Le targhe della toponomastica di Pietra Ligure sono incomplete e spetterebbe l’onore del dialetto pietrese, come realizzato in tutte le vie, ad una nuova via :” Via del Ponte da demolire ! “, dato lo scempio invivibile nei pressi del depuratore e del torrente Maremola agli inizi di via Crispi.
Che illuso quando avevo invitato i consiglieri comunali a rispettare l’uso della lingua italiana.
Che illuso quando tramite il responsabile Ana di Savona ho dato vita , come ex ufficiale medico degli alpini, alla sezione di Pietra ligure. Il sindaco di allora , nella cui giunta ero assessore, ha voluto presenziare.
Era stato caporale o graduato , durante la guerra, in sussistenza , in un reggimento di fanteria di stanza a Pietra ligure.
Gli alpini convenuti , fra cui un cappellano militare , erano affluiti in Chiesa per ascoltare il bel canto del coro alpino di Savona . Il sindaco era in borghese, senza fascia tricolore, mentre io avevo il cappello da ufficiale degli alpini. Forse per rivalersi del suo nuovo ruolo diverso da quello dei militare, il sindaco mi ordina , rimproverandomi, di chiamare un fotografo. Provvedo inviando un alpino del mio gruppo .
Di tutte le fotografie scattate , a me il sindaco non a fatto avere neanche una copia.
Il responsabile provinciale voleva nominarmi presidente della sezione ma io gli ho proposto ed ho fatto nominare un ex ufficiale d’arma, Perini, che aveva l’entusiasmo giusto ed essendo savonese avrebbe potuto meglio, anche con il mio sostegno, portare avanti la sezione.
Che illuso quando ho reso possibile l’apertura della farmacia di Tovo S.Giacomo e una razionalizzazione del servizio farmaceutico nell’entroterra pietrese. Secondo il farmacista era stato il sindaco di Pietra ligure e non l’assessore alla sanità , che tale era il mio ruolo, a realizzare questa scelta .
Anche l’allargamento della condotta medica Borgio Verezzi –Magliolo era stata una mia istanza ma, evidentemente, il sindaco aveva portato in Comune la mentalità dell’albergatore , classificando alcuni come clienti ed altri come dipendenti . Oppure era la mentalità dei Beati Paoli ?
Questi fatti ed altri esilaranti, fra cui il servizio di nettezza urbana, non potevano fare altro che allontanarmi dalla politica . Mi dimettevo da assessore. Ho partecipato fino a fine mandato elettorale ai consigli comunali. E’ stato banale il tentativo di farmi passare , nel verbale della seduta consiliare, come responsabile delle spese in bilancio. Forse pensavano che dimettendomi da assessore non avrei più partecipato alle sedute consiliari.
Ho fatto rettificare al nuovo segretario comunale, nominato come movimentazione strategica a garanzia dell’amministrazione uscente, ed ho fatto uscire allo scoperto il vero assessore alle finanze. Costui ebbe a dichiarare che volevo farlo finire in …galera ! Venne premiato dal proprio partito.
Era stato partigiano, dicevano comunista , ma poi era approdato a migliore scelta.
Potrei concludere affermando che occorre uno stomaco particolare per digerire i comportamenti di soggetti che si ritengono legittimati dal voto per prevaricare trasformando, spesso , le istituzioni in strutture che attuano indisturbate lo stocking e il mobbing facendolo passare per buona politica.
C.S. Pietra Ligure