Povera terra mia, “come un treno che viaggia senza meta e senza guida verso l’ignoto”!
di Gian Luigi Taboga*
Non è una battuta, ma una amara constatazione che dovrebbe farci riflettere tutti per reagire adeguatamente.
Il Ponente della Liguria sta attraversando un momento di gravissima crisi sociale, economica, politica e culturale che trova le sue radici in cause remote quali la devastazione ambientale e la progressiva dissoluzione di un tessuto economico differenziato e basato su industria, commercio, agricoltura e artigianato. E la classe dirigente ? E quella politica ? Senza dimenticare le spopolate aree montane, sempre più depresse.
L’aver giocato le proprie carte, dando l’assoluta priorità al business delle seconde case ed a un conseguente turismo da fine settimana o di giornata, ha esposto l’economia locale ai capricci del mercato, alla speculazione e al suo inesorabile decadimento.
Altra causa remota e di natura sociale, è l’invecchiamento e la decrescita della popolazione che sta privando il nostro territorio della spinta propulsiva dei giovani. Purtroppo i migliori talenti cercano altrove la loro collocazione, depauperando sia numericamente che qualitativamente quella che dovrebbe essere la futura classe dirigente locale.
Purtroppo alle cause sopra accennate si sono aggiunte quelle più recenti e disastrose, quali la pandemia, le alluvioni, le frane, la siccità, la crisi idrica e la guerra, con tutte le conseguenze di carattere energetico, inflazionistico e chi più ne ha più ne metta!
La mancanza di una programmazione per affrontare simili situazioni e l’inesistenza di una classe dirigente locale adeguata, ci ha condotto in un “cul de sac “ dal quale sarà molto difficile uscire.
E’ scemata a livelli insufficienti l’azione dell’associazionismo, che non trova una adeguata coesione per organizzare proteste e fare proposte unitarie presso le sedi degli Enti competenti in materia.
Ci stiamo domandando perché la Camera di Commercio delle Riviere di Liguria non ha ancora preso iniziative adeguate onde affrontare una congiuntura economica così difficile e pericolosa per le imprese e per gli utenti/consumatori. Forse potremo saperlo dalla convocazione di un Consiglio Camerale a cui, ci piace ricordarlo, anche il pubblico può assistere. Per quello che possono le Associazioni dei Consumatori sono disponibili a dare il loro contributo, chiedendo in cambio solo maggiore attenzione per quelli che sono interessi primari e diffusi dei cittadini tutti.
*Per ASSOUTENTI Savona Gianluigi Taboga.