Un post da Pietra Ligure dove è in corso una raccolta di firme contro un senso unico sul lungomare è la cartina di tornasole di quale sia lo ‘stato dell’arte’ in questo angolo di Riviera. La coscienza ambientale che significa soprattutto salute e prevenzione alle malattie dovute dall’inquinamento dei ‘motori’. Anche su questo fronte, rispetto a molti paesi europei e località turistiche grandi e piccole, siamo rimasti indietro di 20-30 anni. Possiamo aggiungere una curiosità locale. Sulla ‘inquinata’ via Aurelia, a Loano, negli ultimi anni, sono aperti 23 bar, panetterie-paninoteche, pab. E va di moda consumare nel dehor, all’aria pura.
Ebbene si inizia con la colazione del mattino, mentre il ‘traffico infernale’ assedia la statale Aurelia. Turisti al mare per respirare Co2, ‘companatico e velenosi gas di scarico’. Ci sono precisi dati scientifici al riguardo. Sia ben chiaro non è un caso isolato. E’ il grado di auto-cultura per la nostra salute. Costi e conseguenze per famiglie e Sanità pubblica. Nessuno ne parla, non ci faranno caso per abitudine consolidata. E quanto impariamo dalla lettura social popolare dei mezzi d’informazione di massa. E quando in tivù ci fanno vedere l’inquinamento atmosferico dal traffico urbano in certe aree sottosviluppate del Sud America, ma anche il progresso e benessere cinese non scherza e la popolazione che indossava le mascherine ancor prima del Covid. E poi si sbandiera e si fanno statistiche sulle località che ‘guadagnano punteggi’ e graduatorie nella voce ‘qualità della vita dei cittadini’.
Al mare e in montagna, in vacanza o per lavoro, per respirare aria salubre ? Leggiamo un altro post – testimonianza da Pietra Ligure dove il tema, vista la mobilitazione popolare appare più caldo e siamo comunque solo al ‘senso unico’, non all’isola pedonale. Un ricordo del vecchio cronista. Ogni volta che una qualche amministrazione comunale mette in programma (raramente si attua) un’area interdetta al traffico veicolare scendono in piazza si fa per dire i contestatori.
Il popolo dei commercianti, esercenti, artigiani si sentono ‘sacrificati’ e danneggiati. Meno lavoro e meno incassi. I clienti vanno da altre parti. Era accaduto una mezza rivoluzione a Savona per ‘pedonalizzare’ un breve tratto di Corso Italia. Ebbene non solo oggi è la zona più frequentata della città, ma anche i muri dei locali dove si esercitano le attività hanno acquistato più valore, si sono apprezzati. Se non addirittura trasformati in un ‘vero salotto’; vedi interventi, sempre a Savona, nell’area (corsa Italia inclusa) davanti all’ex ospedale San Paolo.
Chi ha occasione di visitare, come accennato, le più ambite località turistiche europee (centro e nord in particolare, grandi e piccoli centri) avrà una visione di come sia affrontato il tema del traffico e quanto siano valorizzare le aree ‘interdette’ ai veicoli a motore, ci sono pure zone ‘vietate’ alle biciclette, mentre nella nostra Riviera si va impunemente, quasi sempre, in bicicletta anche sulla passeggiata a mare, a Loano pure lungo la promenade del molo che costeggia il mega porto. Oppure trovarsi chi va in bicicletta in una stradina del centro storico, accade tanto per fare esempi, pure nell’affollato ‘budello’ di Alassio. Le cattive abitudini favorite sia dall’impunità, sia da controlli molto saltuari. Si fanno le leggi e non si fanno rispettare, quante volte l’abbiamo letto da personalità assai più importanti di un piccolo blog di provincia !
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Pietra Ligure. Ogni giorno viabilità bloccata da code chilometriche in direzione levante. L’istituzione del senso unico sul lungomare non è certo l’unica causa, ma contribuisce alla disastrosa e quotidiana situazione del traffico locale. Il nostro paese, purtroppo, ha criticità che i comuni vicini non hanno; banalmente un passaggio a livello centrale e nessuno sbocco alternativo. Un lungomare abbellito e ordinato non vale il tempo perso imbottigliati sulla statale, e nemmeno giustifica i rischi. Ci sono tanti lavoratori che vanno o tornano dalle loro famiglie; ci sono studenti, genitori e nonni; c’è chi deve andare dal medico o semplicemente a far la spesa. Ci sono i mezzi di soccorso: vigili del fuoco e ambulanze devono destreggiarsi nel traffico che neanche in un percorso a ostacoli. E se il soccorso è in centro storico, uscirne a passaggio a livello chiuso significa, nella migliore delle ipotesi, percorrere in contromano il lungomare, altrimenti fare la gimcana tra dehors e passeggini. Per non parlare dei carabinieri e dei vigili urbani, che tutto questo lo devono affrontare solo per uscire dalla caserma o dal comando. Anche il periodo storico non è dei migliori per insistere su una decisione così radicale. Autostrade intasate da continui incidenti; cantieri in piedi per manutenzioni trascurate da anni. Ospedale Santa Corona privato di strutture importanti, così si deve arrivare almeno a Savona per necessità anche urgenti, come ad esempio partorire! Senza contare che è sempre in direzione levante che il naturale flusso turistico di rientro va ad influire sulla viabilità. Firmiamo questa petizione per chiedere l’eliminazione del senso unico e riguadagnare ossigeno.
A LOANO CHIUSURA ALTERNA DEL LUNGOMARE, 208 FIRME, MA SI SOSTIENE CHE L’ISOLA PEDONALE DIROTTA GRAN PARTE DEI RESIDENTI E TURISTI SUL LUNGOMARE, A DANNO DI POTENZIALI CLIENTI ALL’INTERNO DEI ‘CARUGGI’ E SI CREANO ZONE DI NUOVO CAOS IN CORSO EUROPA, SULL’AURELIA E IN ZONE LIMITROFE
LOANO 2 LUGLIO 2021 – DA IVG.IT- Chiusura di corso Roma a Loano, i commercianti: “Chi sta all’interno subisce concorrenza sleale, pronti al ricorso al Tar”. “Ci rammarica molto che le 208 firme raccolte abbiano così scarso peso agli occhi dell’amministrazione”.
…. in vigore da venerdì 2 luglio, l’ordinanza del sindaco Luigi Pignocca che dispone la chiusura al traffico veicolare di corso Roma a Loano tutti i venerdì e sabato di luglio e agosto dalle 18 alle 2 del giorno successivo e poi, in maniera continuativa, dal 6 al 22 di agosto. Un’ordinanza che, oltre ad aver acceso il dibattito politico spaccando su due fronti opposti la maggioranza e la minoranza, ha fatto storcere il naso a buona parte dei commercianti del centro storico. Proprio questi ultimi, nelle scorse settimane, hanno dato il via ad una raccolta firme (sottoscritta da 208 negozianti) per chiedere all’amministrazione di rivedere la decisione, ritenuta penalizzante per tutti quegli esercizi situati “non sul lungomare” ma all’interno del carruggio loanese.
Secondo i negozianti, infatti, l’isola pedonale dirotterà la gran parte di residenti e turisti sul lungomare, facendo venire meno l’afflusso di potenziali clienti che, specie dopo il lungo e duro periodo di chiusura, poteva rappresentare una vitale boccata d’aria per gli affari.
La posizione dell’amministrazione è ribadita dal sindaco Pignocca in una lettera fatta recapitare ad uno dei promotori della petizione ricorda che “ Storicamente, fin dagli anni ’70, il lungomare di Loano veniva chiuso alla circolazione veicolare, dalla sera al mattino, per tutto il periodo estivo, come spesso accade nei Comuni caratterizzati da turismo balneare. I provvedimenti di limitazione del traffico, come la zona a traffico limitato, sono adottati al fine di migliorare la qualità della vita nelle zone di maggior affluenza turistica. Infatti, come noto, durante il periodo giugno-settembre, si riscontra un significativo aumento delle presenze turistiche. In particolare corso Roma, in orario serale, viene popolato da persone che oltre a passeggiare, usufruiscono dei locali pubblici fino a tarda notte… tutti i Comuni d’Italia, soprattutto turistici, hanno disposto procedure semplificate per concedere occupazioni di suolo pubblico straordinarie. Ciò comporta la presenza di maggior turismo a beneficio di tutte le attività economico produttive presenti nel territorio”.
“Pertanto, al fine di ridurre i possibili rischi che si potrebbero verificare alla circolazione pedonale e per agevolare la fruizione dei locali pubblici da parte degli utenti al fine di garantire il distanziamento sociale, l’amministrazione comunale intende istituire una zona a traffico limitato lungo corso Roma limitatamente ai seguenti periodi: dal 2 luglio al 31 luglio e dal 27 agosto al 29 agosto tale provvedimento sarà limitato ai soli giorni di venerdì e sabato dalle ore 18 alle ore 2; dal 6 agosto al 22 agosto sarà esteso a tutti i giorni della settimana con orario 18-2. Ciò in accordo con i rappresentanti del Comitato Loanese che riunisce Confcommercio Loano, Fipe Loano, Associazione Balneari Loanesi, Associazione Loanese Albergatori, Pro Loco Loano ASP, Associazione Vecchia Loano, Associazione Culturale Polivalente”. E poi sottolinea: “Come richiesto, la ‘chiusura di corso Roma al traffico in tutti i giorni ed in qualsiasi fascia oraria’ non verrà effettuata. L’amministrazione ringrazia per il contributo ed è pronta a rivedere il progetto nel caso non funzionasse”.
Luca Steffanina, l’altro ideatore della petizione, commenta sempre a IVG.it: “Abbiamo apprezzato la presa di posizione, favore delle nostre istanze, giunta dall’assessore Luca Lettieri (aspirante a candidato sindaco del centro destra diviso ndt), dai consiglieri del gruppo Pd (a Loano sono in due e la sinistra non ha mai vinto le elezioni comunali ndt). Ci soddisfa molto meno, invece, la risposta che ci è giunta dal sindaco Luigi Pignocca. Come già ribadito in precedenza, riteniamo che la chiusura di corso Roma faccia contenta solo una piccola cerchia di commercianti loanesi. Anzi, si verrà a creare una sorta di ‘concorrenza sleale‘ tra i colleghi presenti sul lungomare, che potranno disporre di maggiori spazi per i loro dehors che comunque hanno già avuto modo di ingrandire grazie agli ampliamenti concessi dal Comune; chi ha un’attività all’interno del centro storico, invece, non solo ha potuto beneficiare di questa misura in maniera molto minore, ma ora si troverà anche ‘beffato’ dal fatto di vedere altri allargare ulteriormente gli spazi a loro disposizione. E poi: il sindaco afferma che è necessario garantire distanziamento ed evitare assembramenti: ma allora questo era necessario anche e soprattutto lo scorso anno, quando la campagna vaccinale non era nemmeno iniziata; eppure, lo scorso anno non se n’è fatto nulla”.
Ci rammarica molto che le 208 firme raccolte abbiano così scarso peso agli occhi dell’amministrazione. Come detto, si tratta della quasi totalità dei commercianti del centro storico. E tanti altri avrebbero voluto firmare, ma ormai la petizione si è conclusa ed è stata protocollata in municipio. Sono 208 negozianti della città, che domani potranno essere anche 208 elettori (e forse anche di più, calcolando anche i loro famigliari). A questo punto valuteremo le prossime mosse. Magari facendo un ricorso al Tar”.
“Abbiamo visto che la questione è stata affrontata anche in consiglio comunale e che ha causato una profonda spaccatura all’interno della maggioranza e della minoranza. Questo ci dispiace. Anche perché riteniamo che la città abbia questioni ben più importanti da affrontare. Forse con una soluzione condivisa si sarebbe potuto evitare lo scontro. Anche perché noi commercianti abbiamo saputo della decisione non dalle associazioni di categoria, ma per vie traverse. Lo scorso anno Fipe era contraria alla scelta di chiudere la passeggiata, mentre quest’anno pare essere favorevole. Non capiamo questo cambio di idea da cosa nasca”.
IL PUNTO DI TRUCIOLI.IT – C’è da aggiungere che alcune osservazioni di Luca Steffanina, originario di Albisola Superiore, sono da condividere e provate nei fatti. Ci sarebbe da chiedersi quale sia lo ‘stato di salute’ complessivo nella cittadina dopo decenni di incontrastato governo della destra e del centro destra e da qualche tempo anche della Lega, peraltro tagliata fuori alle ultime comunali dagli stessi elettori, visto i risultati dei suoi rappresentanti nel 1° governo Pignocca. C’è da chiedersi perchè Loano ha tentato la strada (ovvero norme e regolamento) che NON tutelano i commercianti, esercenti, artigiani di ‘casa nostra’ (non c’entra la xenofobia). Per quale ragione si va a Cannes o in altra località e nei centri storici, nei ‘salotti’ lungomare non si trovano a ripetizione locali che vendono la stessa merce, gli stessi prodotti. Perchè si consente il proliferare (e qui è colpa anche dei proprietario dei muri) di vere e proprie zone da suk e casba.
Come sia possibile che i nostri commercianti non possano resistere ad affitti e tasse varie e gli extracomunitari si; aprano un locale dopo l’altro. Quali siano gli effettivi controlli (tempestivi) dello Stato attraverso la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate, le dogane. Come possa accadere che un cittadino del Bangladesh con un reddito pro capite nazionale di 5.200 dollari (fonte Banca Mondiale) pari a 4389.98€, possa gestire a Loano 5 forse sei negozi, con una decina di personale, e far fronte ad un affitto complessivo che a detta di qualche ‘addetto ai lavori’ potrebbe aggirarsi sui 12- 13 mila euro al mese. E proprio a Loano la presenza di attività gestiste da extracomunitari risulta tra le prime in provincia. E’ tutto causale, è la città che fa da calamita e favorisce il commercio suk e casba. Pure quanto a macellerie mussulmane’ non si scherza. Dove arriveremo di questo passo ? La Lega dei duri alla Salvini, a Loano preferisce le processioni ?
Metterà le cose apposto il leghista sindaco Lettieri grazie alla sua lunga esperienza e ai risultati (nel commercio cittadino) maturato in questi anni ? Ricco di un bagaglio che potrebbe aspirare a fare il manager in un’azienda privata che abbia il bilancio ed i dipendenti del Comune di Loano e per la gioia, finalmente, dei ‘veri’ commercianti ed esercenti che non praticano ‘APRI E CHIUDI’, ‘MORDI E FUGGI’. Cambi e ricambi nella titolarità e partite Iva.
Eppure anche questo aspetto è tra le caratteristiche del bel Paese ed è fonte di attrazione di un certo commercio. A danno di chi ? Della comunità tutta, delle dequalificazione dell’offerta commerciale complessiva. La stessa dequalificazione che negli anni ha già mietuto decine di chiusure di attività alberghiere famigliari. Con un turismo di massa e più di massa non si può.
E le elezioni, a Loano, continueranno essere appannaggio dei troppi e soliti mediocri ? Di chi non si deve confrontare con le proprie capacità imprenditoriali. Non deve rendere conto alla stregua di un titolare di partita Iva. Non ha mai dovuto assumere doti, capacità, referenze da dirigente o manager di un’azienda privata. Palazzo Doria è la ‘forgia’ che crea sviluppo e benessere anche per le generazioni a venire. Si passi in rassegna la maggioranza degli eletti dal popolo. E si rifletta, si tragga qualche semplice conclusione.
Piccola chiusa. Ecco la stagione estiva e anche a Loano tornano le sagre. La categoria ristoratori, pizzerie e gli stessi bar, da anni reclamano a ragione un rigorosa regolamentazione dove si valorizzi esclusivamente prodotti, specialità e gastronomia locale. Vedi archivio stampa.
Illusione, manca la materia prima nostrana ? La categoria più penalizzata dalle chiusure della pandamia che non ha neppure avuto la forza di chiedere: almeno per quest’anno associazioni, parrocchie, enti dimostrino sensibilità a chi ha rischiato di finire sul lastrico. Ci risparmino le sagre. Non è solo giustizia sociale, è buon senso.
Ma qual è il peso che a Loano la politica da ai 208 firmatari ? Forse la forza del sindaco Pignocca (isola pedonale?) trova consensi più di quanti siano coloro che se ne fregano se le sagre popolari abbiano come unico obiettivo quello di far cassa, pur se a fini di beneficenza. E poi, si dica chiaro e tondo. A Loano le uniche associazioni di categoria che ancora contano restano i Bagni Marini (accade da tempo) e da qualche anno le Agenzie Immobiliari. Tutti benemeriti. Danno anche lavoro ai professionisti: commercialisti, avvocati, architetti, ingegneri, geometri, geologi, psicologi. Di destra, sinistra, centro. E mai in crisi le Pompe Funebri che la tragica pandamia ha fatto impennare bilanci senza precedenti. E su questa brutta notizia nessuno può dissertare o litigare. (L.Cor.)
CISANO SUL NEVA: UN CONSIGLIERE COMUNALE PROPONE DI PEDONALIZZARE IL PAESE
COMUNICATO STAMPA – “Il successo delle prime serate di musica all’aperto dimostrano come piazza Gollo con turisti e clienti che riempiono in allegria i tavoli di bar e ristoranti offre nell’occasione quale area off limits al traffico uno scenario di incommensurabile bellezza”. Cosi commenta in una nota il geom. Agostino Morchio, consigliere comunale Cisano sul Neva.
“Riprendendo un’idea nata con il contributo di cittadini e amici di Cisano+ come anticipato anche in Consiglio comunale, ritengo che si possono individuare le soluzioni migliori per ripensare ad un differente modus vivendi di tutto il centro paese”. “Pedonalizzazione, senso unico, obbligo di marcia, riorganizzazione dei parcheggi per auto e moto, aree carico e scarico, rappresentano infatti alcune proposte da sviluppare con il confronto e la partecipazione ad ampio raggio di operatori commerciali ed abitanti” aggiunge.
“‘Il cuore’ del paese in un’ottica di costante miglioramento, può essere ripensato quale isola pedonale in un contesto di vero e proprio salotto all’aperto senza eguali e che non ha nulla da invidiare a località anche più rinomate – conclude -Accoglienza, ospitalità, bellezza dei luoghi e patrimonio artistico-architettonico sono infatti fra le caratteristiche che fanno di Cisano sul Neva un centro da visitare per assaporare il gusto del buon vivere in armonia”.