Tipica e rustica baita montana in località Pian Soprano di Pornassio, via Provinciale n. 3, tra Ponti di Pornassio e Mendatica. Vendesi con relax totale (Fabio Gravagno Immobiliare.it): 18 mila euro, 120 mq. pari a 150 euro il mq. Ad Alassio e nelle ‘bisognose’ località di mare si vende mediamente tra 3.500 e 12 mila € il mq. Con questi robustissimi divari di prezzo si rilancia l’edilizia montana modello giunta Toti. Ma in alcuni borghi scampati a san cemento, come Verezzi, Peagna, Colla Micheri, le Manie, non c’è più offerta. Quasi tutto venduto, per ora.
La minoranza in Regione ritiene che la nuova legge urbanistica targa enfant prodige imperiese, lo psicologo Marco Scajola (meritevole di 17 mila € al mese di stipendio regionale) possa deturpare e fare gola ad una nuova speculazione immobiliare come accadeva negli anni ’60’ e primi del ’70. Al punto che nelle zone più ‘rinomate’ montane ci sono decine di ville, villette e seconde case vuote, con il cartello ‘vendesi’ ormai corroso dal tempo.
Ma quale speculazione ? Conoscono i lor signori, a 14 mila euro il mese di soldi pubblici, quale aria tira nelle nostre montagne del ponente ligure, quale sorte viene riservata alle ultime leve e cosa possono testimoniare i resilienti della terza età ? A chi nonostante tutto continua a mandare avanti la propria azienda famigliare ? Hanno idea di quanti rogiti immobiliari notarili sono stati registrati nell’ultimo decennio ? Sanno a quanto ammontano gli oneri di urbanizzazione edilizia incassati da Comuni con bilanci da ‘fame’ dove non è difficile incontrare sindaci tuttofare ? E che fondamenta hanno le loro preoccupazioni. In base a quali proiezioni di mercato e di sviluppo socio economico ritengono che la ‘bacchetta magica’ Scajola e C. abbia la ninfa per proiettare l’edilizia e meritato ritorno al benessere? Sanno i lor signori che ci sono comuni (Cosio d’Arroscia ad esempio) dove neppure la decisione di regalare case nei vecchi borghi, promozionata dall’allora seguitissima Imperia Tv e dalle agenzia di stampa, ha dato risultati ? Sanno i lor signori di destra e di sinistra, estrema o meno, che ci sono centinaia e centinaia di offerte immobiliari montane a prezzo di assoluta svendita, ma nessuno compra e non da oggi ? Hanno letto sui media che i comuni delle vallate devastate da frane ed alluvioni attendono ancora i finanziamenti promessi ?
Non parliamo del valore delle aree o dei boschi privati. Ecco perchè il centro destra ( e parte del Pd ligure) si spendono in ogni modo per aiutare i bisognosi Balneari con denunce annuali dei redditi di poco superiore a 15 mila euro e le eccezioni sono davvero eccezioni. E in soccorso dei bisognosi Balneari un giorno si e l’altro pure provvedono i mass media più diffusi e autorevoli in Liguria, dal Tg regionale di Rai 3, ai quotidiani cartacei e on line. Una regia ed un macchina di soccorsi invidiabili. Non si dica insomma che non si mettono una mano sulla coscienza. E ignorino la giustizia sociale. Non parliamo di chi tra Cambiamo di Toti, Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia fa a gara nell’assistenza ai Balneari: saranno ricompensati dagli uomini e da Dio.
L’AFFARONE MONTANO DELLA SETTIMANA – SCAJOLA JR NON C’ENTRA –
E LA PIU’ BELLA MALGA DI MENDATICA E’ VALCONA SOTTANA ?
15 aprile 2021- URBANISTICA: COMMISSIONE APPROVA DDL DI MODIFICA ALLA LEGGE REGIONALE. ASSESSORE SCAJOLA: “GRANDE CONDIVISIONE CON IL TERRITORIO, RECEPITE LE RICHIESTE DI COMUNI E CATEGORIE”
GENOVA. La quarta commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale ha approvato questa mattina a maggioranza il Ddl 59 di modifica alla legge regionale urbanistica 36 del 1997: l’ultimo passaggio, dopo quello al Cal dell’8 aprile, prima della definitiva approvazione in Consiglio regionale, già in calendario per il 26 aprile. “Sono molto soddisfatto – ha detto l’assessore all’urbanistica Marco Scajola – la Commissione ha recepito le richieste arrivate dai comuni e dalle categorie. Ora attendiamo la ratifica dell’aula per dare il via alla seconda fase, ovvero l’approvazione del PTR, il piano territoriale regionale, strumento atteso da tempo in Liguria che consentirà di mettere a punto una visione di sviluppo urbanistico per i prossimi vent’anni. Le modifiche alla legge alleggeriranno notevolmente il peso degli adempimenti burocratici per i comuni nella pianificazione dei servizi utili, con l’obiettivo di un miglioramento della qualità della vita delle nostre città, che potranno dotarsi di maggiori infrastrutture e servizi per il cittadino e zone verdi nel rispetto della qualità ambientale; daranno inoltre nuove opportunità all’entroterra attraverso programmi di sviluppo e di servizi per una maggiore vivibilità delle nostre valli, anche in un’ottica di sicurezza del territorio”. “Questo lavoro parte da lontano – ha detto ancora Scajola – le modifiche alla legge sono coerenti con quanto già realizzato nel corso del precedente ciclo amministrativo. Come regione in questi anni siamo stati protagonisti anche a livello nazionale, per una nuova visione urbanistica e sulla qualità delle norme per la rigenerazione urbana del territorio”.
21 aprile – URBANISTICA: ASSESSORE SCAJOLA A LEGAMBIENTE, “SU PTCP NESSUNA COMPETENZA MIBAC, ABROGAZIONE SOLO PER COMUNI MINORI ENTROTERRA PER GARANTIRE SVILUPPO SOSTENIBILE CON PIANO TERRITORIALE REGIONALE”
GENOVA. “Nessuna competenza del ministero della Cultura sul tema del Piano territoriale di coordinamento paesistico regionale che è, invece, un piano territoriale urbanistico di esclusiva competenza regionale e non rientra tra gli atti di pianificazione territoriale soggetti al Codice del Paesaggio di cui al decreto legislativo 42/ 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Il Piano territoriale regionale (PTR), in sostituzione delle indicazioni del PTCP del 1991, stabilirà le nuove e aggiornate regole per assicurare uno sviluppo sostenibile anche sotto il profilo della tutela ambientale e paesaggistica rispetto alle regole del 1991 esclusivamente nel territorio dei Comuni minori dell’entroterra”. Lo precisa l’assessore all’Urbanistica, Pianificazione territoriale e Tutela del Paesaggio di Regione Liguria Marco Scajola in merito alle critiche di Legambiente.
L’assessore regionale precisa che “non c’è alcuna competenza da parte del Mic e nessuna violazione dello stesso Codice del paesaggio dal momento che i vincoli paesaggistici (di cui agli art. 136 e 142 del Dlgs 42/ 2004) non sono nè interferiti nè messi in discussione e sono gli unici vincoli di competenza statale, soggetti alla potestà delle Soprintendenze”. “Le norme del Piano territoriale di coordinamento paesistico regionale – evidenzia Scajola – restano comunque in vigore per tutto il territorio dei Comuni costieri e di quelli anche nelle aree interne che hanno valenza di città. La soppressione – aggiunge – vale solo per i Comuni minori dell’entroterra, già gravati dai vincoli paesaggistici prescritti dal Codice del paesaggio per i boschi, i corsi d’acqua, i laghi e le quote più alte, oltre che dai vincoli paesaggistici stabiliti per decreto ai sensi dell’art. 136 dello stesso Codice, dai vincoli idrogeologici, da quelli previsti dai piani di bacino e dalle tutele ambientali determinate dai Parchi e dai SIC”.
Circa la redazione del Piano paesaggistico previsto dal Codice del Paesaggio sulla base di apposita intesa con ministero della Cultura e ministero dell’Ambiente, Scajola aggiunge: “L’attività è in avanzato stato di elaborazione: a luglio 2020 è stata formalizzata da parte dei competenti uffici regionali la bozza sottoposta ai ministeri dell’Ambiente e della Cultura oltre che delle Soprintendenze, che hanno iniziato a svolgere le loro attività per la co-pianificazione solo all’inizio del 2021. Queste attività sono tutt’ora in corso per la validazione tecnica e per il successivo procedimento di adozione del Piano da parte del Consiglio regionale. Un passaggio che sarà preceduto – conclude Scajola – da consultazioni pubbliche con i Comuni, le Associazioni di categoria e ambientali e le categorie professionali”.
17 aprile 2021 – SCAJOLA: “STRUMENTO UTILE PER LA RIPARTENZA, REGIONE PUNTO DI RIFERIMENTO”
GENOVA. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Edilizia Marco Scajola, ha approvato le nuove linee guida per la formazione e gestione del prezzario regionale, al fine di renderlo più snello, trasparente, efficace ed efficiente. Il prezzario regionale, nato dal confronto tra Regione Liguria e le varie categorie del settore edile, a partire dal 2016 rappresenta un punto di riferimento e uno strumento di grande importanza per tutti gli operatori edili e per cittadini.
“Un passaggio importante per la definizione di uno strumento fondamentale, non solo per gli attori del settore edile, ma in questo momento anche per i cittadini che vogliono accedere all’opportunità del bonus 110% e che lo utilizzano come punto di riferimento anche per le opere private – commenta l’assessore Scajola – Il prezzario, inoltre, rappresenta uno strumento per garantire la trasparenza amministrativa. Le linee guida sono state definite a seguito di un processo di riorganizzazione il più possibile condiviso, con un modus operandi che ha avuto il plauso delle varie categorie convolte”.
“Ricordo inoltre che, con l’ordinanza del presidente della Regione numero 48 del 20, sono state adottate le indicazioni operative per la gestione di sicurezza e salute nei cantieri di opere pubbliche in emergenza Covid-19, ai fini del riconoscimento degli eventuali maggiori costi a carico delle imprese esecutrici – precisa Scajola – Questi oneri possono essere relativi ai maggiori tempi di esecuzione, a costi diretti o a quelli per la riorganizzazione del lavoro in sicurezza. Tali disposizioni, entrate in vigore nel 2020, saranno efficaci fino alla cessazione dello stato di emergenza”.
“Esprimo la mia soddisfazione per il lavoro svolto dagli uffici regionali in concerto con le categorie e gli attori del settore edile coinvolti – conclude Scajola – una collaborazione sinergica che portato ad un risultato condiviso. In questo momento di crisi il prezzario rappresenta uno strumento utile per la ripartenza e pone la Regione quale punto di riferimento per operatori del settore edile e per i cittadini.”
1° aprile – TURISMO ED ENTROTERRA: 1,3 MILIONI PER AV2020, PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DELL’ALTA VIA DEI MONTI LIGURI. REGIONE LIGURIA, AGENZIA IN LIGURIA E I 5 GAL REGIONALI COLLABORANO PER UNA MAGGIORE FRUIBILITÀ DEL PERCORSO
GENOVA. Tanti chilometri di sentieri e mulattiere, percorribili tutto l’anno, che collegano le estremità della Riviera ligure da Ventimiglia a Ceparana, dalla Provincia di Imperia alla Provincia della Spezia. L’Alta Via dei Monti Liguri è un patrimonio fatto di ambiente e tradizioni; un viaggio tra costa ed entroterra, tra Alpi ed Appennini, lungo praterie erbose che scendono raramente sotto i mille metri di quota, in un ambiente aspro e dolce allo stesso tempo dove le strade carrabili, spesso, non sono mai arrivate. Da oggi, grazie a una sinergia tra Regione Liguria, Agenzia di promozione turistica “In Liguria” e i 5 GAL regionali, questa ricchezza diventa anche un asset fondamentale per il comparto turistico.
E’ questo, in sintesi, l’obiettivo di “AV 2020”, progetto di cooperazione regionale che punta sulla creazione di un prodotto turistico regionale basato sulla valorizzazione di un bene comune come l’Alta Via, che unisce l’arco montuoso della Liguria. L’obiettivo ambizioso parte dalla necessità di creare un sistema logistico e infrastrutturale da offrire ai turisti green che sceglieranno la Liguria: dalla federazione di vie di collegamento tra il tracciato principale e i borghi montani, alla nascita di punti tappa con servizi adeguati sulla falsariga di quanto avviene per altri tracciati famosi (la via di Compostela o la via Francigena), attraverso il rafforzamento delle iniziative turistiche locali.
Compito delle istituzioni coinvolte è quello di creare le condizioni per rendere il prodotto Alta Via un asset competitivo di promozione del territorio, agevolando le imprese locali del settore. Come spiega Alessandro Piana, vice presidente della Regione con delega al marketing territoriale «Da sentiero di crinale a rete di persone: è nato così, fin dalle origini, il progetto di cooperazione tra i 5 GAL della nostra regione per la valorizzazione dell’Alta Via dei Monti Liguri. Tramite la ricerca di experience sempre più accessibili e curate, a partire dall’ascolto delle comunità locali che presidiano le specificità del territorio, l’intento principale è quello della convergenza per rivelare l’autenticità della nostra terra. Integrare le eccellenze liguri con il miglioramento e il monitoraggio di sentieri, immobili e rifugi significa lavorare concretamente sulla promozione esperienziale, ricreativa e culturale della nostra regione, favorendo quelle attività a contatto con la natura così richieste. Non ci limitiamo, se così si può dire, a spalancare le porte alla straordinaria bellezza paesaggistica, ma intendiamo svelare itinerari di interesse regionale, frutto di analisi sul campo, di visioni multidisciplinari, che abbraccino sia la passione per l’outdoor sia quel sapore wilderness della Liguria verticale, di vette e di continue scoperte».
Non ha dubbi sul valore attrattivo dell’Alta Via nei confronti dei turisti l’assessore regionale al Turismo Giovanni Berrino: «È un brand molto importante e molto apprezzato a livello internazionale, oltre che un’occasione per rafforzare l’appeal che ha il nostro entroterra. L’obiettivo è trasformare l’Alta Via in un percorso più accessibile a tutti, che ricalchi l’itinerario classico, ma con passaggi più semplici, ad esempio per chi la percorre in mountain bike. Il tutto collegato con i piaceri della buona tavola attraverso i nostri prodotti tipici e lo storytelling come racconto delle comunità rurali, per creare un macro-prodotto sull’alta via da offrire sia a chi sceglie le località marine, ma vuole anche scoprire l’entroterra, sia per chi ama la montagna e vuole viverla a tutto tondo».
All’Agenzia “In Liguria” che da anni promuove l’Alta Via dei Monti Liguri, inserendola tra i punti di forza nelle campagne green, spetta il compito di lanciarla sui mercati Italiano ed Internazionale, come conferma Roberto Moreno, commissario di Agenzia: «Da tempo attraverso il nostro portale “Be Active Liguria” ci impegnano alla campagna di promo commercializzazione del territorio e l’Alta Via è uno dei fiori all’occhiello. Con AV 2020 partiamo dal presupposto che ogni tappa dell’Alta Via può rappresentare l’occasione per organizzare la visita ad un borgo, un castello, una chiesa o un santuario. Stiamo impostando un nuovo lavoro di proposta ai tour operator nazionali ed internazionali, anche di alta gamma, del prodotto Alta Via e delle experience delle aree collegate, poiché stiamo rilevando un elevato interesse in questa offerta integrata ed autentica».
Ciascun GAL concorrerà alla valorizzazione del percorso dell’Alta Via con interventi di comunicazione che coinvolgeranno le comunità locali e con interventi strutturali lungo il sentiero di crinale e i principali raccordi: «Io credo fortemente nella forza dell’Alta Via come prodotto turistico, anche grazie alla facilità di collegamento con la Riviera – dice Alessandra Ferrara, presidente dell’Agenzia di Sviluppo del GAL Genovese, che è capofila del progetto di cooperazione AV 2020 – l’Alta Via può essere un volano per tutta la Liguria Particolare attenzione sarà rivolta a facilitare l’accessibilità alla partenza e alla fine delle tappe, migliorando la comunicazione delle informazioni logistiche e valorizzando i servizi di trasporto pubblici e privati. Nei territori montani della provincia di Imperia e in quelli del genovesato saranno realizzati anche interventi di supporto volti al miglioramento dell’ospitalità». Il progetto AV 2020 è finanziato per 1.330.000 euro con Fondi PSR Liguria 2014-20, misura 19.3. I 5 GAL della Liguria sono: Agenzia di sviluppo GAL Genovese, capofila, GAL Riviera dei Fiori, GAL Valli Savonesi, GAL Verdemare Liguria, GAL Provincia della Spezia.
Il progetto AV2020 e le sue attività saranno realizzate grazie al sostegno degli assessorati allo sviluppo dell’Entroterra e al turismo della Regione Liguria, dell’Agenzia di promozione turistica “in Liguria”, dei Parchi regionali, dei comuni, del CAI, della FIE e di tutte le associazioni e i portori di interesse pubblici e privati interessati a rendere l’AVML un prodotto turistico sostenibile ed inclusivo.
L’ASSESSORE CHE NON DIMENTICA LA PULIZIA DELLE SPIAGGE
DEMANIO MARITTIMO, ASSESSORE SCAJOLA: “350MILA EURO PER PULIZIA, SICUREZZA E ACCESSIBILITA’ SPIAGGE”
GENOVA 30 MARZO 2021 – Regione Liguria ha stanziato circa 350 mila euro per interventi di pulizia, sicurezza e accessibilità per le spiagge libere e i pontili di 14 comuni. I comuni sono Sestri Levante (80mila euro), Cogoleto (18mila euro), Finale Ligure (20mila euro), Porto Venere (21mila euro), Bordighera (9mila euro), Imperia (oltre 52mila euro), Lavagna (20mila euro), Arenzano (43mila euro), Chiavari (circa 3mila euro), Ventimiglia (37mila euro), Santo Stefano al Mare (12mila euro), Albisola Superiore (circa 3500 euro), Riva Ligure (9mila euro), Camogli (15mila euro).
“Si tratta di fondi regionali attesi e importanti – spiga l’assessore al Demanio marittimo Marco Scajola – che permettono ai comuni interventi preziosi sulle spiagge libere per migliore pulizia, sicurezza, anche in termini di personale per il controllo, e di fruibilità. In particolare, vogliamo consentire sempre di più le persone con disabilità e difficoltà motorie a vivere le spiagge in maniera piena e adeguata”. “Inoltre – conclude Scajola – come è già accaduto l’anno scorso, è nostra intenzione dare ai Comuni la massima libertà di utilizzo dei fondi, in base anche alle necessità legate alla gestione della sicurezza nelle spiagge a causa dell’emergenza Coronavirus”.