Tornare a casa dopo aver assistito ai canti di Natale da parte dei nostri bambini nolesi delle elementari nella Cattedrale, predispone a prendere la penna con uno spirito alla ricerca della verità, della chiarezza, senza polemica. Sono stati bravi; quelli che hanno avuto “diritto di parola” hanno ricordato i loro genitori, spesso i nonni, anche quelli che non ci sono più (carini…), la famiglia, formulando auguri per vivere meglio. Quello che mi ha profondamente commosso è il ricorrere con insistenza al concetto della “famiglia”, quasi una necessità assoluta come valore unico per un’esistenza serena. Un bacio in fronte a tutti da parte di un nonno forse burbero e severo, ma sempre attento a vigilare affinchè il loro futuro di vita serena in comunità e con lavoro non venga compromesso in nessun modo e per nessuna ragione: una grande famiglia!
AUTOSILO
Tutto ciò premesso, senza polemica alcuna, ma con la ferma determinazione di dare a ciascun “CESARE” (SINDACO pro tempore) la responsabilità della sua scelta politica su questo specifico argomento, penso sia legittimo fare chiarezza, una volta per tutte, salvo errori ed omissioni. In primis occorre precisare ai neofiti interessati alla politica delle scelte locali, che il Sindaco è il coordinatore responsabile della sua maggioranza in Consiglio Comunale, mentre la minoranza viene identificata nel suo capogruppo. Sul sito “Salviamo Noli” l’attuale Sindaco Niccoli ha inteso riportare due documenti riprodotti in fotografia, per dimostrare che non è stato lui a non volere la costruzione di un autosilo, ma la Regione. Non mi sento di condividere questa sua difesa, per cui è essenziale, a mio avviso, e con qualche ricordo di fondamentale importanza, una breve cronistoria al fine di poter capire insieme cosa è successo dal 1990 in poi. E sopratutto come ciascuna amministrazione è responsabile delle scelte che ha ritenuto più utili per il bene della comunità.
Il Sindaco Gambetta lascia il Palazzo con un PRG approvato dalla Regione nel 1982, un Piano Particolareggiato del Centro Storico e degli Arenili adottato all’inizio del 1990, un progetto per il restauro del castello (Arch. Ricchebono) del valore di tre miliardi di lire (in previsione di futuri contributi regionali per le celebrazioni delle Colombiane del 1992 in occasione dei 500 anni dalla scoperta dell’America, in parte erogati e spesi nel 1992). Lascia ancora in eredità un’area ex ferrovie dello stato dal torrente alla galleria di Capo Noli temporaneamente adibita a parcheggio; espropriata (verrà pagata 1,5 miliardi nel 2000 da Niccoli), vincolata, da adibire ad esclusivo servizio pubblico. Lascia anche la prospettiva concreta di demolire e ricostruire con la stessa volumetria l’ex fabbrica refrattari con modalità da stabilire con la proprietà, le “Ceramiche Ragno” di Modena. Lascia inoltre la volontà espressa dal legale della ditta proprietaria a considerare positivamente la costruzione di un autosilo nella zona ex cava, da concordare con l’Amministrazione del momento. Nel 1990, prima del cambio di amministrazione, tutti , maggioranza e minoranza sono a conoscenza di questo ultimo volontà espressa. Faccio qui solo i nomi che interessano i futuri coinvolgimenti: Fois, Moggio, Niccoli.
La Fois è eletta Sindaco, Moggio è l’Ass. all’Urbanistica, Niccoli in minoranza. Nel 1993 viene presentato un Piano per il recupero e riconversione della ex fabbrica con aggiunta la possibilità di costruire un autosilo da 67 posti auto e 75 box. La Regione nell’Ottobre 1995 risponde :…”che il Piano Particolareggiato di cui in oggetto debba essere rinviato a codesto Comune, affinchè provveda alla rielaborazione dello stesso nei termini indicati nel voto…”. La Fois ha tentato, la sua scelta politica di poter far costruire un autosilo è per il momento archiviata. Intanto a Maggio 1995 vince Niccoli e la palla passa al nuovo Sindaco, non certo con la volontà di proseguire.
Siamo dunque nel primo mandato con Sindaco Niccoli, il quale predispone per un nuovo Piano dove appaiono tre comparti per interventi urbanistici: i primi due interessano i garages di Via IV Novembre e di Via Belvedere (tutti in area ex ferrovia), il terzo la zona ex fabbrica e cava nel frattempo acquistata dalla nuova proprietà con nome “Liguria17”. Ognuno di questi due, con la sua brutta storia futura viene approvato dalla Regione. Per il terzo, importante è sapere che sotto la collina sovrastante il primo lotto di abitazioni che sostituisce la volumetria dell’ex fabbrica si può costruire, con inizio immediato, anche sradicando le gaggie. Ed ecco che nel Marzo del 2011 una brutta frana (poi rimessa in sicurezza, speriamo per sempre) interessa questa parte di collina, con la nuova galleria che però continua a gocciolare.
Per la seconda parte, cioè la zona cava, viene inoltrata la richiesta alla Provincia (Ente di competenza) per poter riconvertire da sito non edificabile ad edificabile, perchè indicata soggetta a frana nel Piano Territoriale di Coordinamento Paesaggistico (PTCP) regionale. Non mi risulta (s.e.o.) ci sia da parte del Sindaco Niccoli una scelta politica che formuli richieste ufficiali al fine di richiamare la possibilità di costruire posti auto, un autosilo. Pare che “Liguria17″ non sia interessata, o meglio non si adegui a questa richiesta, per cui ancora nel 2004, quando subentra come Sindaco Repetto, tale indirizzo prosegue.
Repetto con “Noli che cambia” …che cosa…? non si adopera per far cambiare idea a “Liguria17” cercare di essere determinante, imporsi per ottenere il benestare a costruire un autosilo. Al contrario, con l’ausilio tecnico dell’allora Ass. Provinciale all’Ambiente, il Geologo Filippi (PRC), auspica ed ottiene che l’operazione immobiliare come voluto da “Liguria17″ vada a buon termine. Proprio attraverso il progetto di messa in sicurezza a firma dell’Assessore Geologo, la Commissione Tecnico Provinciale – Settore Difesa del Suolo, con sette voti favorevoli e quattro astenuti, la domanda di riqualificazione della zona cava per poter costruire alle sue pendici abitazioni viene recepita. Per tutti coloro interessati alle verità storica di quest’ultima vicenda, e per saperne di più, suggerisco di ricercare su Google: “trucioli savonesi la collina del (dis)onore”. No comment… Però è chiaro che chi comanda è l’imprenditore, non l’interesse pubblico!!
Resoconto finale: sempre salvo errori ed omissioni (s.e.o.), Niccoli e Repetto non si sono opposti alle richieste di Liguria17, anzi… Le scelte politiche di un’amministrazione non mi risulta possano essere respinte facilmente dalla Regione, in particolare quando si tratta di un servizio pubblico necessario alle esigenze della comunità: non esiste diversità di cemento tra abitazione e autosilo.
Mi si perdoni il botto finale, questa volta volutamente polemico!
Niccoli propone 33.000mc di cemento sulle Manie alla fine del secolo scorso; Repetto le boccia e le riduce a 17.000; Niccoli nel 2014 annulla il tutto: Regione sempre consenziente
Repetto inizia l’operazione immobiliare Monzese/Villa Rosa; la Regione è consenziente. Niccoli la boccia nel 2004 appena eletto; così come l’operazione del traforo di Capo Noli (con Burlando e Paita) sempre annullata da Niccoli.
Repetto propone a fine legislatura 2014 la sopraelevazione di Via Belvedere che sembra già concordata con Regione e Sovrintendenza; Niccoli la boccia, e propone un’altra soluzione concordata in concerto con i proponenti che sono gli stessi proprietari dell’area e di certo con Sovrintendenza e Regione in linea di massima d’accordo.
Questo a dimostrazione che se una scelta politica di intervento sul territorio da parte di un’amministrazione non contrasta con le norme e le regole che gestiscono la qualità del territorio e dell’ambiente, tutto è fattibile per la Regione … anche costruire alloggi da 40/50mq come nel caso di Liguria17, (in realtà un pò più difficile invece per i poveri singoli…quelli che chiedono di aprire una finestra…) .
Fuori sacco: lunedì 29 dicembre ore 21,nella sala della banda (ex cinema Conchiglia) non mancate ad un importante incontro con notizie che interessano il Castello e l’antenna con proposta di installazione sulla ormai “derelitta” collina di San Michele. Il Sindaco Niccoli sarà presente per relazionare in proposito. Forse è giunta l’ora della verità.
Carlo Gambetta
RETTIFICA PRECISAZIONE DI GIOVANNI MAINA
NOLI: IL CASTELLO E CARLO GAMBETTA
Nella nota relativa al Castello da salvare di giovedi 4 u.s., ho indicato in modo erroneo il ruolo svolto dal Sindaco Carla Fois rispetto al restauro.
In realtà, mentre i lavori al castello si sono svolti durante il di Lei mandato nel 1992, è stato il Sindaco Carlo Gambetta che nel 1989 ha incaricato l’architetto Ricchebono e ne ha adottato il progetto di restauro poi realizzato 3 anni dopo.
Pertanto a Lui va riconosciuto ogni merito di quella saggia e pregevole scelta che purtroppo fu possibile realizzare solo in parte, in proporzione ai fondi stanziati per le Colombiane.
Da questo deriva l’auspicio che si possa completare quel progetto per dare finalmente la dovuta dignità al monumento simbolo di Noli.
Peraltro doverosamente mi scuso per l’errore.
Giovanni Maina