Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Loano dolce morte, i rintocchi delle campane per l’agonia della palma centenaria


Per il governo di Loano nessun dubbio: sarà lutto cittadino. L’agonia della palma centenaria, nel cuore del glorioso centro storico, in piazzetta Vittorio Veneto, annunciata dal rintocco funebre della campana, è un evento che non riguarda solo gli ambientalisti o il movimento femminista Cittadini Attivi, armato di cinquecento mamme coraggiose. Cosi ha riportato Il Secolo XIX- Riviera in grande evidenza.

La palma centenaria di Loano, nel centro storico, vista dall’alto. La sua agonia pare sia stata segnalata da mesi agli uffici di Palazzo Doria. Ora è troppo tardi

E’ un evento nella città della ‘cultura ambientale‘ che sgorga da ogni angolo. Non da oggi, da quando ‘cementieri amici e coesi‘ hanno deciso che Loano paga, in politica e nell’amministrazione pubblica, far eleggere i migliori, grazie alla mobilitazione di architetti, ingegneri, geometri, agenti immobiliari, titolari di Stabilimenti balneari, piccoli impresari quasi senza operai. L’elenco è lungo e onora quanti si sono sempre battuti, con coerenza, per il sommo principio che serve a conoscere la natura per sapere cosa potremmo perdere. Ovunque, o quasi, stiamo perdendo l’ambiente nel quale viviamo, che hanno conservato generazioni di avi di cui nulla più sappiamo. A parte gli ingenti danni idrogeologici. A Loano questo non accade, non è accaduto. Solo piccolissime eccezioni. Casi fortuiti. Come quello della vecchia e maestosa palma (almeno 15 metri di altezza), colpita dal cancro maledetto dei coleotteri.

Come siano andate le cose non è facile descriverlo, soprattutto per un anziano cronista, ormai debole di memoria e riflessi, da sempre ricco di  nemici per il ‘pane al pane e vino al vino’. Un grosso difetto nei tempi dove omertà, sottomissione, farsi i fatti propri, paga ? C’è chi sostiene, via Facebook: “…Una delle più vecchie palme di Loano, ma quello che fa rabbia e che con Flavia sono ben 4 mesi che mandiamo foto all’ufficio tecnico…non si è mai fatto vivo nessuno…ora dopo l’ennesimo sollecito e l’aiuto di una persona competente sono arrivati a dire che la palma è morta…”. Altro campione di Facebook: “Dopo 4 mersi di segnalazioni da parte di noi abitanti di piazza Vittorio Veneto, ai vigili urbani e all’ufficio tecnico, per pulire la palma da quasi tre anni non potata, oggi si sono svegliati….spero non sia abbattuta…la palma ha più di cento anni e da 45 che la guardo ogni giorno, spero la salvino”.  Altra persona informata sul passato di Loano, sempre dal vangelo Facebook: ” Devo dire che ultimamente più che il verde amano il cemento…”. E vero, ma chi ha realizzato l’obbrobrio palazzinaro di Corso Europa ? E la sfilza di brutture di palazzi che si osserva meravigliosamente dal cielo o da Monte Carmo ? E’ vero, hanno lasciato a bagnomaria un piano regolatore che consente altri insediamenti abitativi già dove gli spazi pubblici sono angusti, dove la città ha cancellato, per volontà popolare, l’Aurelia bis e la vecchia statale, per la gioia di automobilisti, degli autisti e passeggeri di autobus, si percorre più velocemente a piedi. Loano dove gli studenti di ‘urbanistica’ vengono ad ammirare l’illuminismo rinascimentale di ieri e di oggi. Cosa volete più di così !

E’ vero, i lettori di Facebook, sono informatissimi. Quante voci, coerenti, si sono levate in tutti questi anni; gli unici che appoggiavano la dolce cementificazione, con articoli, erano il rimbambito cronista loanese di residenza e i pochi amici che scappano pur di non farsi vedere insieme. E’ pericoloso. Ma perchè i benemeriti contestatori di ‘salviamo la palma’ di piazza Vittorio Veneto non si sono rivolti ad un prode di Palazzo Doria, il sempre giovane guardiano G.B. Cepollina, agente immobiliare al quale non piace polemizzare via Facebook. E’ coraggioso anche quando viene preso a pedate, come tante volte gli è accaduto ai tempi del ‘comandante Angelo Vaccarezza‘.  Suvvia, non lamentatevi, non versate lacrime, tutto sommato Loano ha personalità della caratura di  Luca Lettieri al quale qualcuno si è rivolto, supplicandolo di ‘salvare la palma’. Lui si è sempre fatto in quattro per il bene della comunità, con intelligenza e acume manageriale, non a caso c’è stato un tempo in cui sue foto osè seminavano il panico.  Perchè non si sono rivolti, da piazza Vittorio Veneto,  ai loanesi doc Nicolò Rabaglia e Francesco Gallo, memorie storiche della città, per documentare con tutta l’autorità morale di cui godono ( e ne diamo volentieri atto) cosa rappresentava quella palma lasciata troppo a lungo agonizzare ?

In Piazza Vittorio Veneto, tra l’altro, abitano loanesi benemeriti e illustri. Basterebbe il nome del notaio Matteo Lavagna e di Raffaelina Porro (A Bambana) per far correre, i  pronto soccorso pro palma, il sindaco,  il vice sindaco, ovvero quelli che in città contano davvero? Non solo, non si capisce perchè non si sono rivolti (i cittadini) all’ufficio comunale creato proprio per i rapporti con i cittadini, accogliere e soprattutto dare seguito alle segnalazioni virtuose.  Potevano rivolgersi a mass media accreditati e autorevoli: da Ivg, alla Stampa, al Secolo XIX.

Loano non è nuovo – ma tutto il mondo è paese – a cose d’altri tempi.  Loano che ha un suo progetto per l’avvenire dei figli e dei nipoti, per non mettere in soffitta un pezzo di storia. Il consiglio è voltarsi dall’altra parte. E’ richiesto, inoltre, l’ottimismo di maniera ed il baciamano portafortuna. Chiedelo ad un umile cronista di provincia che pretende solo il diritto di cronaca. Lasciatelo perdere e tenetevi la palma che, c’è da scommettere, sarà curata o sostituita, da un albero ancora più bello, più corroborante, più elettorale.

L.C.


L.Corrado

L.Corrado

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