Prendiamolo pure come un sano ‘pesce aprile’. In realtà è una bellissima tenzone mai dichiarata. Da una parte il sindaco di Pieve di Teco che può esibire con malcelato orgoglio le olive raccolte sulle rimantiche colline del suo paese, dall’altra un Antonello Destefani, cittadino qualunque, che esibisce il motto in bottiglia: ‘Gianan non si piega’. Con tanto di bottiglia promozionata sui social: Olio extravergine di montagna. Con descrizione sull’altezza slm dei suoi oliveti.
Non conosciamo il valore di olive ma sarebbe un peccato che un prodotto sano e raccolto sulle colline di Pieve di Teco non fosse valorizzato come merita la qualità ed i pregi organolettici. Zero diserbanti, niente trattamenti per la mosca bianca con l’uso consentito di Rogor. La raccolta con le reti e olive ‘antiche’. Non conosciamo il costo della bottiglia (a litro 0,750 cl o ancora 500) praticato dall’azienda Gianan, tra le poche che non lanciano la spugna delle resa in quella terra. Se De Stefani è tra i sostenitori che la concorrenza fa bene sul fronte della qualità e genuinità del prodotto, è deleteria e controproducente lasciarsi soggiogare da chi meno paga. Non solo nei supermercati e tra i negozi, ma tra gli stessi frantoiani e olivicoltori nostrani. Si può vendere 0,750 cl (la più commerciale) a meno di 15 €. Pare proprio di no, a meno che i ‘furbetti’ non acquistino olive in Tunisia (o in Puglia) e ‘miscelino’. Dunque un prezzo almeno remunerativo (tenendo conto dei costi effettivi e della manodopera) si attesta sui 17- 19 €. Se poi c’è chi, lungo la prima fascia collinare della Riviera, si accontenta non è difficile comprare un buon prodotto (non è il caso di invocare l’abusata eccellenza) in lattine da 5 litri, a 12-13 euro il litro, non è una svendita, né sospetta truffa e falsificazione. Il ritorno e la riscoperta della coltivazione degli oliveti è tra i pochi aspetti positivi dell’economia e produzione agricola della Liguria. Subito dopo, pur con rapporti diversi, i passi avanti da gigante anche nella viticoltura dove però c’è da concorrere con ‘vini’ di gran pregio ed affermati sui mercati nazionali ed internazionali. Non resterebbe che puntare ad una produzione di nicchia vera. Ma qui abbiamo ancora molta strada da fare.
IL SINDACO, PRIMO CITTADINO DI PIEVE, ESIBISCE IL RACCOLTO DEGLI OLIVETI DI FAMIGLIA 2021
SCUOLA A PIEVE DI TECO: UNA CLASSE AGLI ONORI NAZIONALI CON IL RICONOSCIMENTO DAL SENATO DELLA REPUBBLICA. DAL SITO UFFICIALE DEL COMUNE CON PAGINA FACEBOOK
La quinta classe della scuola primaria di Pieve di Teco ha partecipato, con l’aiuto delle insegnanti Marina Borelli e Antonella Cappello, al progetto – concorso “Vorrei una legge che…” organizzato dal Senato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione ed è risultata tra le classe vincitori a livello nazionale. L’ufficio comunicazione istituzionale ha informato del risultato, tramite lettera, il dirigente dell’Istituto Comprensivo di Pieve di Teco, la dottoressa Serena Carelli, apprezzando il lavoro svolto, portato a termine nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria ed esprimendo i più sentiti complimenti per l’entusiasmo e la dedizione con cui i ragazzi, attentamente indirizzati dai docenti, hanno seguito questo percorso formativo volto a far cogliere ai giovani l’importanza delle leggi, delle funzioni del Parlamento e del confronto democratico.
Per il concorso gli alunni hanno discusso e riflettuto su come risparmiare, non sprecare e tutelare l’acqua del loro territorio. Dopo essersi documentati sul perché della poca disponibilità di acqua e confrontati democraticamente, hanno prodotto un disegno di Legge con dodici articoli da rispettare, dal titolo : “Vorrei una legge che…tutelasse l’uso dell’acqua”. La scelta della tematica non è stata casuale. Gli alunni hanno infatti, ascoltato il discorso all’Onu di Greta Thunberg che nel 2018 ha iniziato una protesta per la salvaguardia del clima del nostro pianeta. Le insegnanti hanno proposto agli alunni di trovare un argomento di discussione che riguardasse una problematica del nostro pianeta e toccasse da vicino il nostro territorio. Dopo aver valutato le diverse proposte, la scelta è ricaduta sull’argomento “acqua” poiché “si può vivere senza oro, ma non si può vivere senza acqua”.
Con l’introduzione dell’educazione civica come materia di studio è stato evidenziato che all’interno della “Agenda 2030”, tra i 17 obiettivi prefissati per lo sviluppo del millennio, al numero 6 c’è proprio la tutela delle risorse idriche ed è per questo che i piccoli alunni si sono chiesti: “come possiamo aiutare nel nostro piccolo i ‘grandi’?. Dopo un ampio confronto si è deciso quindi di elaborare una legge, composta da 12 articoli, da far rispettare ai cittadini per contribuire al raggiungimento dell’obiettivo n°6 dell’”Agenda 2030”. Ogni alunno ha scritto un articolo che ha ritenuto importante per risparmiare e non sprecare acqua fuori casa e tutelarne il consumo.
Il perdurare dell’emergenza sanitaria non consente, al momento, di prevedere lo svolgimento di cerimonie di premiazione in presenza presso il Senato della Repubblica, ma a breve il Senato stesso informerà la dirigenza dell’istituto scolastico per le modalità alternative di incontro e premiazione, finalizzate ad offrire a docenti e studenti un pieno riconoscimento per il lavoro svolto.
Ieri il sindaco Alessandri, ha incontrato gli alunni e ha ascoltato con attenzione il racconto del percorso affrontato e le loro proposte per continuare a comportarsi da cittadini responsabili.
“Sono felicissimo del risultato conseguito dai nostri piccoli concittadini- ha dichiarato il sindaco- poiché nonostante le mille difficoltà legate al terribile momento storico che stiamo vivendo hanno dimostrato sensibilità e impegno nell’intraprendere il percorso scolastico e nel partecipare a quest’importante iniziativa che porta lustro all’intera comunità. Ricevere il riconoscimento dal Senato mi rende orgoglioso e il mio plauso va agli alunni, al dirigente scolastico Carelli e a tutto il corpo docente. La tematica scelta dai giovani studenti non è casuale. Il rispetto delle risorse del nostro territorio è un principio che deve essere necessariamente veicolato già da piccoli poiché loro saranno i nostri adulti del domani. Il risultato ottenuto conferma quindi, il ruolo centrale dell’istituzione scolastica quale agenzia di formazione principale, al pari della famiglia, nello sviluppo morale e culturale dei nostri figli”.
Ecco il testo di “Vorrei una legge che…tutelasse l’uso dell’acqua”:
Art.1 Non usare mai l’acqua potabile per innaffiare orti e giardini.
Art.2 Innaffiare il giardino e l’orto a sere alterne anziché tutti i giorni.
Art.3 Non tagliare l’erba del giardino troppo corta perché quella più alta necessita di
minore acqua.
Art.4 Non usare l’acqua potabile per riempire le piscine sia di plastica che in
muratura.
Art.5 Per lavare l’automobile non utilizzare l’acqua potabile.
Art.6 Non lavare mai l’automobile o altro veicolo al fiume o presso un torrente o
corso d’acqua.
Art.7 Installare un impianto idrico duale cioè a due tubi, in modo da poter distinguere
l’acqua non potabile da quella potabile e di qualità migliore indispensabile per
bere e cucinare
Art.8 Pulire i greti di fiume e ruscelli per impedire formazioni di dighe e conseguenti
straripamenti.
Art.9 Non praticare disboscamenti intensivi e non autorizzati.
Art.10 Segnalare tempestivamente al Comune le perdite alla rete idrica, alle tubature
e alle strutture del servizio.
Art.11 Controllare con regolarità i rubinetti e gli scarichi affinché non perdano o
gocciolino.
Art.12 Installare rubinetti con dispositivi che fanno risparmiare acqua (diffusore a