Dal 2005, su trucioli savonesi e dal 1° agosto’2013 su trucioli.it, pubblichiamo foto della ‘memoria’ tra gli anni 1960 e quelli più recenti affidati alla passione e al sacrificio volontario di Silvio Fasano. E’ un archivio giornalistico . I fotografi ( i compianti Renato Esposito e Viviano Checcucci di Albenga, Salvatore Gallo di Savona) scattavano solo per esigenze di cronaca quotidiana: bianca, rosa, nera. Foto in parte pubblicate dal Secolo XIX, in parte inedite. La scelta di arricchire il blog trucioli che non accetta pubblicità a pagamento, di immagini di cronaca, vuole allacciare un contatto virtuale con generazioni ancora in vita, ma un giorno non sarà più così. Ai nostri tempi non dovrebbe accadere che passino inosservati storie e legami. In questa puntata l’avvocato Carlo Nan, gli amici, con Paolo Emilio Taviani ed il suo staff. Se avete amici interessati, segnalatelo, farete loro cosa gradita.
Trascorso il tempo del funerale, della calca di amici e conoscenti, delle corone di fiori, dei titoli sui mass media, inesorabile l’oblio. A Pietra almeno due personaggi del secondo secolo hanno lasciato il ‘segno’, il prestigio simbolo del successo in Italia, in Europa, nel mondo: il ‘mago’ dell’anca Lorenzo Spotorno e l’imprenditore, ‘partito dal nulla’, Raffaello Orsero. Meriterebbero di essere sempre ricordati, onorati, prenderli ad esempio. Cosa si è fatto, sul fronte culturale, scientifico, economico, a seconda dei ruoli, per non ‘ammainare’ maestri di vita al servizio della società? Se è stato fatto, ci scusiamo, nel nostro piccolo ruolo informativi non ce ne siamo accorti.
Loano – ce ne occuperemo presto – dopo aver promesso che lo scrittore e studioso, padre Raffaele Bracco dell’Ordine degli Agostiniani, sarebbe stato onorato con un’iniziativa del Comune, e tanto di promessa al nipote vivente, non si è più parlato.
E’ stata una scelta doverosa ricordarsi dei sindaci Garassini e Guzzetti, non è chiaro tuttavia come si possa ignorare il ruolo di un personaggio, meno istituzionale, unico nell’intero comprensorio. Cencin Vincenzo De Francesco, per le sue iniziative, alcune davvero originali, a favore della città tutta. Citiamo il ‘microfono d’oro‘, il costante impegno, pur senza ricoprire cariche pubbliche, nel volontariato e nelle manifestazioni più qualificate. Ignoriamo la ragione che abbia impedito fino ad oggi di ricordare l’amatissimo – non certo da un paio di famiglie di usurai – sindaco comm. Felice Elice. A Loano vive il fratello Italo che non ha mai chiesto nulla al Comune; grande dignità, persona schiva, già comandante di yacht di facoltose famiglie italiane. Suo fratello Felicin merita l’ostracismo? Grazie a chi?
E’ abbastanza significativo che i ‘senza memoria‘ abbiamo altrettando in fretta messo in soffitta, sepolto, il ruolo che ebbe Paolo Emilio Taviani a favore della crescita sociale anche di Pietra e Loano. Gli amici savonesi, imperiesi, mai scelti a caso, li incontrava pure durante tavolate agresti, a feste popolari, lontano dai salotti e dal lusso. Il compianto avvocato Carlo Nan, come l’allora sindaco di Boissano Paolo Polla, li troviamo spesso al suo fianco nella camminate verso il ‘mitico’ Monte Carmo o al rifugio (territorio di Pietra).
Taviani accompagnato dal fedele capo ufficio stampa e braccio destro Olimpio Secondo, a sua volta dimenticato in un baleno a Bardineto (fu sindaco del rilancio e del boom turistico). Sono in vita la moglie e la figlia (Toirano), il figlio giornalista al Corriere della Sera. Una casa a Bardineto dove secondo si ‘ritirava’ dopo gli impegni romani, riceva gli amici fidati. Un detto dei nostri vecchi dice: se rivedesse alcuni loro si rivolterebbe nella tomba.
Da qualche anno gruppi di abituali questuanti hanno onorato Taviani e Olimpio, passando armi e bagagli con quel ‘vangelo berlusconiano’ che proprio il ministro, nel suo ultimo incontro a Loano, presenti una ventina di fedelissimi, ebbe modo di descrivere e biasimare con tanta forza e convinzione. Ieri’camerieri’ e valletti, tappezzieri di manifesti, oggi pimpanti ospiti del ‘puttanaio politico’ in quel di Arcore? Di recente il padre vivente del giornalismo radiotelevisivo italiano, Sergio Zavoli, accennava a questi requisiti minimi della professione: coerenza, trasparenza, tenacia, precisione.