Vivo e partecipato cordoglio, tra la comunità loanese, per la scomparsa di quattro personaggi apprezzati e benvoluti. Personalità, cultura, professione e lavori diversi, uniti nel grande amore per la loro città. Tra le memorie storiche Domenico (Memo) Monge di cui trucioli.it riproduce un articolo-intervista pubblicato nel 2004 sulla Gazzetta di Loano; il dr. Luigi (Gigi) Lerda stimato funzionario comunale e studioso di storia locale; il dr. Salvatore Giuffrida direttore generale dell’ospedale policlinico San Martino.
Giuffrida, 59 anni, stroncato da infarto mentre si trovava a Genova a cena con amici, lascia un grande vuoto per la moglie Silvia Biagini, dirigente amministrativo del Tribunale di Savona, il figlio Nicolò studente universitario, la mamma Lucia, il papà Giuseppe, il fratello Mario e la nipote Alessia.
DA SAVONA NEWS – Loano e il mondo della sanità ligure salutano Salvatore Giuffrida: “Figura bella, uomo buono e carico di altruismo”. Per le esequie del direttore del Policlinico San Martino scomparso prematuramente a soli 59 anni, celebrate dal vescovo monsignor Borghetti, una folta folla di gente comune e rappresentanti delle istituzioni.
La parrocchia San Giovanni Battista a Loano gremita per l’ultimo saluto a Salvatore Giuffrida, direttore generale del Policlinico San Martino di Genova scomparso improvvisamente all’età di 59 anni. Diversi i volti della politica e ovviamente della sanità presenti alle esequie: dal presidente della Regione Giovanni Toti con gli assessori regionale Angelo Gratarola, Giacomo Giampedrone e Marco Scajola, ai consiglieri Brunello Brunetto, Angelo Vaccarezza e Roberto Arboscello. Con loro anche il dottor Matteo Bassetti, gli ex parlamentari Sara Foscolo e Paolo Ripamonti, il direttore generale di Asl 2 Marco Damonte Prioli, quello di Alisa Filippo Ansaldi e di Liguria Digitale Enrico Castanini, oltre al rettore dell’università di Genova Delfino e numerose autorità civili e militari del territorio. Ma anche tantissima gente comune che ha voluto presenziare al rito funebre stringendosi attorno alla famiglia per l’immane perdita.
Loanese, figura di rilievo della sanità ligure, aveva iniziato il suo percorso lavorativo all’Asl Finalese-Santa Corona come direttore del personale. Ha poi trascorso 15 anni in Telecom, come responsabile dell’area territoriale, e altri 14 a Liguria Digitale come responsabile della Direzione Sanitaria, al fianco del Dg Enrico Castanini. È stato direttore del personale e direttore amministrativo della Asl2, prima di diventare direttore amministrativo del Policlinico San Martino. Ad officiare la funzione Monsignor Guglielmo Borghetti, vescovo della diocesi di Albenga e Imperia: “Fa male se una persona amata viene strappata alla vita in maniera improvvisa – ha spiegato il Vescovo – Difficile pronunciare delle parole, ma ognuno di noi sente l’esigenza di una parola di consolazione. Siamo qui per ricordare una figura importante. Non ho avuto l’onore di conoscerlo personalmente, ma ho raccolto pensieri che mi hanno colpito – ha aggiunto Borghetti – Ho capito che siamo di fronte ad una figura bella, un uomo buono e carico di altruismo. Ben voluto da tutti“. “È il momento dell’affetto, degli abbracci – ha continuato il Vescovo – In questi momenti comprendiamo che siamo piccoli uomini: da quello che ho potuto notare in questi giorni, Salvatore lo aveva già capito“. Infine un messaggio al figlio Nicolò: “Devi essere fiero di tuo papà, una parola che oramai nessuno può cancellare: lo affidiamo al Signore“.
Particolarmente toccante il ricordo, portato dall’addetto stampa del Policlinico genovese Pietro Pisano, dei più recenti colleghi di lavoro che ne hanno ricordato la sua capacità di coinvolgere i collaboratori, di farli sentire a proprio agio e di sapersi calare in ogni ambiente con empatia: “Entrava con la medesima leggerezza tanto in Regione quanto in magazzino, nel quale si fermava a pranzare con quei ragazzi che da ‘semplici’ magazzinieri sono stati da lui talmente motivati, tanto per fare un esempio, da trasformarli in un team capace di salvare il sistema sanitario durante il Covid grazie ad una distribuzione attenta e ragionata dei dispositivi di protezione individuali“. “Eravamo, siamo, saremo i suoi ragazzi. E non possiamo disperdere così tanti insegnamenti. Non possiamo permettercelo. Dobbiamo continuare a mettere in pratica e proseguire la sua rivoluzione, sostenuta da tutti. Medici, destra, sinistra, centro, maggioranza, opposizione, sindacati. Lo abbiamo amato tutti. E tutti, insieme, compatti (sforziamoci) dobbiamo portare avanti la sua rivoluzione, perché tale è” ha aggiunto Pisano.
La vela era la sua grande passione; velista agonista praticante, era molto riconosciuto nell’ambiente. Tra le sue passioni anche il calcio, in particolare il Milan di cui era tifoso. “Grande professionista, con i sentimenti di un ragazzo di paese come amava definirsi – l’omaggio del consigliere regionale Brunello Brunetto – Un ragazzo partito da Loano, allevato da una bella famiglia, sempre presente“. Giuffrida lascia la moglie Silvia, che ha voluto ringraziare tutte le persone per l’affetto dimostrato in queste difficili ore sottolineando come Salvatore resti “dentro di noi come un angelo custode” e invitando a credere tutti fortemente nella sanità come fatto in vita dal marito, il figlio Nicolò, la mamma Lucia e il papà Giuseppe, il fratello Mario e la nipote Alessia. (Roberto Vassallo)
Nome? – Mi chiamo Domenico Monge, ma per tutti sono Memo.
Pescava nei dintorni di San Francisco? – No andavamo verso l’Alaska, sovente nell’isola di Kodiak, che si trova nel golfo di Seward, nel “pennello” dell’Alaska ed arrivavamo sino al Mar di Bering, pescando salmoni, halibut e calamari. Da allora sono sempre rimasto in contatto con gli amici italo americani e per le feste on manchiamo di scriverci.