Non è un intrigo internazionale. Non ci sono di mezzo agenti segreti o spy story. Una storiella, quasi divertente, ascoltata nell’entourage che gravita attorno al ‘re del mattone’ (ex?) Andrea Nucera che si sta prendendo qualche rivincita con la giustizia italiana. Un suo collaboratore (forse ex) che ha condiviso comunque un periodo in cui ‘io do una mano a te e tu la dai a me’ nei panni di protagonista di una ‘surreale trattativa’. Il mister conosce negli Emirati Arabi Uniti uno sceicco interessato ad acquistare tre elicotteri da guerra. “Ci penso io…”. Telefonate e contatti con AugustaWestland confluita in Finmeccanica Spa. Quando l’ambasciata italiana l’ha saputo, apriti o cielo….
Questa volta di giudiziario non c’è nulla. Non è una barzelletta. Una storiella realmente accaduta, così assicurano gli uccellini in quel di Alassio.
Andrea Nucera, latitante ed in attesa dell’iter finale della giustizia, continua ad essere inseguito dalla cronaca anche quando ne farebbe volentieri a meno. Del resto è sempre stato per il basso profilo. Mai una conferenza stampa, mai una sua foto come dio comanda. Anzi proprio in giro ci sono sempre le stesse due o tre immagini pubblicate fino alla noia. Non solo, da quando ha scelto il ‘rifugio’ degli Emirati non è mai stato raggiunto da giornalisti o fotoreporter, nonostante il personaggio sia un obiettivo che fa ‘vendere copie’, incrementa le ‘visite’ on line. La barriera resta impenetrabile, a prova di spia. Nulla filtra a proposito di affari e di attività, frequentazioni.
Il Secolo XIX nel ‘lontano’ 13 maggio 2013 aveva dedicato una pagina per aver scoperto che il “ricercato per bancarotta fraudolenta” aveva aperto un ristorante, poi si seppe pure di un secondo, di un terzo, come attività secondaria. Il titolo “L’ambasciatore cena dal latitante. Il rappresentante dell’Italia ospite (inconsapevole) del savonese Nucera”. Sul libro d’onore degli ospitie una dedica firmata dall’alto diplomatico Giorgio Starace, ora inviato speciale in Libia su decisione del ministro degli Esteri, Gentiloni.
Negli Emirati arabi è arrivato, nel luglio 2015, come neo ambasciatore Liborio Stellino, già console d’Italia a Boston ed in tempi più recenti consigliere per gli affari internazionali dell’allora governatore della Lombardia Roberto Formigoni. Prima ancora Stellino ha guidato l’unità per la Russia, il Caucaso e l’Europa orientale delle direzione generale affari politici della Farnesina. Ad Abu Dhabi si tratta di gestire i rapporti con un Paese che ha relazioni fitte con l’Italkia (si pensi ad Etihad e Alitalia). Gli Emirati molto attenti agli affari e poco entusiasti di fronte alle richieste della giustizia italiana. Nucera, Matacena, ….
Nessun problema di estradizione quello che avrebbe dato parecchio fastidio all’ambasciata italiana ad Abu Dhabi, mentre il consolato generale si trova a Dubai. In entrambe le località, Andrea Nucera ed almeno un paio di amici savonesi hanno operato ed operano ancora nell’ambito della ristorazione (Italianissimo con due sedi, con l’impresario che ha lasciato quella di Dubai e il Burlesque ad Abu Dhabi), in primo piano restano delle costruzioni, il business immobiliare. Non è difficile immaginare che i ristoranti siano frequentati anche dalla buona borghesia locale, da italiani in vacanza (vedi TripAdvisor) e da qualche sceicco.
Da una di queste amicizie, coltivate dall’amico manager dell’arch. Nucera, sarebbe nata la ‘ divertente’ proposta di acquisto dei tre elicotteri. E’ probabile che il nuceriano abbia prospettato o vantato contatti con l’Italia che conta. Non si trattava di un immobile, nè di una fuori serie. La questione era ghiotta, un affare di qualche milione di euro. Tanto valeva provarci, tentare il colpo di fortuna o di genio all’italiana. Da bravi napoletani, alla Totò, “ci pensio io”. Così sono iniziati i contatti da un Paese all’altro. Ben presto l’affarone ha destato curiosità, interrogativi e inevitabili conclusioni. Ma chi è quel tizio che vuole fare da intermediario tra Emirati e un’industria strategica del Bel Paese per l’acquisto di elicotteri da guerra ? Nessun scherzo o pesce d’aprile, né una carnevalata, semmai un po’ di ingenuità e buona fede. Per il ‘club Nucera’ una fastidiosa scenetta. Negli Emirati, descrivono gli esperti, il rapporto personale e fiduciario prevale sempre nella conclusione di trattative commerciali e risulta indispensabile non improvvisare e non convincersi che la larghezza dei mezzi del paese e dei suoi operatori economici sia sinonimo di immediati e stratosferici guadagni. E’ pertanto raccomandabile il ricorso ai servizi di un buon studio legale o di un consulente che abbiano solida conoscenza ed esperienza del mercato e della legislazione locale. Le imprese italiane poi possono contare sulla ramificata rete di supporto offerta dall’Ambasciata ad Abu Dhabi e dal consolato generale. Naturali punti di riferimento e sostegno nei rapporti con le articolazioni economiche ed istituzionali emiratiane, come anche dall’Ufficio Ice di Dubai, chiamato a fornire un ampio spettro di attività e servizi a sostegno delle imprese. E’ una rete di supporto anche immateriale. Il manager savonese diventato amico di uno sceicco, all’insaputa di Andrea Nucera, era rimasto al ‘fai da te’. Insomma, a ben vedere, nulla di trascendentale e di irreparabile. L’italianità è pur sempre originale e nostrana, savonese Doc.