Lo storico e monumentale Castello Borelli a Borghetto S. Spirito. Un miraggio che sta diventando finalmente realtà. I lavori per la parte residenziale e pubblica (spazi liberi e verde) sono in dirittura d’arrivo di fine lavori. Le vendite in uno spettacolare scenario della costa ligure pare procedano bene, Covid permettendo. Si è invece bloccata, per ora, la parte alberghiera che dovrà procedere al rinnovo della concessione edilizia scaduta.
Trucioli.it riceve spesso immagini e commenti in cui si critica la manica larga nel concedere volumi per alloggi, seconde case di prestigio aggiungiamo nel castello. Chi ha combattuto in prima linea, già dagli anni ’60, lo scempio edilizio non ha problemi di coerenza e di memoria, ma eravamo davvero in pochi. Lo possiamo dire forte e malcelato orgoglio.Tra i viventi è doveroso citare il borghettino Giancarlo Ragalzi dai banchi della minoranza. Non eravamo talebani ambientalisti. Sarà anche vero, senza interessi diretti o indiretti da salvaguardare, né ambizioni particolari. Ragalzi da pensionato si è ritirato a Ceriale e fino a qualche anno fa aveva come passatempo ritrovarsi per una partita a carte nei locali attigui alla chiesa parrocchiale del centro storico. “Ora ho più di un problemino con la salute – dice all’amico e vecchio cronista – a Borghetto torno solo per far visita al camposanto ai miei cari, mi aggiro tra te tombe e una marea di ricordi, di riflessioni”. Lui che ha vissuto la vita di ‘fabbrica artigianale’ in quel di Albenga anche da sindacalista metalmeccanico e non ha mai fatto il voltagabbana. Non ha tradito la sua fede a sinistra.
Edilizia a Borghetto dagli anni ’60. Allora tacciati dai più, emarginati, perchè considerati ‘beceri comunisti’ (anche chi la tessera non l’ha mai avuta e non ha mai votato falce e martello). Messi all’indice perchè ritenuti “nemici dello sviluppo di Borghetto S. Spirito e del benessere collettivo”. Cassandre del male augurio che combattevano a viso aperto la cementificazione seconda, in quei tempi, solo a Rapallo (da qui la nomea di rapallizzazione). Borghetto dei sogni che “sarebbe diventata una città viva e prospera”. Andava fortissimo il ‘clan’ senza lupara dei costruttori edili della zona ma anche venuti da fuori regione. Favoriti da strumenti edilizi selvaggi, inizialmente privi persino di piano regolatore. Si costruiva su distanze e altezze previste dal vecchio codice civile.
Così si è distrutta la fascia costiera con ‘mostri’ che non hanno rispettavaro neppure la
sicurezza nei cementi armati, come abbiamo poi appreso da diversi tecnici progettisti. Edifici che continuano a rappresentare uno stato di pericolo in caso di terremoto che non sia troppo ‘lieve’. Non è un vanto ricordare il quadro complessivo socio economico di ieri e dei nostri giorni. Con quasi 572 anziani sopra gli 80 anni, record della Liguria proporzionato ai residenti, e non è il solo quanto a risultati degli anni ‘allegri’.
E’ verissimo che i figli non devono pagare le colpe, spesso brama di denaro ed arricchimento, dei nonni e dei padri; tuttavia non si può dare un colpo di spugna ignorando le responsabilità. E’ altrettanto assurdo rinvangare senza guardare come è amministrata Borghetto oggi. Senza avere ben presente i dati di fatto di ieri che, nero su bianco, sono incontrovertibili. Si può ancora parlare di speculatori edili nella costosa ristrutturazione del Castello Borelli ? Non è forse fuori luogo e fuori tempo ? Sicuramente l’amministrazione del sindaco Giancarlo Canepa, oggi leghista, eletto in una coalizione del centro destra, non detiene scheletri negli armadi. Non ci sono retroscena inconfessabili nel ‘dossier castello’.
Non sarà casuale se lo stesso sindaco, interpellato da trucioli.it, senza domande di maniera o di comodo, non ha avuto difficoltà a praticare la trasparenza e la collaborazione per una corretta e documentata informazione. E se qualcuno conosce invece altre verità abbia il coraggio di non nascondersi. Ecco cosa ha risposto il capo della giunta comunale Canepa a nostre precise domande.
“Visto che, quando si parla della costruzione residenziale posta immediatamente a ridosso delle mura del castello, viene citata molto spesso anche la mia amministrazione, mi sembra corretto fare chiarezza. Il permesso di costruire è stato sottoscritto a settembre 2016 dall’allora Commissario Prefettizio Dott. Santonastaso sulla base della conferenza dei servizi approvata dall’amministrazione Gandolfo (centro sinistra ndr) a maggio 2016. A onor del vero bisogna anche sottolineare che lo spostamento dei volumi più vicini alle mura rispetto al P.U.O. iniziale è stato imposto dalla Soprintendenza di Genova probabilmente per evitare eccessivi sbancamenti a monte.