Il sindaco Luigi De Vincenzi, a tamburo battente, dopo la pubblicazione sui social (e Trucioli.it) della vicenda ‘vecchie panchine del lungomare in gran parte finite al macero’, ha definito la presa di posizione del consigliere Mario Carrara una ‘carrata’. Che, a sua volta, ha replicato duro e documentato. Vedi anche altri fotoservizi da Pietra Ligure
POST SU FACEBOOK DEL SINDACO DI PIETRA LIGURE DE VINCENZI.
“Le denunce del Cons. Carrara, corredate dagli usuali toni da tragedia epocale, in qualche misura ci tranquillizzano e se non arrivassero ci preoccuperemmo: sono una affidabile unità di misura della bontà dell’operato della nostra amministrazione nel gestire il paese – commentano il Sindaco di Pietra Ligure Luigi De Vincenzi e l’Assessore ai lavori pubblici Francesco Amandola – Perché il nostro “spulcia” qualunque iniziativa, decisione, opera e atto e ben fa, aggiungiamo, perché questo la minoranza deve fare. Di cose ne abbiamo fatte tante e altrettante ne stiamo facendo e ancor di più ne faremo e attaccarsi alle panchine del lungomare per far polemica … oseremo dire che è la solita “carrarata”. La maestria nell’appigliarsi ad ogni possibile motivo su cui costruire il dramma è sempre encomiabile e quasi un po’ ci dispiace di offrirgli così poca materia su cui sbizzarrirsi. Detto questo non ci sottraiamo dall’entrare nel merito – continuano De Vincenzi e Amandola – Le panchine in laterizio rimosse, e peraltro non più in produzione, sono state, riassemblando le parti non deteriorate, riutilizzate.
Sul totale, quasi la metà: trentaquattro. Di queste, trenta, sono state riposizionate in aree del territorio dove ve ne era necessità e quattro sono depositate in magazzino in attesa di ricollocazione. Le restanti sono state smaltite in discarica autorizzata poiché lo stato degradato e precario, ben ravvisabile dalle fotografie di Carrara che mettono in luce anime arrugginite, ferri sporgenti, materiali friabili, parti di sedute e schienali rotte e non ripristinabili proprio perché in laterizio, non ne ha consentito il riposizionamento in altri punti del paese, convinti, noi, che nessuna zona meriti arredi malconci. Le panchine tanto decantate dal Cons. Carrara per la loro solidità e bellezza avevano, tra l’altro, già accusato i segni del tempo e in passato diverse erano state rimosse e smaltite proprio perché in stato precario e pericolose, come le superstiti, giustamente sostituite nelle scorse settimane – aggiungono – Sulla qualità estetica delle nuove panchine non ci soffermiamo perché sono scelte, criticabili, ma interamente in capo alla nostra amministrazione”, concludono il Sindaco e l’Assessore. #lungomaredelcentro #lungomarexxsettembre #panchine #pietraligure
Marianna Marchese- Io vivo in periferia e ho notato che siamo molto meno considerati rispetto a chi vive in centro. In ogni senso, dalla pulizia delle strade, dalla raccolta rifiuti, dalla gestione dei parchi etc…. è meglio che mi fermo altrimenti ne ho da elencare.Dico solo questo… al momento delle votazioni però serve anche il nostro supporto. Siamo un Comune e in “comune” dovremmo essere tutti alla pari.
MARIO CARRARA REPLICA A L SINDACO – Lo scandalo delle panchine del lungomare. Le “carrarate” pongono questioni. Le “devincenzate” non danno mai risposte (ma si possono dedurre).
Usiamo la terminologia che usa il Sindaco, adeguandoci al livello ed ai termini con il quale egli si esprime, così, almeno ci capisce. La questione sollevata riguarda le spese per decine di migliaia di euro e della distruzione ingiustificata di beni comunali, quali le panchine in pietra, ancora valide e di un valore quasi equivalente. Quindi questioni di “spreco” e corretto utilizzo dei soldi comunali che sono dei cittadini e dei beni pubblici. Questioni che per lui rappresentano fastidiose “bazzecole“, tanto da dirci con sufficienza che usiamo “toni da tragedia greca” solo per delle panchine.
Ma il problema non sono tanto le panchine, quanto i soldi sprecati ed i beni distrutti. Ed è su questo che gliene chiediamo conto. Quando il Sindaco viene preso “in castagna” e “toccato” su qualcosa, su “qualsiasi cosa“…, ecco che non da risposte, ma adotta una tattica fatta di supponenza e compatimento, conditi con ostentata ironia e scherno, nei confronti di chi lo ha contestato. E non dà ragione dei suoi comportamenti, anzi, coglie l’occasione per autocelebrarsi ed incensarsi da solo…: “noi che facciamo tanto, “…noi che siamo bravi“; non solo, ma giunge ad affermare che proprio le contestazioni e gli addebiti che gli vengono rivolti ed imputati siano la riprova della sua “bravura” e delle sue capacità. Quindi, dimentico del fatto che “chi si loda s’imbroda”, “svicola” dal giustificarsi e dal dare delle vere risposte, facendo l’ironico. Ma non solo ora: si comporta così ogniqualvolta si trovi in difficoltà: specialmente in consiglio comunale quando, non essendo in grado di rispondere e di sostenere il ruolo che gli compete, di rimando accusa chi lo contesta di disfattismo e di provocazione fine a se stessa. L’unica cosa lecita e dovuta, secondo lui, nei suoi riguardi è “l’incensamento”, il complimento e la lode. Basta.
Lo ha fatto anche in questa circostanza della contestazione sulla sostituzione delle panchine fatte in lastre di pietra e sulla distruzione di molte di esse, nonostante fossero (a detta di tanti cittadini) in buono stato; nonchè sull’acquisto di nuove, costose panchine in legno, materiale ben più vulnerabile agli attacchi del tempo, del salino del mare e dei vandali.
È una “devincenzata” dire che le panchine in pietra sono state sostituite perché usurate, rotte ed, addirittura, “pericolose”..! A suo dire proprio le foto che abbiamo conferito delle panchine rovesciate nel container per la discarica dimostrerebbero, invece, che esse presentavano degli spuntoni e dei ferri pericolosi e che le stesse lastre e strutture di sostegno erano rotte ed inservibili.
Osserviamo: e come avrebbero potuto resistere le panchine all’urto che gli è stato inferto dall’essere state fatte cadere dall’alto, dalla gru che le sollevava per buttarle nel container? Ciò, nonostante siano state appositamente fotografate da noi lastre delle sedute e degli schienali finite nello stesso container ma pur rimasti completamente INTEGRI! Nonostante la botta presa..! Non le ha viste il Sindaco quelle foto (che rialleghiamo)? Non le ha viste le foto di tutte le panchine da noi scattate a fine Ottobre, quando erano ancora sul lungomare, e che abbiamo pubblicato ed allegato alla Mozione consiliare sull’argomento quando sarà discussa (che rialleghiamo)? Da esse si vede inoppugnabilmente che le panchine, a parte qualche naturale “striatura” o venatura, erano ancora pressoché INTATTE e funzionali.
Ma applicando la tattica delle “devincenzate”, quelle fotografie lui non le considera nemmeno: come se non esistessero.
È la stessa tattica di quando in Consiglio comunale si ostina a dire che non sono vere le code del traffico ogni santo giorno sull’Aurelia e che chi afferma il contrario ha dei preconcetti e lo fa solo per creare malanimo, perché la gente, invece, è tutta contenta del senso unico sul lungomare; per lui le code delle automobili sull’Aurelia non ci sono, NON ESISTONO e quando se ne parla è solo per fare polemica. E, ad esempio su un altro tema, allo stesso modo non ha considerato le molte foto che lamentavano lo stato di abbandono e di degrado dei parchi e del verde pubblico, ogniqualvolta la questione sia stata sollevata nei consigli comunali.
Questo è il suo sistema. A quanto pare, le fotografie mentre sono un valido strumento di prova nei tribunali, per De Vincenzi, quando non corrispondono ai suoi interessi, non valgono niente e sono solo propaganda provocatoria da snobbare con derisione ed ignorare, cui non rispondere e restare indifferenti. Fa così perché non ha argomenti. Sennò che problema avrebbe a rispondere con dati oggettivi e con delle argomentazioni valide? Appositamente per sbugiardarci? Invece…: dice che le panchine erano pericolose? Ma quanti sono stati i casi di incidenti causati alla gente dal supposto stato deteriorato delle panchine…? Quante le denunce di infortunio? Quante le richieste di danno conseguenti? O almeno segnalazioni scritte di cittadini al riguardo? È in grado di mostrare foto di panchine deteriorate o pericolose, quando erano ancora collocate nelle loro sedi?
Tuttavia, se dalle “devincenzate” risposte non se ne hanno, le risposte si possono avere “per deduzione” proprio dal loro contenuto; infatti, quando, di rimando alla lamentata distruzione delle panchine, dice: “ne abbiamo recuperato (ben) 34“ !!! non tiene conto del fatto è che il loro numero totale era di 90! E 34 “recuperate” non sono la metà, come dice lui, aritmeticamente parlando, di 90.
Quindi: 90 totali meno 34 recuperate fa 56. Così deduciamo che ben 56 delle 90 che c’erano sono state distrutte e portate alla discarica (le altre, quelle che non sono state considerate “immondizia”, le ha messe nelle periferie). Panchine che, se non fossero state toccate, starebbero ancora bene là dov’erano: sul lungomare.
Resta la domanda: perché ne ha fatto demolire (ben) 56? Che sono pur tante? Non le poteva lasciare dov’erano o recuperarle TUTTE anziché mandarle nella discarica della spazzatura? Meglio ancora, ripetiamo: non era meglio lasciarle tutte sul lungomare e collocare le nuove panchine nelle periferie della città, anziché ricollocarvi (nelle periferie) le “superstiti” vecchie panchine, che lui considera buone per la discarica (e per le periferie)? Le 34 panchine “recuperate”, sulle 90 che c’erano, hanno tutta l’aria di essere la classica foglia di fico per scongiurare di essere accusato di averle proprio fatte demolire tutte… E adesso basta con l’uso della terminologia puerile utilizzata dal Sindaco e da noi adottata per rispondergli, ma che non rientra nel nostro stile; De Vincenzi NON può decidere a suo piacimento che alcune decine di migliaia di euro non meritino la giusta considerazione ed attenzione: sono soldi dei cittadini contribuenti di Pietra Ligure che hanno il diritto di saperli NON SPRECATI.
Mario Carrara, consigliere comunale
22 Novembre 2022
Francesca Bianco. Eccola ‘ROSSANA ‘. La mascotte della Biblioteca Civica di Pietra Ligure .. Oggi ci ha accompagnato in questa camminata simbolica: We Run for Women. Basta Violenza sulle Donne! Grazie alle mie colleghe della Biblioteca,e alla Polizia di Stato.