Le teorie della complessità e la sociologia relazionale: il caso del rigassificatore a Vado Ligure.
di Antonio Rossello
Savona. La vicenda locale del rigassificatore a Vado Ligure, che ha mobilitato le forze sociali e animato le cronache per gran parte del 2023, offre un interessante spunto di riflessione per comprendere le dinamiche della società civile italiana.
Da un lato, la vicenda ha messo in luce le difficoltà di una visione organicista della società, che vede la società come un organismo unitario, con una struttura gerarchica e un centro di comando. Questa visione, infatti, ha portato le istituzioni a cercare di imporre la costruzione del rigassificatore, indipendentemente dalle opinioni e dai bisogni delle comunità locali.
Dall’altro lato, la vicenda ha anche dimostrato la forza della società civile, che è riuscita a mobilitarsi e a far sentire la propria voce. La società civile, infatti, è caratterizzata da un tessuto di relazioni complesse e dinamiche, che non possono essere ricondotte a una semplice struttura gerarchica.
Le teorie della complessità, sviluppatesi a partire dalla seconda metà del XX secolo, offrono un quadro più realistico e completo della società. Queste teorie, studiate da scienziati di diverse discipline, tra cui la fisica (da citare qui il premio Nobel per la fisica del 2021 allo scienziato italiano Giorgio Parisi), la biologia, la sociologia e l’economia, hanno evidenziato come i sistemi complessi, come ad esempio i sistemi biologici, sociali ed economici, siano caratterizzati da una serie di proprietà emergenti che non possono essere ricondotte alle proprietà dei singoli elementi che li compongono.
Una delle proprietà emergenti più importanti dei sistemi complessi è infatti la loro relazionalità. I sistemi complessi non sono aggregati di elementi indipendenti, ma sono costituiti da elementi che sono in continua interazione tra loro. Queste interazioni creano un tessuto di relazioni che è alla base della complessità del sistema.
La concezione relazionale della società è una visione della società che mette al centro le relazioni tra gli individui e i gruppi sociali. Questa visione si contrappone dunque alla visione organicista della società, che vede quest’ultima come un organismo unitario dotato di una struttura gerarchica e di un centro di comando.
In tal senso, la sociologia relazionale, sviluppata dal professor Pierpaolo Donati, è una teoria sociologica che si basa sulla concezione relazionale della società. Donati sostiene che la società è un sistema complesso di relazioni, in cui gli individui e i gruppi sociali sono in continua interazione tra loro. Queste interazioni creano un tessuto di relazioni che è alla base della società stessa.
Le teorie della complessità e la sociologia relazionale sostengono che la società è un sistema complesso, caratterizzato da un tessuto di relazioni dinamiche e mutevoli. In questa visione, la società non è un organismo unitario, ma è un insieme di individui e gruppi sociali che interagiscono tra loro in modi sempre nuovi.
La vicenda del rigassificatore a Vado Ligure è un esempio di come la visione relazionale della società possa essere utile per comprendere le dinamiche sociali. La costruzione del rigassificatore ha suscitato un forte dibattito a livello locale, con forti opposizioni da parte di alcuni gruppi sociali e politici.
Una ferrea visione organicista della società, che vede la società come un organismo unitario, avrebbe portato a considerare le opposizioni al rigassificatore come una minaccia alla stabilità dell’ordine sociale. In questa visione, le opposizioni sarebbero state viste come un problema da risolvere, da parte delle istituzioni, attraverso l’uso della forza o della persuasione.
La visione relazionale della società, invece, consente di comprendere le opposizioni al rigassificatore come un fenomeno naturale, che deriva dalle relazioni tra gli individui e i gruppi sociali. In questa visione, le opposizioni sono un segnale che la società sta cambiando, e che le istituzioni devono trovare un modo per dialogare con le diverse parti in causa, al fine di trovare una soluzione che sia accettabile per tutti.
Nel caso del rigassificatore a Vado Ligure, le istituzioni centrali e regionali hanno inizialmente adottato una visione organicista della società, cercando di non considerare le opposizioni. Tuttavia, questa strategia si è rivelata fallimentare, e ha portato ad un aumento della conflittualità.
Soltanto il dialogo tra le suddette istituzioni con le diverse parti in causa (i cosiddetti stakeholders) può permettere di trovare una soluzione che sia accettabile per tutti. Questa soluzione non è ancora chiara, ma è fondamentale che sia stato posto il problema di un percorso partecipativo che veda coinvolte le comunità locali.
La vicenda del rigassificatore a Vado Ligure è un esempio di come la visione relazionale della società possa essere utile per comprendere le dinamiche sociali. In questo caso, soltanto una visione relazionale potrà consentire di trovare una soluzione accettabile per tutti, un compromesso, evitando il conflitto.
Antonio Rossello