E’ ormai consolidata la tradizione di risolvere le problematiche ambientali con maxi progetti invasivi e impattanti, anche quando è possibile un’alternativa ecologicamente equilibrata che mentre risponde meglio alle esigenze, rispetta e valorizza il paesaggio. Il caso di Capo Noli è esemplare. Così per fare la scelta migliore, non è banale analizzare la mega proposta delle Istituzioni insieme a quella del tipo mini qui illustrata, probabilmente più virtuosa. La Regione per eliminare il pericolo della caduta massi sull’Aurelia, propone la realizzazione di un tunnel che così lascerebbe libera la statale consentendo la creazione di un percorso ciclopedonale, progetto che anche l’ex direttore dell’Apt Antonio Fazio sostiene a spada tratta, ritenendolo ottimale per il turismo malgrado “le difficoltà e i disagi temporanei” che comporta. L’analisi è condivisibile per quanto concerne gli obiettivi da perseguire. E’ certamente incompleta sia per gli aspetti positivi, ma soprattutto per quelli negativi, alcuni sottovalutati e altri dimenticati.
Quelli sottovalutati derivano dai previsti 2 o 3 anni di cantiere e dal relativo traffico pesante con “disagi e difficoltà” tali da infliggere, secondo gli operatori turistici e non solo loro, un colpo mortale al turismo di Noli già dimezzato.
Inoltre è bene non dimenticare il gravoso costo dell’opera di oltre 50 milioni, salvo le quasi sempre inesorabili maggiorazioni dei casi simili, il quale andrà in gran parte a beneficio di grandi imprese, mentre la ricaduta sui Nolesi sarà assai marginale.
Infine non è consentito dimenticare che il tunnel non elimina la caduta dei massi che continueranno a precipitare sui cicloturisti ed escursionisti sulla strada Napoleonica.
Dunque occorrerà provvedere, come sempre, alla medesima manutenzione geologica programmata anche se solo per tutelare questi non automobilisti. Stesse considerazioni valgono per l’eventuale tunnel lungo l’asse della galleria ferroviaria, di cui si vocifera ultimamente a Noli.
Venendo agli effetti positivi, detto che il traffico automobilistico transiterebbe in galleria, la passeggiata e la pista ciclabile lungo il vecchio tracciato dell’Aurelia così com’è, non consentirebbero di apprezzare appieno “ il paesaggio e il panorama mozzafiato“, ma solo le notevoli “curve e contro curve“, poichè il vero spettacolo della natura di Capo Noli si può apprezzare solamente affacciandosi e sporgendosi sugli strapiombi scoscesi che scendono in mille forme diverse fino al mare.
Proprio questa semplice considerazione conduce alla formulazione di un progetto alternativo e virtuoso: una pista ciclo-pedonale a sbalzo oltre la carreggiata, con appropriate postazioni di osservazione in ulteriore aggetto sulla scogliera.
Solo questo tipo di passeggiata consentirà il paragone alla pari sul piano della qualità geonaturalistica e la conseguente attrattiva turistica simile a quella della Via dell’amore.
L’opera prevede la stessa manutenzione geologica necessaria per il progetto Regionale, ma il suo costo non raggiuge un decimo di quello del tunnel. Inoltre la passeggiata “aerea” è un’opera basata su tecnologie alla portata di imprese medie e artigianali presenti sul territorio, con relative ricadute locali.
Gli effetti negativi del cantiere “leggero” non sono gravosi né di lunga durata, mentre in tempi brevi e a tratti successivi, la passeggiata può essere fruita, prima del suo completamento. Infine anche il problema dirimente della sicurezza, si risolve con interventi poco invasivi e a costi contenuti. Infatti non sono necessarie le pesanti gallerie paramassi, ma soltanto piccole strutture di comune uso nei casi di caduta massi che peraltro a Capo Noli si riducono a pochissimi punti: palizzate con reti protettive lungo qualche pendio franoso e tettoie di arresto dei massi lungo alcuni canaloni.
Dunque il mini progetto alternativo, comporta minori valenze negative, un eventuale ritorno gestionale della passeggiata, un vero incremento delle attrattive turistiche di Noli. Quindi una possibilità da non perdere per amministratori virtuosi che intendano risolvere un problema a favore di tutti, valorizzando il capolavoro unico, geologico e paesaggistico della natura del capo Noli, così affascinante nel selvaggio contrasto tra mare e multiformi falesie colorate.
Giovanni Maina