Condivido in pieno i timori di Giovanni Sanna circa il futuro del castello Borelli e del monte Piccaro.
Molti anni fa, credo verso la fine o subito dopo le amministrazioni Barone, si diceva che il Comune avrebbe potuto comprare il Castello Borelli con annesso Parco (non dimentichiamo che il parco del Castello parte dai confini di Ceriale, arriva fino al Villaggio Torino e su fino all’edicola della Madonna della Guardia) per un miliardo di lire.
Certo era una bella cifra, ma per Borghetto sarebbe stata un’occasione unica che avrebbe riscattato la nefasta, anche se vera, fama di “cittadina più cementificata della Liguria”.
Il Castello ed il suo Parco, divenuti di proprietà pubblica, avrebbero potuto rappresentare l’inizio di un nuovo cammino, la rinascita di una identità perduta tra gli angusti spazi fra i condomini. Sarebbero stati inoltre preservati da tentativi di speculazione edilizia che negli anni si sono sempre ripetuti (fortunatamente arginati fin’ora dalla legge regionale su parchi).
Ciononostante la Giunta Malpangotto, nella stesura del nuovo P.U.C. , ha dato la possibilità di edificare nelle vicinanze del Castello con un indice pari a quello del centro storico! L’intervento della Regione ha poi ridotto le cubature, permettendo però di edificare, nelle sue immediate vicinanze e nell’ex campetto sportivo a monte, un complesso residenziale.
A quando il colpo di grazie e cioè la strada di collegamento tra il Villaggio Torino e Ceriale?
Sfortunatamente neppure la nuova Giunta Gandolfo sembra avere le idee chiare sul Castello, sul suo Parco e penso che la loro protezione e tutela rimarrà una delle tante promesse elettorali disattese.
Silvestro Pampolini