Cronaca giudiziaria dal CORRIERE del Roero/Alba/Bra del 17/02/205: “Condanne per tutti, così il PM sulla corruzione in tre Comuni del Roero”.
di Carlo Gambetta
Si legge, tra l’altro, che il P.M. Davide Lucignani chiede tre anni di carcere per l’Ing. Valter Peisino, il progettista e direttore lavori del cantiere dei box di via Belvedere a Noli.
Trucioli.it n. 68 del 13/01/22: “Noli, la famosa pelle dell’orso” (2412 visite) e n.5 del 21/09/23 : “Turbata libertà degli incanti e truffa, a Noli direttore di grandi cantieri” (1890 visite) ricordano le attività svolte a Noli dal professionista.
Tutto parte nel 2019 con l’autocertificazione dell’ing. Peisino che sotto la propria responsabilità penale dichiarava di poter realizzare opere in variante al progetto approvato senza chiederne l’autorizzazione alla Soprintendenza. Le opere sono state realizzate ma poi inibite dalla Soprintendenza: il progettista non è stato denunciato alla Procura per permettere ai lavori di andare avanti ma con alcune prescrizioni di demolizioni e opere a mitigazione da mettere in conto alla soc. Levy.
A oggi non sono ancora state rispettate tutte le prescrizioni dettate dalla Soprintendenza, la Levy pare non abbia intenzione di ultimare le opere asserendo di aver realizzato quanto dovuto a scomputo degli oneri da pagare (600.000 €). Il Comune subisce perseguendo più l’interesse avanzato dal privato che quello dovuto al pubblico (noi cittadini)? O saremo smentiti, almeno per una volta, visto che non chiedono mai rettifiche. Mi dicono amici cronisti che sia un caso unico, almeno in Liguria. Non è neppure la ‘vecchia scuola comunista’. Loro due in particolare, Repetto e lady Manzino. Primo cittadino di tutti i nolesi, lei vice. Forse siamo gli unici ad essere delusi, se è così onore a tutti gli altri. L’invidia non ha mai fatto parte del nostro umile bagaglio umano e di pubblico amministratore.
Le opere difformi di via Belvedere sono state urbanisticamente sanate, il Comune le ritiene di interesse pubblico, ma questo non significa che le debba pagare come tali. Esiste una convenzione, esistono degli accordi sui costi e le difformità devono rimanere un costo a carico della Levy., come dichiarato più volte dal Sindaco (Repetto) in Consiglio Comunale e dalla vice sindaco (Manzino) in risposta a una interrogazione.
Ora, l’ultimo presunto ricatto subito dal Comune è stata l’accettazione forzata delle opere difformi in cambio della possibilità di usufruire della viabilità necessaria per poter continuare con i lavori previsti per la copertura del “mausoleo” e dintorni di Via Belvedere (secondo lotto da 350.000€).
‘Ricatto’ consistente in centinaia di migliaia di euro (avvocato Vallerga incluso) che pagherà la comunità per colpa di alcuni inquilini della “casa delle nebbie”. A prescindere che ci avviamo a completare metà dell’opera con i finanziamenti finiti, aspettiamo come evolveranno i fatti, se il Comune sarà disponibile ad altre concessioni alla Levy o farà rispettare la Convenzione.
Speriamo nella seconda. Vedremo, altrimenti….altro che intervento di ANAC (Agenzia Nazionale Anti Corruzione) oppure della Corte dei Conti.
Questo sta succedendo a Noli: ognuno giudichi secondo i suoi principi, soprattutto controlli, se ne ha il coraggio, come vengono “sprecati per incapacità” i propri soldi investiti attraverso i vari tributi.
I LUTTI
Pastorino Andrea Eugenio alla veneranda età di 99 anni, ha lasciato le due nipoti Anna e Paola, parenti e amici. A Noli era conosciuto come “Geniu du bungiardin”, perché aveva terreni agricoli in località Buongiardino. Per tutta la vita ha lavorato nell’edilizia, coltivando, nel contempo, assieme alla moglie Maria, i loro terreni, vendendo i prodotti.Persona affabile, disponibile, amava il suo unico hobby: le bocce.
Carlo Gambetta
2/DAL CORRIERE DI BRA, LANGHE E ROERO DEL 17 2 2025-
Condanne per tutti: così si è espresso al termine della requisitoria il pubblico ministero Davide Lucignani, la settimana scorsa in Tribunale ad Asti al processo Feudo 2. Alla sbarra ex sindaci, funzionari, consulenti e titolari di imprese fornitrici dell’Unione dei Comuni “Tartufo e Arneis”: Vezza d’Alba, Montaldo e Santo Stefano Roero. Corruzione, truffa, falso e altri reati: in totale sono 24 i capi d’imputazione contestati, tutti inerenti la gestione di questi piccoli Enti pubblici.
Per Carla Bonino, 73 anni, già capo della Giunta vezzese, l’accusa vuole 5 anni di reclusione; per il suo vice 74enne Giuseppe Steffanino, 1 anno e 4 mesi. Idem per Renato Maiolo, 76 anni, parallelamente coinvolto in Feudo 1, altro procedimento sul dissesto seguito alla sua guida del Municipio santostefanese. Il collega montaldese Fulvio Coraglia, classe 1970, rischia 4 anni e 6 mesi. Per l’impiegata addetta alle Finanze dell’Unione, Federica Borello di Sommariva Perno, la richiesta è 4 anni e 6 mesi. Per l’architetto braidese Cinzia Gotta (ex sindaco di Baldissero d’Alba) di 2 anni.
Per un altro progettista, l’albese geom. Giovanni Careglio, di 7 anni. Per l’imprenditore cavallermaggiorese Felice Scotta, 4 anni e 2 mesi. Per il perito di Castagnole delle Lanze (At) Piermichele Gallo, 4 anni e 3 mesi. Per il geometra Aldo Pugnetti di Carmagnola (To), anche lui già dipendente pubblico, 1 anno e 4 mesi. Per l’ing. Valter Peisino di Cherasco 3 anni. Due anni, infine, per Gianluca Comba, demontese funzionario della Regione Piemonte. La giuria (presidente Elisabetta Chinaglia, a latere Roberta Dematteis e Marco Bertelli Motta) ha rinviato le repliche delle difese al 18 febbraio. Unica parte civile costituita il Comune di Vezza, la discussione dovrebbe proseguire martedì 25 febbraio.