Domenica 10 agosto l’edizione di Savona de La Stampa ha aperto la prima pagina titolando : “Tirreno Power gli istituti di credito diventano azionisti”. Nel sommario è scritto: “Il piano prevede la conversione di azioni di 300 mila euro di finanziamenti scaduti”. Merita di essere attentamente riletto il pezzo a firma di Luciano Moraldo per una serie di ragioni.
Il quotidiano subalpino della famiglia Agnelli e dei poteri forti (Fiat, Corriere della Sera e….) sarà da ottobre – novembre il neo socio forte del Secolo XIX, tra i rarissimi giornali italiani di proprietà di un editore puro (i Perrone, un tempo soci con Cesare Brivio Sforza). Speriamo di non sbagliare, vien voglia di pregare per gli ‘sventurati lettori’ di domani! Per Vado Ligure, sunto del giornalista, la debacle è superata perché il debito verso le banche è stato “smantellato”(?) ed assomma (in rilievo tipografico) a soli 300 mila euro ( poi nel testo si parla di 300 milioni)!
Chi legge solo i titoli è servito, ignora che le banche che si sono fatte carico del debito diventando azioniste e sgravando il gruppo Debenedetti, ora dovranno caricarlo sui loro azionisti e/o sui clienti, ovvero cedere il vendibile per rientrare nelle perdite! E ancora, il valente autore della notizia (?) non lo sa o finge di non saperlo e il suo roseo ottimismo emana un sottotraccia che sembra suggerire agli ignari questo messaggio: la crisi è risolta, il gruppo è sanato, nessuno paga (se non gli addetti della centrale) e tutti vivremo felici e contenti!