Il 9 ottobre 1967 veniva ucciso in Bolivia il CHE. Chi era Ernesto Guevara, l’uomo che divenne il Che e poi un mito per milioni di giovani? Un contributo alla conoscenza da parte del Centro Studi COSTITUZIONE E DEMOCRAZIA
di Luigi Vassallo
La mia generazione ha conosciuto il mito del CHE prima e solo molto dopo la storia personale di Ernesto Guevara.
9 ottobre 1967: i governo boliviano conta che facendo sparire il cadavere del CHE ne liquidi anche il mito. Invece il mito crebbe senza controllo:
- In milioni piansero la morte del CHE;
- Omaggio di poeti, filosofi, musicisti, pittori;
- Icona del CHE nelle manifestazioni studentesche e ancora oggi sulle magliette;
- Il nome del CHE come vessillo dei guerriglieri marxisti in Africa, Asia, America Latina;
- La sua immagine da morto assimilata a quella del Cristo.
Ma Che Guevara è stato, nel panorama della sinistra mondiale, anche un segno di contraddizione. Nel 1977, nel decennale della sua uccisione, Gianni Corbi scriveva su L’Espresso: ”Se da vivo un muro d’incomprensione e di diffidenza separava Ernesto Guevara dai capi storici del comunismo europeo, a Roma come a Parigi, a Belgrado come a Mosca, anche da morto il Che continuò ad essere il motivo di una sorda e sotterranea polemica tra comunisti cubani e comunisti europei”.
Nella stessa occasione Roger Debray scriveva, a proposito del carisma del Che, “Quattro membri del Comitato Centrale del Partito comunista cubano, due viceministri e alcuni alti burocrati cubani hanno pur lasciato famiglia, automobili, ville e privilegi per andare con il Che in una giu1911ngla sconosciuta a morirci, senza che nessuno ve li avesse costretti e senza che ci fosse lì la televisione a raccogliere le loro ultime impressioni”, “
Ma chi era storicamente Ernesto Guevara, colui che divenne il CHE?