Risposta al Consigliere Regionale PD, Luigi De Vincenzi- Può darsi che essendo già ben oltre i miei 50, possano verificarsi cedimenti nella memoria e, quindi, a ragione, si possa essere definiti come “smemorato“…..! Avrei motivo di dolermene soprattutto sul piano professionale perché essendo basata tutta la mia professione, ora alla Scala di Milano, sull’esercizio della memoria (si pensi che si devono imparare opere liriche, magari di trecento pagine interamente “a memoria“…), se essa cominciasse a mancare dovrei davvero preoccuparmi.
Tuttavia, segni in tal senso, per fortuna, finora non ne ho ravvisato, dovendo mettere alla prova la memoria stessa, esercitandola ogni giorno, continuamente.
Non so le condizioni della memoria di De Vincenzi (che ha passato i 60..), che pare abbia lasciato il suo lavoro per dedicarsi encomiabilmente, totalmente, alla sua nuova funzione di Consigliere Regionale di opposizione.
So solo che con lui, ora, condivido soltanto il ruolo di “opposizione”: un ruolo in cui non si conta esattamente niente ma che dà valore al significato della democrazia.
Ruolo, che é a tal punto riconosciuto dal nostro sistema che, espressamente per i Consiglieri Regionali, anche quelli di opposizione, attribuisce e garantisce un ricco appannaggio in tema di indennità di carica.
Anzi, é un ruolo talmente “riconosciuto“, che viene tutelato spingendosi “oltre” la durata stessa della carica, assicurando, in riconoscenza dei “servigi” profusi per la Regione, pure una congrua pensione.
Veniamo ora, a quanto De Vincenzi contesta.
Nella sua lettera, De Vincenzi se la prende perché é stato ricordato alla gente il fatto ignominioso della Sua astensione sulla riorganizzazione del sistema ospedaliero della provincia, cui erano chiamati ad esprimersi tutti i Comuni, che di fatto, però, a detta di tutti, rappresentò un voto sulla deaziendalizzazione di S.Corona.
Si, lo capisco: dal suo punto di vista quel fatto doveva essere “dimenticato” : cadere …nell’oblio.
Non capisco, tuttavia, perché se la prenda con me: chi, con spietato tempismo politico, ha ricordato questo episodio (senza esser tacciato di esser “smemorato”), leggendo Comune per Comune, da Alassio a Zuccarello, come si comportarono i Sindaci della Provincia, é stato Angelo Vaccarezza, ora Consigliere Regionale, già Sindaco di Loano; egli ha sottolineato come “alcuni” Comuni, tra cui Loano, Finale, Borghetto, Giustenice, votarono contro; altri, e cioè quasi tutti quelli retti da giunte di centrosinistra, votarono a favore ed, infine, altri ancora, tra cui Pietra Ligure, (inspiegabilmente) si astennero.
Vaccarezza ha pure rammentato come i Comuni confinanti o vicini a Pietra Ligure fecero ricorso al T.A.R. contro la deaziendalizzazione del nostro ospedale e noi, Pietra Ligure, sede di S. Corona, non ci associammo: il Sindaco era De Vincenzi; é vero: chi sta ora scrivendo (come pure altri assessori e consiglieri nella mia condizione), visto che questa posizione di “astensione” non fu concordata prima tra le forze che componevano la maggioranza, ma della quale si venne a sapere solo “dopo“, a posteriori, a “cose fatte“, avrebbe dovuto trarne le conseguenze sancendo la fine della Giunta della Lista Civica Pietrese; lo si sarebbe dovuto fare, a maggior ragione, perché quegli episodi erano i primi segnali inequivoci per cui il Sindaco e, ancor prima, il “candidato Sindaco” De Vincenzi non era più al di sopra dei partiti e “non schierato” politicamente (cosa che gli aveva consentito di essere a capo di una lista dov’erano presenti forti personalità di sinistra, di centro e di destra), ma era, di fatto, (forse intimamente pensando al suo futuro personale) un supporter del centrosinistra e del PD, in particolare; uno schierato a sostegno della Giunta Regionale di centrosinistra che, con il suo Presidente Burlando e l’assessore alla sanità Montaldo, stava sancendo la fine dell’Azienda Ospedaliera S.Corona e l’inizio dello spaventoso declino dell’ospedale pietrese.
La conferma che questa fu una scelta scellerata e l’inizio di tutti i mali attuali dell’ospedale, ce l’ha data il dottor Artom (che non é certo un conservatore) che, in un applaudito intervento, ha detto, …in sintesi ed “in soldoni” : “…prima, quando c’era l’Azienda, S.Corona era all’avanguardia dell’efficienza e non avevamo da invidiare nulla a nessun ospedale: anzi, gli altri guardavano a noi come esempio da seguire; avevamo tutto quanto occorreva per rispondere adeguatamente alla domanda sanitaria dei cittadini. Dopo la deaziendalizzazione, é cambiato tutto e si é peggiorati progressivamente.”
Chi ora sta scrivendo ha solo riportato fedelmente quanto é successo nella riunione del Consiglio Comunale “aperto” del 13 Aprile 2016.
Confesso che non mi ricordavo (quindi, da “smemorato”) che la manifestazione denominata “Santa Corona day”, del 2007, l’avesse organizzata, promossa ed allestita, come testualmente scrive, “LUI”, il solo Sindaco De Vincenzi: mi sembrava, infatti, che essa fosse stata organizzata dal Comune di Pietra Ligure, in particolare, da tutta l’amministrazione comunale di allora, costituita da tutte le forze eterogenee che la componevano. Se ne parlò, discusse e decise in maggioranza, in Giunta e fu una decisione presa col convinto concorso di tutti: davvero non mi ricordo (che volete…: le amnesie..!) di decisioni di tipo “podestarile” prese da uno per tutti, con “tutti gli altri” che si adeguavano e si riducevano al ruolo di “ancelle” del Sindaco.
Il Comune di Pietra Ligure, TUTTO, maggioranza e minoranza compresa, diede il suo apporto convinto e partecipò, sancendo il successo, in termini di partecipazione, della manifestazione.
D’altronde, un altro caso di “sospetta amnesia” mi capitò quando De Vincenzi al culmine della campagna elettorale per il Comune di Pietra Ligure, il 19 Maggio 2014, al cinema teatro comunale, presentò il volume, autocelebrativo di carattere agiografico, redatto a sue spese, su tutte le opere fatte nel corso dei 10 anni dell’amministrazione, che stava concludendosi, e che avevano “cambiato Pietra“: tutte erano state concepite, ideate e fatte soltanto tramite la sua sola, decisiva iniziativa: tutti gli altri non esistevano, non contavano o avevano avuto, in due mandati di duro impegno, solo un ruolo di “comparsa“, unicamente contemplativo “dell’afflato divino” del Sindaco da cui tutto aveva origine e promanava. Non mi ricordavo che le cose in questi 10 anni fossero andate proprio così, anche perché, in una maggioranza così eterogenea, tutto quello che si faceva era sottoposto ad un serio confronto, il più delle oltre anche serrato, delle rispettive posizioni; ma a quanto pare mi sbagliavo: colpa dell’amnesia!
Il “Santa Corona day” rappresentò l’unica occasione in cui tutto il paese si strinse a difesa del suo ospedale: fu il primo momento e, contestualmente, il culmine della mobilitazione popolare per S. Corona; purtroppo, però, fu anche la sola, unica circostanza in cui l’iniziativa fosse partita dalla “Istituzione: Comune di Pietra Ligure“: tutte le altre volte in cui la gente fu coinvolta nella difesa dell’ospedale lo fu su iniziativa di gruppi politici: foto, manifesti, articoli di giornale lo attestano e lo dimostrano.
Ma c’é un altro dato significativo: NON c’é chi si ricordi che il PD, nella città di Pietra Ligure, abbia organizzato un convegno, un incontro pubblico, un dibattito sulla difesa dell’ospedale: a “sistemare per bene” l’ospedale S. Corona ci stava già pensando l’assessore compagno Montaldo e, nella fedele continuazione della logica “vetero/sovietica“, non si doveva “disturbare” il “compagno manovratore“. Bisognerà aspettare la campagna elettorale delle ultime elezioni amministrative comunali perché anche il PD si accorgesse che il problema della difesa di S. Corona esisteva!
Il Consiglio Comunale nel quale si discusse della ristrutturazione dell’ospedale con il progetto della costruzione di un monoblocco che unisse i reparti più importanti, consentendo il mantenimento del DEA di 2° livello, da finanziarsi con la vendita dei reparti più vecchi o non più destinabili ad uso ospedaliero, fu sostenuto e votato sul presupposto che fosse “vincolante” o comunque “impegnativo” sia per il Comune (che avrebbe dovuto adeguare il proprio piano regolatore), ma, soprattutto, nei confronti della Regione, che aveva il potere di “decidere” in merito e di dire “l’ultima parola” sul futuro di S. Corona. E questo concetto ci è stato fatto passare “per buono“, come “oro colato” quando il progetto stesso è passato al vaglio del Consiglio.
La nuova assessore alla sanità, Sonia Viale, che per il ruolo istituzionale ricoperto, ha l’autorevolezza per poter parlare sulla questione, ha, invece, detto ufficialmente che non esiste NIENTE, però, che possegga un carattere “formale” e che vincoli in alcun modo la Regione Liguria, considerando e riducendo il tutto a mero progetto “di studio”, che qualunque volenteroso avrebbe potuto fare e declassandolo a pura “propaganda elettorale“.
E quest’ultimo concetto dà più che l’impressione che si trattasse di una “marchetta elettorale” di lusso, per il PD.
Infatti, il progetto del nuovo S. Corona fu portato in Consiglio Comunale proprio poco prima delle ultime elezioni regionali, in piena campagna elettorale, in cui De Vincenzi era candidato PD e la sig.ra Raffaella PAITA, candidata PD alla Presidenza della Regione era stata indicata sui giornali come “sostenuta” ufficialmente dal Sindaco Valeriani (uno che dice di “non essere iscritto” a niente, ma che non si faceva problema a comparire nell’elenco dei Sindaci di centrosinistra sostenitori della candidata PD Paita, alla Presidenza della Liguria).
Perché non si dovrebbe credere a quanto afferma la Viale, visto che, essendo l’Assessore Regionale alla sanità, è l’unica che può parlare in merito con cognizione di causa? Perché la si dovrebbe già criticare, a priori, non essendo passato neanche un anno dall’assunzione del suo incarico?
Su che basi dovremmo credere che quello che dice la Viale é falso, quando per ben 10 anni ci hanno fatto credere che quello che diceva Montaldo era “vero” e quello che faceva era giusto ed opportuno? Solo perché lui era del PD? Dopo che per 10 anni ha pontificato, come il papa fa in questioni di religione, senza che NESSUNO del suo partito gli abbia levato una critica o mosso un dissenso rispetto a quello che “imponeva”, più che “proponeva”? Nonostante operasse in modo da dare l’impressione che facesse di tutto per “ridimensionare“, se non “demolire” il S. Corona per attribuire il ruolo di “ospedale provinciale” al S. Paolo delle “rosse” Savona/Vado? Perché dovremmo mettere sul banco degli accusati Sonia Viale, che ha appena assunto l’incarico, quando sono i 10 anni del duo “Burlando/Montaldo” i veri responsabili dello “sfascio” di S. Corona, sotto gli occhi di tutti?
Basti solo pensare a che cos’era S. Corona quando era “Azienda”, “PRIMA” che arrivassero loro, e come si è ridotta oggi, “DOPO” 10 anni delle loro attenzioni, cure e del “bene” che han fatto all’ospedale togliendogli lo “status” di “Azienda” ma procurandogli tutti i “vantaggi” conseguenti questa scelta (che De Vincenzi ha ricordato a noi “smemorati”, vedi “trauma center”)!
Ci hanno, per l’appunto, anche fatto credere che, “in cambio” della deaziendalizzazione di S. Corona, l’ospedale avrebbe goduto di vari innegabili vantaggi, tra i quali la concessione del “trauma center” (ripetiamo, ce lo ricorda, sottolineandolo, De Vincenzi nella lettera): tutti questi “vantaggi” si sono visti nel corso degli anni: reparti prestigiosi chiusi, trasferiti a Savona o ridotti ad una presenza poco più che simbolica; primari non sostituiti; trasferimenti di funzioni ed uffici a Savona; posti letto del DEA S.Corona costantemente ridotti fino ad esser meno dell’ospedale cittadino di Savona; riduzione degli orari dell’emodialisi fino ad arrivare alla morte di un disgraziato che non riuscí ad arrivare a Savona, aperta, invece, per tutte le 24 ore, pur non essendo sede di DEA: emodialisi, poi, riaperta a furor di popolo, dopo l’intervento decisivo in Consiglio Regionale di Marco Melgrati. Fino ad arrivare ai nostri giorni in cui perfino il PRONTO SOCCORSO del DEA di 2° livello sta scoppiando e fatica ad affrontare adeguatamente le emergenze, se non per l’impegno dei suoi operatori, peraltro oggi anche ridotti.
Questi sono i risultati di dieci anni di amministrazione della sanità ospedaliera e di “attenzione e cura” sul S. Corona da parte del PD.
Due considerazioni sul Cantiere e sulla ristrutturazione dell’ex colonia Oberdan, espressamente citati dall’ex Sindaco De Vincenzi.
IL CANTIERE- Ho preso una posizione dura e precisa sulle aree del cantiere non “DOPO” le elezioni amministrative comunali, ma “PRIMA” delle elezioni stesse, assumendomene le responsabilità relative e subendone ed accettandone le conseguenze, soprattutto elettorali. Ho espresso la mia posizione (di cui sono oggi ancor più convinto), che era quella della mia lista, ritenendo che quanto prevedeva il progetto, nel 2014 non fosse più attuabile e sostenibile con la crisi imperante; vedi, “in primis“, la realizzazione del porto, opera antieconomica, che, per i suoi costi, comportava un forte compenso in termini di nuove volumetrie edificatorie. Da ciò derivava, se non si fosse fatto più il porto, la conseguente riduzione drastica delle stesse volumetrie (perché non avrebbero dovuto più compensare la realizzazione di quest’opera faraonica) e la riconsiderazione complessiva del progetto, in termini di maggiori spazi pubblici a disposizione della collettività.
Ritengo sempre più che questa sia la posizione più giusta e rispondente alle esigenze di Pietra Ligure, che non ha più bisogno di nuove colate di cemento, dopo tutte quelle che ci sono state in passato ed anche recentemente. Pietra ora, nel 2016, non ha bisogno dei nuovi, circa 190 appartamenti previsti nella sola area del cantiere navale. La città scoppia come un invivibile formicaio in determinati periodi ed è, all’opposto, deserta come un cimitero in altri.
Il “BASTA” nuovo cemento, é un BASTA alla riduzione delle risorse, della disponibilità dei servizi, della capacità delle infrastrutture, della futura, progressiva riduzione della qualità della vita.
L’ecomostro OBERDAN.- De Vincenzi sostiene che il progetto edilizio della ristrutturazione dell’Oberdan, sia stato discusso in Giunta Comunale e che io non lo ricordi per la solita “smemorandia“: se il progetto fosse stato discusso in Giunta, il suo titolo autorizzativo sarebbe NULLO perché un progetto edilizio NON PUÓ e NON DEVE esser sottoposto all’esame di un organo amministrativo “politico,” come lo é la Giunta Comunale.
Se, in ogni caso De Vincenzi insiste a sostenere questa storia, allora vuol dire che é proprio vero: 1) io ho avuto un’amnesia; 2) la pratica del progetto é stata discussa ed approvata in Giunta; 3) i titoli autorizzativi sono DA ANNULLARE! (In fondo, non mi dispiacerebbe…).
Più volte, durante questi due anni di opposizione, in Consiglio Comunale ho citato il risultato edilizio sconcertante, sotto gli occhi di tutti, della ristrutturazione dell’Oberdan, che é arrivato a circa 18.000 metri cubi di costruzioni, chiedendo ai consiglieri ed assessori PD, che facevano parte della precedente amministrazione, se essi, al par mio, avessero mai discusso “quel” progetto in cui era stato applicato il “piano casa“, o ne fossero stati a conoscenza, condividendolo. Il risultato di risposta é stato: il silenzio. E non poteva esser diversamente; infatti, il progetto edilizio “ristrutturazione Oberdan” in cui é stato applicato il “piano casa” che ha visto radere al suolo la vecchia struttura, ricomponendola in un complesso di edifici con i relativi aumenti di cubature e che ha portato alla realizzazione finale attuale, in Giunta NON è venuto perché NON POTEVA venire!
Diversa é la questione della “convenzione” urbanistica di quella ristrutturazione, per quel che riguarda la corresponsione degli oneri di urbanizzazione e la loro possibile conversione in opere d’interesse pubblico. Quella “convenzione” fu esaminata dalla Giunta (non il progetto) perché comportava decisioni di carattere amministrativo, come la realizzazione della nuova strada di innesto su viale Riviera e, poi, la realizzazione della nuova passeggiata a mare di “ponente” tra il rio Ranzi e S. Corona, il tutto per un importo superiore ai 500 mila euro.
Opere per le quali TUTTI condivisero la realizzazione e, quindi, la conversione degli oneri corrispondenti al loro valore.
TUTTO QUA.
Neanche a me, povero Consigliere di opposizione del Comune di Pietra Ligure, interessa polemizzare con De Vincenzi, Consigliere della Regione Liguria, sia pure di opposizione.
Lo lascio alle sue alte incombenze.
I miei avversari sono la Giunta Valeriani e la sua maggioranza (PD + LEGA NORD + Valerianisti) che in due anni di mandato hanno dimostrato come si può DISAMMINISTRARE un Comune, non riuscendo a piantare un chiodo, a mettere una lampadina, ma portando Pietra Ligure all’ambizioso risultato di essere tra i Comuni che hanno le tasse più alte della Liguria (IMU, seconde case 10,60 + TASI allo 0,80: un record! E solo perché aumentarle di più non era consentito).
Quello stesso Sindaco Valeriani che De Vincenzi ha appoggiato sfacciatamente alle elezioni comunali, suggellando con un abbraccio celebrativo, immortalato in fotografia, la sua vittoria.
12 Maggio 2016. Mario Carrara
P.S. – Mario Carrara é stato componente della Giunta presieduta dal Sindaco Luigi De Vincenzi.Nel mandato dal 2004 al 2009, è stato Assessore ai Lavori Pubblici, ai Parchi e giardini, all’Edilizia privata.Nel mandato dal 2009 al 2014, é stato Assessore ai Lavori Pubblici, ai Parchi e giardini; tuttavia, la delega all’Edilizia privata non gli è più stata attribuita, essendo trattenuta dallo stesso Sindaco De Vincenzi e da questi sostituita con la delega ai “Cimiteri”.