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Liguria e Basso Piemonte

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Loano in lutto. Memo, Priore Emerito Confraternita Cappe Turchine. E cordoglio per Salvatore Giuffrida, Luigi Lerda, Gian Luigi Olivieri


Vivo e partecipato cordoglio, tra la comunità loanese, per la scomparsa di quattro personaggi apprezzati e benvoluti. Personalità, cultura, professione e lavori diversi, uniti nel grande amore per la loro città. Tra le memorie storiche Domenico (Memo) Monge di cui trucioli.it riproduce un articolo-intervista pubblicato nel 2004 sulla Gazzetta di Loano; il dr. Luigi (Gigi) Lerda stimato funzionario comunale e studioso di storia locale; il dr. Salvatore Giuffrida direttore generale dell’ospedale policlinico San Martino.

Giuffrida, 59 anni, stroncato da infarto mentre si trovava a Genova a cena con amici,  lascia un grande vuoto per la moglie Silvia Biagini, dirigente amministrativo del Tribunale di Savona, il figlio Nicolò studente universitario, la mamma Lucia, il papà Giuseppe, il fratello Mario e la nipote Alessia.

Il prof. Mario Baucia ha postato questa foto sulla pagina Facebook: “Natale 2022 Ti vogliamo ricordare sempre così sorridente con i Tuoi ma anche con tutti pronto a veleggiare felice”. E Luana Isella: “Una notizia terribile, ancora un lutto nella comunità loanese…Ciao Salvatore!”

DA SAVONA NEWS – Loano e il mondo della sanità ligure salutano Salvatore Giuffrida: “Figura bella, uomo buono e carico di altruismo”. Per le esequie del direttore del Policlinico San Martino scomparso prematuramente a soli 59 anni, celebrate dal vescovo monsignor Borghetti, una folta folla di gente comune e rappresentanti delle istituzioni.

La parrocchia San Giovanni Battista a Loano gremita per l’ultimo saluto a Salvatore Giuffrida, direttore generale del Policlinico San Martino di Genova scomparso improvvisamente all’età di 59 anni. Diversi i volti della politica e ovviamente della sanità presenti alle esequie: dal presidente della Regione Giovanni Toti con gli assessori regionale Angelo Gratarola, Giacomo Giampedrone e Marco Scajola, ai consiglieri Brunello Brunetto, Angelo Vaccarezza e Roberto Arboscello. Con loro anche il dottor Matteo Bassetti, gli ex parlamentari Sara Foscolo e Paolo Ripamonti, il direttore generale di Asl 2 Marco Damonte Prioli, quello di Alisa Filippo Ansaldi e di Liguria Digitale Enrico Castanini, oltre al rettore dell’università di Genova Delfino e numerose autorità civili e militari del territorio. Ma anche tantissima gente comune che ha voluto presenziare al rito funebre stringendosi attorno alla famiglia per l’immane perdita.

Loanese, figura di rilievo della sanità ligure, aveva iniziato il suo percorso lavorativo all’Asl Finalese-Santa Corona come direttore del personale. Ha poi trascorso 15 anni in Telecom, come responsabile dell’area territoriale, e altri 14 a Liguria Digitale come responsabile della Direzione Sanitaria, al fianco del Dg Enrico Castanini. È stato direttore del personale e direttore amministrativo della Asl2, prima di diventare direttore amministrativo del Policlinico San Martino. Ad officiare la funzione Monsignor Guglielmo Borghetti, vescovo della diocesi di Albenga e Imperia: “Fa male se una persona amata viene strappata alla vita in maniera improvvisa – ha spiegato il Vescovo – Difficile pronunciare delle parole, ma ognuno di noi sente l’esigenza di una parola di consolazione. Siamo qui per ricordare una figura importante. Non ho avuto l’onore di conoscerlo personalmente, ma ho raccolto pensieri che mi hanno colpito – ha aggiunto Borghetti – Ho capito che siamo di fronte ad una figura bella, un uomo buono e carico di altruismo. Ben voluto da tutti“. “È il momento dell’affetto, degli abbracci – ha continuato il Vescovo – In questi momenti comprendiamo che siamo piccoli uomini: da quello che ho potuto notare in questi giorni, Salvatore lo aveva già capito“. Infine un messaggio al figlio Nicolò: “Devi essere fiero di tuo papà, una parola che oramai nessuno può cancellare: lo affidiamo al Signore“.

Particolarmente toccante il ricordo, portato dall’addetto stampa del Policlinico genovese Pietro Pisano, dei più recenti colleghi di lavoro che ne hanno ricordato la sua capacità di coinvolgere i collaboratori, di farli sentire a proprio agio e di sapersi calare in ogni ambiente con empatia: “Entrava con la medesima leggerezza tanto in Regione quanto in magazzino, nel quale si fermava a pranzare con quei ragazzi che da ‘semplici’ magazzinieri sono stati da lui talmente motivati, tanto per fare un esempio, da trasformarli in un team capace di salvare il sistema sanitario durante il Covid grazie ad una distribuzione attenta e ragionata dei dispositivi di protezione individuali“. “Eravamo, siamo, saremo i suoi ragazzi. E non possiamo disperdere così tanti insegnamenti. Non possiamo permettercelo. Dobbiamo continuare a mettere in pratica e proseguire la sua rivoluzione, sostenuta da tutti. Medici, destra, sinistra, centro, maggioranza, opposizione, sindacati. Lo abbiamo amato tutti. E tutti, insieme, compatti (sforziamoci) dobbiamo portare avanti la sua rivoluzione, perché tale è” ha aggiunto Pisano.

La vela era la sua grande passione; velista agonista praticante, era molto riconosciuto nell’ambiente. Tra le sue passioni anche il calcio, in particolare il Milan di cui era tifoso. “Grande professionista, con i sentimenti di un ragazzo di paese come amava definirsi – l’omaggio del consigliere regionale Brunello Brunetto – Un ragazzo partito da Loano, allevato da una bella famiglia, sempre presente“. Giuffrida lascia la moglie Silvia, che ha voluto ringraziare tutte le persone per l’affetto dimostrato in queste difficili ore sottolineando come Salvatore resti “dentro di noi come un angelo custode” e invitando a credere tutti fortemente nella sanità come fatto in vita dal marito, il figlio Nicolò, la mamma Lucia e il papà Giuseppe, il fratello Mario e la nipote Alessia. (Roberto Vassallo)


Intervista a…
Un loanese… giramondo
(Gazzetta di Loano 15 gennaio 2004)
Domenico (Memo) Monge

Nome? – Mi chiamo Domenico Monge, ma per tutti sono Memo.

Nato a? – Sono nato a Loano il 23 giugno 1932, primo dei tre figli di un carabiniere piemontese e della loanesissima “Manin a Pepole”.
Infanzia? – Ho fatto le scuole a Loano e mi ricordo bene i miei maestri: Parodi, Vacca e poi Marchiandi, tutti molto severi, ma in fondo buoni con noi ragazzi. Sino a 14 anni studiavo e contemporaneamente facevo il pescatore e ricordo che ho iniziato a farlo che avevo solo 9 anni.
E la gioventù? – A 18 anni mi sono imbarcato per la prima volta come mozzo e ho navigato per 30 anni, prima con la Keller Marittima, poi con la Bredischiom ed ancora per molti anni con l’Italnavi, diretta dal loanese Genta. Ho navigato con Felice e Lorenzo Elice a cui sono molto riconoscente, perché mi hanno sempre trovato un imbarco, anche quando i tempi erano difficili.
Quali mansioni ha svolto? – Ho fatto il cambusiere sino al termine del mio lavoro, tranne che per 16 mesi della mia vita in cui sono andato a lavorare come pescatore a San Francisco, sull’enorme motopeschereccio di un italo/americano: Iossia Salvatore (figlio di un pescatore siciliano).
Memo Monge, primo a sn della foto con gli amici della farinata in via Garibaldi

Pescava nei dintorni di San Francisco? – No andavamo verso l’Alaska, sovente nell’isola di Kodiak, che si trova nel golfo di Seward, nel “pennello” dell’Alaska ed arrivavamo sino al Mar di Bering, pescando salmoni, halibut e calamari. Da allora sono sempre rimasto in contatto con gli amici italo americani e per le feste on manchiamo di scriverci.

Quali parti del mondo ha visto? – In pratica quasi tutto, perché ho toccato i 5 continenti ed ho sempre navigato, come i miei due fratelli: loro però ad un certo punto si sono fermati ed hanno mandato avanti l’albergo di famiglia: Il “Nico Nico”. Albergo che i fratelli De Francesco avevano costruito dopo che eravamo rimasti orfani di entrambi i genitori, dandoci così un importante aiuto per il futuro.
Come andava con l’altro sesso? – Direi che è sempre andata bene, sia con le loanesi, ‘sia con le ragazze tedesche che agli inizi del boom turistico portava a Loano l’agenzia “Touropa”.
Ha sposato una loanese? –No ho sposato un’emiliana di Portomaggiore, paese che si trova vicino ai Lidi Ferraresi, lei era qui e lavorava alla colonia di Monte Carmelo.
I suoi rapporti con Loano? – Certo quando arrivavo ero un po’ sfasato, perché gli imbarchi erano sovente molto lunghi, ad esempio il primo è stato di due anni, mediamente duravano anche un anno e solo i più brevi sono stati di 4 mesi, ma uno dei punti fermi in Loano è sempre stata la Confraternita delle Cappe Turchine, sin dal lontano 1700 (ho documenti che lo comprovano) la confraternita dei miei avi. Sono stato Priore ed ora sono orgoglioso di essere stato nominato Priore Emerito e mi sento, come lo è stato anche quando ero in mare all’altro capo del mondo, un Loanese/Turchino.
Un uomo dalla vita affascinante ed avventurosa, che ha saputo però conservare valori fondamentali, quali: l’amore per il proprio lavoro (le sue parole sono “…se avessi da ricominciare rifarei il mio lavoro, perché mi è sempre piaciuto viaggiare…”), l’amore per la propria famiglia e per sua moglie (“…certo il mio viaggiare è stato spesso un sacrificio per mia moglie… Siamo felicemente sposati da 39 anni…”) e per il suo paese natio, di cui si è sempre sentito parte, nonostante fosse un piccolo punto nel mappamondo che ha avuto la sorte di visitare in largo e in lungo, solcandone i mari. Auguri difuturi anni sereni a Memo, loanese doc, o meglio a Memo: “loanese/turchino”).
Graziella Frasca Gallo
UN ALTRO LUTTO HA COLPITO LA COMUNITA’ LOANESE-
È mancato il dr. Luigi Lerda (Gigi) già esemplare vice segretario comunale di Loano. Numerose le condoglianze giunte alla famiglia.
Post di Riccardo Perrari – Un caro amico da molti anni. Sempre disponibile per risolvere i problemi del comune. Studioso di storia, ci scambiavamo spesso opinioni, giudizi e libri. Ultimamente mi ha mandato alcuni vecchi documenti sulla storia di Loano . Riposa in pace Gigi.
E LA SCOMPARSA DI GIAN LUIGI OLIVIERI – ARTICOLO DE LA STAMPA 

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