Dai colleghi anziani e navigati, Angelo Fresia, era considerato giovane promessa del giornalismo ponentino. Cronista scrupoloso e determinato, ricco di umiltà, permaloso moderato, coerenza professionale. Nessun sfoggio della sua appartenenza alla buona borghesia ponentina. Non per questo era riuscito a sottrarsi alla gavetta. Anzi l’ha conosciuta, praticata. Non era colluso col giornalismo ‘marchettaro’ che per anni ha fiorito attraverso ‘giornalini’ dei Comuni, di enti pubblici, associazioni di categoria. Cortigiani per necessità. Forse non era la scuola ideale, permetteva comunque di ‘farsi le ossa’, bussare ad un mestiere che appassiona tanti giovani e non. La fortuna, si direbbe, non è stata amica. Pare gli abbiano voltato le spalle i colleghi che a La Stampa si trovano nella stanza dei bottoni. Trucioli ha già raccontato: Vedi articolo…. Leggi anche….
Acqua passata, da non gettare alle ortiche ? Fa riflettere. Angelo Fresia era diligente e giudizioso corrispondente de La Stampa – edizione savonese; curava il vasto e popoloso comprensorio di Albenga e spesso chiamato a coprire le notizie fino ad Andora, a ponente e a Finale Ligure, a levante, oltre all’entroterra. Senza orari o giorni di riposo, né la ‘cosiddetta corta’, il secondo riposo settimanale previsto dal contratto nazionale di lavoro giornalistico. Nessuna indennità festiva, né notturna, o straordinari in busta paga. Era pagato a notizia e quando ha chiesto se, dopo 10 anni di ‘tirocinio’, meritasse il riconoscimento secondo i canoni della correttezza contrattuale, avere un futuro si suol dire, è arrivato il benservito. Ha sbagliato lui, ha sbagliato l’editore o meglio chi lo rappresenta ? Non è questo il momento dei ‘processi’, il giudice del lavoro è stato chiamato a pronunciarsi, si sono tenute le prime udienze, il magistrato che se ne occupava ha cambiato tribunale, La causa riprenderà nel 2016 e non mancano pare ovvio ottimi legali a duellare.
La nuova vita del pur sempre giornalista pubblicista è iniziata la prima settimana dello scorso aprile. Senza battage pubblicitario e basso profilo secondo lo stile di Angelo. A Ceriale, la sua città, nella zona di San Rocco, sull’Aurelia, nei palazzi realizzati dagli anni 70 in poi, ha aperto ‘Grifone’ piadineria, in grado di offrire 101 tipi di piadine dolci e salate, per tutti i gusti. Con una particolarità. Il giornalista non si è affidato ad un lavorante, ha imparato l’arte e l’ha mette in pratica con scrupolosità. Ad iniziare dalla qualità della materia prima. Un sito internet descrive finora 536 attestazioni di ‘mi piace’. I giudizi dei clienti sono lusinghieri e stupiti. I ‘foresti’, i turisti è probabile che nulla sappiano del curriculum del giovane esercente. “Da anni trascorro le ferie a Ceriale – nome e cognome di chi scrive il post – ci voleva questo locale….i miei figli vanno matti per le piadine. Sono artigianali, molto gustose, leggere e non appesantiscono “. Basterebbe quest’ultimo attestato per assegnare un 10. Ne sa qualcosa chi frequenta abitualmente la ristorazione e dopo il pasto si ritrova con il peso sullo stomaco e digestione inerte al digestivo.
Non manca chi commenta, divertito, che i nomi delle piadine sono associati a sportivi, a personaggi famosi. Qui prevale l’estro di Angelo Fresia genoano dalla testa ai piedi, sapientemente estroso, attento alle mode, come quella di organizzare il trofeo Fifa 16, assegnando al vincitore la Playstation 4, usata per giocare. Oppure rilasciare un tesserino raccogli punti per un omaggio finale. Anche sul fronte prezzi ,da Grifone conviene. In una forbice da 1 a 5 €, indica il listino. A partire dal mezzo litro dell’acqua minerale in bottiglia al litro e mezzo. Al vino, alla birra.
Un altro ‘frequentatore’ fa osservare: ” Unica pecca la location e al massimo può ospitare una decina di persone “. Una zona che in passato è stata interessata da qualche problemino di ordine pubblico. Un bar frequentato da personaggi non raccomandabili, lo studio di un geometra fatto segno a colpi di pistola. Un avvertimento. Tra l’altro, in un’area a rischio esondazione, già danneggiata.
E chi lo dice che il gran fiuto di Angelo non abbia scelto proprio quella posizione, quel locale ( a fianco c’è la succursale di un notaio) proprio perché si è trattato del primo passo, mettersi alla prova, senza strafare. Lui dietro il banco, alle prese con l’impasto, la cottura, la diligenza con ogni cliente, lo scrupolo. L’acquisto di prodotti di prima scelta, per il detto chi più spende meglio spende. Un salutare ed irrituale andare controcorrente dove spesso la parola d’ordine è invece risparmiare e chi propone la merce cerca di fa presa sul ‘fai un affare‘. “Un locale spartano, senza pretese – è il giudizio di un internauta – dove l’alta qualità dei prodotti e la maestria della lavorazione si sentono al palato”. Ottima occasione per spuntini, diurni e notturni. Di sabato e nei prefestivi orario continuato dalle 11 alle 3 di notte. Per gli appassionati di fotografia le pareti ‘parlano’, incantano, su tutti una bellissima istantanea di Zoff. Pure TripAdvisor, per quello che conta, annovera finora 15 recensioni, con un 4,5 complessivo. Ormai dovrebbe essere risaputo, più che un giudizio, il punteggio di una guida gastronomica, di un sito di viaggi capace di spopolare, serve il passaparola. Il cliente soddisfatto. E non farsi mai illusioni se tanti, troppi ‘gastronauti’ si credono esperti culinari. Elargiscono pagelle. E’ la cassa, a fine anno, il testimonial di un successo o meno. Non montarsi la testa, è il consiglio del buonsenso. “Ho trovato un pezzo di Romagna sulla Riviera Ligure – scrive un ammiratore del Grifone – , una delle migliori piadineche dove io abbia mangiato….degno delle migliori piadinerie della mia Emilia, ottime farciture, per tutti i gusti, ottima l’accoglienza di Angelo e Sara che fanno da fantastico contorno all’eccellenza”. Una cerialese di cognome, Vanessa Ascoli, si spinge oltre: ” Per Ceriale è davvero una bella novità “.
C’è chi ha descritto Angelo Fresia come un ex giornalista, sbaglia grosso; la penna, la sapienza, l’esperienza restano nella mente, nel cuore, nelle vene. Angelo in qualsiasi momento di vita potrà riprendere, magari per hobby, la vocazione di informare, far sapere, coinvolgere. Non tutti fanno i giornalisti per essere sempre sulla notizia. Ci sono le narrazioni, i romanzi, i commenti, le riflessioni, le testimonianze. Ceriale, nulla di inedito, ha bisogno come il pane di ‘informazione libera‘ e di ‘volti nuovi’ nella civica amministrazione, capaci di unire anzichè dividere, saper guardare oltre il proprio naso, con lungimiranza. Fare raffronti e risultati raggiunti. Angelo Fresia che facendo tesoro della sua esperienza, delle tante conoscenze ed estimatori, può contribuire alla rinascita e alla riscoperta dei valori che hanno contraddistinto la civiltà cerialese. Certo, appartenere ad una famiglia che ha robusti interessi nel settore immobiliare, dei bagni marini, delle aree interessate dal Puc, dalle future scelte urbanistiche, può dar adito a naturali conflitti di interesse, ma Angelo non è fatto della solita pasta che conosciamo. Ha già dato prova da che parte sta, del suo stile etico. Essere imprenditori non è una diavoleria, mai dalla parte di chi affigge manifesti “Anche i ricchi piangano”. C’è fretta di una nuova generazione e Angelo neo esercente, a Ceriale, può essere il battistrada. Un’occasione da non sottovalutare. Ci sono tanti politici, pubblici amministratori che non sanno nulla di turismo d’avanguardia, di economia manageriale, ma non dovrebbe interessare il colore. Contano le capacità, la lucidità, se sanno portare ricchezza, benessere, posti di lavoro soprattutto. Non c’è più bisogno di ammazza imprenditoria, da quella agricola, alla commerciale. Non c’è più bisogno di chi si sente onnipotente, senza rendersi conto dei danni che ha provocato alla comunità a cui appartiene. Intolleranti alla cronaca senza bavaglio. (L.Cor.)