Spostamento a monte del tratto ferroviario Finale Ligure – Andora. Una fiammella, non per bloccare il progetto (atteso da oltre 60 anni non per colpa dei cittadini pur divisi ma della politica che non decide); quantomeno per vagliare una mini riprogettazione anche alla luce delle osservazioni, relazioni, richieste, proposte, dati di fatto, esposti da varie associazioni, tra cui la neo ‘Non Fermiamo il Treno’ (pagina Facebook) con il giornalista esercente Angelo Fresia di Ceriale e Davide Michelini (vice presidente Confagricoltura di Savona). E prima ancora l’Assoutenti con Gianluigi Taboga. E il veterano studioso agricoltore ingauno Franco Stalla. Mai una parola non documentata.
Per non parlare della sorte dei 7 milioni di mc di materiale da discarica che dovrebbero finire in parte nella zona di Bastia d’Albenga (che ospiterà la nuova stazione), in parte minore a Tovo San Giacomo. C’è poi il problema non proprio secondario dei centri monori che perdono la stazione e della stessa mobilità anche alla luce di quanto accade con i binari a monte tra Andora e Sanremo, con stazioni decentrate, lontane dai centri abitati. Insomma senza appartenere ai ‘contro’ non è mai troppo tardi prima di compiere nuovi disastri ai danni della comunità tutta. Si pensi a Pietra Ligure e alla cittadella del Santa Corona, con la nuova stazione- fermata ai confini con Tovo e su un viadotto alto una trentina di metri. Loano che dopo Albenga era la stazione, in anni passati, con il record di incassi e passeggeri nel ponente, è attraversata da binari in galleria. La nuova stazione a 5.5km dal centro città.
Al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, il sindaco di Borghetto Giancarlo Canepa è stato stato ricevuto negli uffici del vice Ministro Alessandro Morelli. «Durante l’incontro ho avuto la possibilità di esprimere la preoccupazione per l’impatto ambientale che potrebbe avere lo spostamento a monte dei binari nel caso venisse mantenuto lo stesso tracciato del vecchio progetto. Borghetto ha una superficie complessiva inferiore a 6 km/q e il tracciato ipotizzato andrebbe a sacrificare una importante e preziosa porzione di territorio agricolo. Riconosco l’importanza assoluta di un’infrastruttura ferroviaria efficiente di cui il Ponente Ligure ha un bisogno estremo ma spero che nella riprogettazione in corso si tenga conto delle caratteristiche dei territori e delle possibili alternative fornite dalle nuove tecnologie. Nel caso non fosse possibile modificare il tracciato ho chiesto la possibilità che vengano almeno valutate delle «opere compensative» legate alla mobilità sostenibile come, ad esempio, la realizzazione di piste ciclabili, riscontrando una positiva apertura e attenta sensibilità nei confronti del territorio. Come promesso, mi sono fatto carico di consegnare alla segreteria tecnica del dicastero una serie di dossier e relazioni preparate da varie associazioni e comitati tra cui “Non Fermiamo il Treno” e “Assoutenti”. Ringrazio il Senatore Paolo Ripamonti per questa opportunità».
I Sindaci del territorio pongono le basi per le Comunità Energetiche