Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Entroterra ligure. Chi ha diritto ad usufruire dello stanziamento di 9 milioni. 2/ Borghetto S. Spirito, il sindaco: 100 mila € per nuove attività nel centro storico


E’ legge regionale della Liguria. Si prefigge di contrastare lo spopolamento e sostenere la resilienza economica locale. Ecco chi ha diritto ad usufruire di uno stanziamento quinquennale di 9 milioni: artigianato, commercio, servizi di ristorazione e cooperative di comunità. 2/Borghetto S.Spirito, il sindaco annuncia il sostegno di 100 mila€ per combattere la desertificazione commerciale del centro storico e favorire negozi di qualità.

ENTROTERRA, PRESIDENTE E CONSIGLIERE DELEGATO: APPROVATA IN CONSIGLIO LA LEGGE PER FAVORIRE NUOVE ATTIVITÀ ECONOMICHE E CONSOLIDARE QUELLE ESISTENTI. PRONTI A STANZIARE OLTRE 9 MILIONI.

COMUNICATO STAMPA – GENOVA. “Siamo molto soddisfatti che sia stato approvato in Consiglio regionale il disegno di legge “Sostegno alle attività economiche nell’entroterra”, un provvedimento di importanza strategica per rendere l’azione regionale ancor più efficace, con l’obiettivo di integrare risorse e misure per rendere omogenee le strategie di sviluppo dell’entroterra, da tempo intraprese da Regione”. Lo comunicano il presidente della Regione Liguria e  Alessio Piana consigliere delegato allo Sviluppo economico, dopo l’approvazione in consiglio regionale della legge.
Con questo intervento legislativo della durata quinquennale – spiegano il presidente e il consigliere delegato – che prevede lo stanziamento di oltre 9 milioni di euro, intendiamo garantire una risposta organica e mirata alla necessità di valorizzare l’entroterra ligure, riconoscendone l’intrinseco valore sotto il profilo naturale e paesaggistico”.
“In questo contesto, il provvedimento si prefigge di contrastare gli effetti dello spopolamento e di sostenere la resilienza economica locale – spiegano – L’obiettivo è favorire l’insediamento di nuove attività economiche e rafforzare quelle esistenti, con particolare attenzione alle micro e piccole imprese dei comparti artigianato, commercio, servizi di ristorazione e cooperative di comunità che esercitano attività economiche. Queste realtà non rappresentano soltanto un fattore determinante per mantenere e creare occupazione, ma svolgono anche un’insostituibile funzione di presidio sociale, essenziale per la vitalità e la coesione delle comunità locali.”
Le misure saranno due: una come contributo all’affitto destinata all’insediamento di microimprese che avviano una nuova attività o aprono sedi operative in comuni non costieri fino a 2.500 abitanti. La gestione di tale contributo è affidata al sistema camerale.
Una seconda misura sarà dedicata al sostegno alla liquidità di imprese già attive nei Comuni non costieri (fino a 5.000 abitanti) a valere sul fondo strategico regionale e che sarà gestita da FILSE.

SANITÀ: CONVENZIONE TRA REGIONE LIGURIA E CNSAS

PER IL SERVIZIO DI SOCCORSO ED ELISOCCORSO ALPINO

COMUNICATO STAMPA – È stato approvato in Giunta il nuovo schema di Convenzione tra Regione Liguria e Cnsas Liguria per effettuare il servizio di soccorso ed elisoccorso alpino nel territorio regionale. Secondo quanto previsto dalla nuova convenzione, Regione Liguria, attraverso il Dipartimento 118, si avvale del soccorso alpino per l’attuazione degli interventi di soccorso e elisoccorso, recupero e trasporto sanitario in ambiente montano, ipogeo e in ogni altro ambiente ostile e impervio del territorio regionale.

“Abbiamo rinnovato una convenzione che si va ad inserire nel grande capitolo del servizio di emergenza territoriale – dichiara l’assessore alla Sanità di Regione Liguria -. soprattutto in considerazione del fatto che la Liguria, per le caratteristiche orografiche necessita del supporto del Soccorso Alpino con figure altamente professionali, soprattutto nelle zone più impervie. Ricordo che a bordo dell’elicottero c’è la figura di un medico, un infermiere del 118, oltre che al pilota e al tecnico verricellista”.
“Il supporto garantito dal Soccorso Alpino e Speleologico è fondamentale non solo in relazione agli interventi di tipo sanitario ma anche nella gestione di emergenze di protezione civile – dichiara l’assessore regionale alla Protezione civile -. Si tratta quindi di uno dei tasselli del sistema di elisoccorso regionale, che opera attualmente con l’elicottero ‘Drago’ dei Vigili del Fuoco di stanza all’aeroporto di Genova e l’elicottero ‘Grifo’ di Airgreen di stanza presso lo scalo di Villanova d’Albenga”.

Il Soccorso Alpino inoltre si impegna ad utilizzare esclusivamente personale formato e certificato, con il supporto del 118 per la formazione sanitaria, mettendo a disposizione le proprie risorse strumentali, mezzi e attrezzature di soccorso, i tecnici di elisoccorso e le unità cinofile, anche quelle da valanga. Per l’attività svolta, Regione corrisponderà al Corpo nazionale del Soccorso Alpino ligure un contributo pari a 570mila euro: 230.000 quale contributo economico per le spese organizzative per l’effettuazione del servizio, 340.000 per gli interventi di elisoccorso quale contributo per la base di Albenga in H24.

2/A BORGHETTO S. SPIRITO IL SINDACO ANNUNCIA UN BANDO CON LA DOTAZIONE DI 100 MILA € PER FAVORIRE L’APERTURA DI NUOVE ATTIVITA’ NEL CENTRO STORICO. OGGI IL PIU’ DESERTIFICATO DELLA LIGURIA.

ARTICOLO DE ‘LA STAMPA-SAVONA’ DI DOMENICA 20 APRILE 2025

COMMENTO DI TRUCIOLI.IT – Un impegno-promessa politico amministrativo di un sindaco che, al suo secondo mandato, non risparmia energie per ‘rilanciare’ il centro storico più commercialmente desertificato della Liguria. Peraltro unico centro balneare rimasto senza hotel.

Una ‘morte’ che ha accompagnato di pari passo quanti tacevano o cercavano di illudere che a suon di seconde case e di ‘miope criminalità cementifica’ (ovvio non in senso lato bensì nell’avallo di chi negli anni è stato eletto nel governo borghettino). Gi speculatori immobiliari e di aree edificabili si sono arricchiti. La sorte per alcuni di essi (o loro eredi) è stata infausta. La comunità che avallava ha finito per subire le deleterie conseguenze sociali e meno valore per alloggi, attività commerciali. Le nuove generazioni forse ignorano le gravissime responsabilità del passato, si affidano ai ‘salvatori’ e convivono. Ma la storia non può essere cancellata anche se ha la sordina dei media più diffusi.

L’obiettivo che si pone il primo cittadino Canepa darà i risultati auspicati? Lo dubitiamo, anzi la nostra testimonianza insegna un fallimento annunciato. Basterebbe leggere documentati articoli-analiasi di economisti e sociologhi per scoprire che simili interventi non risolvono i problemi alla radice, sono palliativi fine a se stessi. L’area di crisi si affronta con misure draconiane e concertate tra enti e associazioni di categoria, pianificazione pluriennale, attraverso elementi statistici che già si dispongono redatti da Università prestigiose. E’ l’autorevole quotidiano della Confindustria, IL SOLE 24 ORE, che ha commentato contributi e stanziamenti regionali  ( e statali) per il ‘rilancio dell’entroterra e dei paesi di montagna sempre più spopolati, abbandonati.

Senza andare lontano abbiamo l’esempio di Ceriale, in particolare del suo centro storico di levante. Anni fa la giunta comunale aveva proposto di ‘vietare’ l’apertura di nuove agenzie immobiliari che ‘minacciavano’ di prendere il posto di attività commerciali famigliari ed esercizi pubblici. Proporre una politica di sconti della tassazione comunale. Alla fine il ‘progetto’ tramontò tra dimenticatoio e polemiche. Anche perchè non c’era nessuna certezza sull’inversione di tendenza. Altri esempi in Liguria e in Italia possono essere citati.

Si è continuato a non avere un confronto con i proprietari dei muri (che affittano), forse non si è ascoltata, come sarebbe stato necessario, la voce, le motivazioni di chi cessava l’attività non per un capriccio anche se a volte le capacità non sono estranee.  Da una parte si tirava in ballo il ‘caro affitti‘, ignorando il carico Imu per chi affittava. Dall’altra le tassazioni (Tari), occupazione di suolo pubblico, insegne, degli inquilini commercianti ed esercenti. A loro volta alle prese con conti di fine anno che non quadravano, in rosso e si riusciva magari a ricavare un umile ‘stipendio’.

Eppure non sarebbe difficile rendersi conto che con il turismo di massa, il mordi e fuggi, quello che da qualche anno si impone, come gli affitti brevi di seconde case (soprattutto bilocali) per la già gloriosa riviera degli anni 50-’80 non c’è speranza di resurrezione del tessuto qualitativo. A parte i benefici che si ripercuotono sui consumi popolari (panetterie, gelaterie, piadinerie, bar che fanno concorrenza a scapito di pizzerie e ristoranti). Poi c’è la concorrenza dei supermercati (a Ceriale sono comunque in periferia).

Il presidente Bucci, in campagna elettorale, dichiarava che preferisce comprare nel negozio sotto casa e che i colossi si fanno la guerra dei prezzi a vantaggio di chi fa la spesa. Eppure non sarebbe difficile ammettere che illusioni e ottimismo non sono un toccasana. Si gareggia nelle manifestazioni, si valorizzano le passeggiate a mare, non si risparmia nel marketing, ma non si fa ancora abbastanza nella politica dei parcheggi anche se è il cane che si morde la coda come accade da anni. Più seconde, più densità abitativa, più cresce il fabbisogno di nuovi posti auto, con l’apice negli week end e nell’alta stagione balneare. E poi ogni famiglia quasi sempre ha due auto. La politica si accanisce contro lavori senza fine e code vergognose sulle Autostrade. Eppure pare che il danno non disincentivi il pendolarismo turistico, l’attrazione per la salsedine marina, l’aria pulita, la fuga da città ‘inquinate’ e spesso avvolte nella nebbia. L’orgoglio di raccontare agli amici: “Siamo andati al mare”.

Il ‘caso Borghetto‘ (centro storico), che non è di ieri, può trovare un possibile potenziale soluzione, come abbiamo già avuto modo di scrivere, quando l’area da decenni degradata dell’ex oleificio Roveraro troverà una soluzione edilizio-urbanistica da paese civile. Si sono già ipotizzati progetti, proposte. Due grattacieli (uno più basso) e ampie aree pubbliche, spazi verdi, oppure ‘borgo ligure’. Chissà cosa ne penserebbe il luminare architetto Piano che conosce bene la sua Liguria e proprio nella vicina Loano rinunciò a ricevere l’incarico di un nuovo Puc (siamo al dopo Piano Renacco) quando si rese conto dell’aria che tirava a Palazzo Doria e degli interessi trasversali. E a Borghetto ?

Il rag. Santiago Vacca, ex sindaco, designato dalla giunta Bucci a ‘Commissario del Santa Corona’

A Borghetto, sempre per l’area Roveraro, non si può neppure ignorare le difficoltà in cui si dibattono almeno due dei tre proprietari. Gli eredi delle famiglie Cappelluto-Roveraro sarebbero in difficoltà, e pare sia in salita un accordo con i Vacca, sorella e fratello (Santiago professionista benestante, personaggio pubblico sempre a destra, oltre ad essere stato primo cittadino). C’è infine chi ha una quota minore e solo nella parte residenziale Nino Roveraro, che ad ascoltare gli amici sta soffrendo e subendo una situazione che lo addolora. Ignoriamo quali progressi ed accelerazioni abbiano dato la Regione (vedi presidenza Toti ed assessore all’Urbanisticate, Marco Scajola, incarico che ricopre tuttora) ed amministrazione comunale alla revisione del Puc. Con un’accelerazione al letargo ‘ex oleificio’.

Abbiamo buone ragioni per ritenere che la matassa potrebbe trovare sbocco con l’acquisto di area ed immobili da parte di un solido gruppo finanziario-immobiliare. Con un accordo pubblico-privato che non penalizzi gli uni e gli altri, tenendo conto che chi investe non fa beneficenza e deve avere un tornaconto sicuro, seppur dimenticando la pura speculazione. Insomma servirebbe un quasi bis sul buon esempio di Castello Borelli, anche se purtroppo solo in parte l’acquisto è finora andato a buon fine.

Non vorremmo essere nei panni del sindaco Canepa. Non vorremmo essere nei panni di chi vende ed acquista lo storico oleificio dove  tanti borghettini trovavano lavoro e un certo benessere. L’unica cosa che sicuramente non faremmo è quella di sottovalutare la realtà ricorrendo all’aspirina e ottimismo di maniera. Un titolo di giornale in più non guasta e si dimentica in fretta. E così leggiamo che anche Carcare vuole seguire l’esempio di Borghetto. Avanti c’è ancora posto.

Luciano Corrado 

DA IL SECOLO XIX IN CRONACA NAZIONALE 2024-

SANTIAGO VACCA (vedi curriculum) IL ‘SUPERMANAGER VOLUTO DA BUCCI’ 

 


L.Corrado

L.Corrado

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