ambito delle mansioni di programmatore. Ero con il capitano Accame, un’istituzione. Risale all’epoca la trasferta di dipendenti del Santa Corona che riuscirono a laurearsi all’Università di Urbino”. Il dottorato di gruppo come veniva considerato tra gli altri colleghi di lavoro ? Risposta: ” Segnò l’inizio di un percorso- scalata politica, a destra e a sinistra, nel Santa Corona. Con una delibera si stabilì. ad esempio, che tutti i dirigenti dovevano essere in possesso della laurea ed ecco il motivo della corsa. Ricordo la nomina di Papalia che però si era laureato in giurisprudenza, il primo direttore, Agosti, quindi Baldinotti.“.

Si è spesso letto che il Santa Corona, dopo l’ingresso della politica e dei politicanti, si era lentamente avviato all’autodistruzione, al de-potenziamento sia di professionalità (primari, medici), sia di funzionalità anche se la coesione ed il lavoro d’equipe hanno evitato il disastro totale, il baratro. Domenico: “Dopo tanti anni vissuti dentro l’ospedale, dopo aver raggiunto la pensione, mi sono fatto un’idea molto personale. Con la creazione della direzione a Savona si è concretizzata la distruzione del Santa Corona.  Non sono state estranee, negli anni, per come l’ho constatato, la commistione delle tre sigle sindacali: Cgil, Cisl, Uil.  Quando si doveva piazzare, sistemare qualcuno era il sindacato a dettare la sua legge, con accordi trasversali di chi in politica deteneva, sua volta, il potere nell’ambito locale o regionale. Dipendeva, ovviamente, dai posti; dai primariati fino all’ultima ruota del carro. Ho lavorato con Panerai, Cagliani, Di Gioia. Nel sindacato ricordo in particolare Martino, Colombo, Ferrando“.

E gli appalti, gli acquisti, la mensa, l’economato ? ”  Chi è senza peccato scagli la prima pietra, tutto il mondo è paese, qualcuno mangiucchiava. Ma ho vissuto esempi di vita encomiabili, penso ad Orso, imprenditore onesto e retto, coscienzioso. Era lui a provvedere alla manutenzione edile in toto ed aveva vinto gli appalti. Durò molti anni. A Natale mi mandava a casa il panettone.  Invece il dr. Papalia, a quanto mi risultava, era uno che li rispediva al mittente. Serbo un brutto ricordo quando intorno agli anni 2000 si verificò il cambio di gestore per l’appalto delle telefonia, vinse  la Simens. Ho un brutto ricordo a proposito dell’appalto della gestione calore che non era a gas contrariamente all’ospedale di Savona. Ricordo la realizzazione della centrale termica unica quando comandava il dr. Fracassi“.

Flavio Neirotti che vive a Pietra Ligure dove ha acquistato un immobile, non fa parte comunque dei ‘big’ della sanità pubblica che si sono arricchiti. Molto ambizioso e forse troppo sensibile verso i potentati, almeno è quanto emergerebbe soprattutto nell’inchiesta penale sul presunto scandalo Gsl. E’ vero che anche  in questa provincia di ‘scandali story’  molti si sono conclusi in bolla di sapone, ne è piena la cronaca. Senza superare tuttavia il ‘caso imperiese’, basti pensare alle inchieste sul nuovo porto di Imperia, Caltagirone Bellavista e C., alle assoluzioni che hanno interessato Claudio Scajola.

La sorte di Neirotti all’esordio del 2016 ha riservato il colpo di scena finale, in attesa dell’esito giudiziario. Prima dei giudici, sono arrivati i politici. La nuova giunta di centro destra ha licenziato  il super manger Neirotti, a sei mesi dalla scadenza dell’incarico ai vertici dell’Asl 2.  Stava scadendo il secondo mandato. Una decisione che oltre all’assessore Viale, ha coinvolto l’intera giunta (pare anche i capigruppo di maggioranza), il direttore generale dell’Agenzia sanitaria regionale, Francesco Quaglia. Si contesta a Neirotti asserite irregolarità amministrative,  nome ed incarichi non proprio graditi ai vertici regionali.  Si parla della nomina a direttore sanitario di Antonella Piazza, in sostituzione di Claudia Agosti.  I tam tam all’interno del centro destra sostengono che quel posto sarebbe dovuto andare  a Teresiano De Franceschi, primario ad Albenga, ex consigliere provinciale Pdl, molto vicino al gruppo di Vaccarezza e non solo.  E che dire delle accuse della Procura della Repubblica per l’appalto del 2011 vinto dalla Gsl di Albani, i milioni di Euro in gioco, l’ipotesi di turbativa d’asta ed abuso d’ufficio in concorso, coinvolti 15 indagati.  A 65 anni compiuti l’ex programmatore del Ced può  tuttavia guardare indietro con un certo orgoglio per i traguardi raggiunti. Neppure i suoi colleghi della prima ora ci avrebbero scommesso nel successo, nella scalata. Il potere logora anche i manager ?  Il troppo potere fa perdere di vista buon senso e realtà, sotto la spinta dei conformisti e degli adulatori, per interesse, dei ‘camerieri’. Peccato a che a scrivere la storia alla fin fine debbano essere spesso i giudici e la Cassazione.


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