Cinque anni trascorsi invano. E iniziano le scorribande tra partiti e movimenti alla conquista di una città che non ha dato segnali di inversione di tendenza. Buon governo e serietà di comportamento chiediamo ai candidati nell’ambito di un compiuto programma di utilizzo delle risorse.
Oggi e ieri. Sergio Ravera scriveva il 29 dicembre 2015 –
Leggo, dopo un breve passo su quotidiani locali, le riflessioni di Anna Giacobbe in merito alle elezioni amministrative di Savona previste nella tarda primavera del 2016. Quaranta righe, chiare, precise, assolutamente condivisibili cui i maggiorenti del PD dovrebbero porre grande attenzione seppure preoccupati nel contempo inoperosi, votati al cambiamento ma saldi quanto ad idee in convenzioni antiche, pronti alla rottura con il passato benchè esitanti – taluni scettici – a nuove proposte. Immutabili nei turni elettivi nel cantico della “Rossa Primavera”. Impensabile.
Negli ultimi 60 anni, Savona è caduta rovinosamente. Una città tra le più indebitate del Paese, priva di ogni strategia di sviluppo ancorchè oggi le statistiche la pongano dinanzi ad altri capoluoghi della Liguria. Un confronto che trova significatività laddove esuli da ristretti ambiti regionali, ponendosi in più ampi competitivi scenari di mercato. Non foss’altro in quanto, di là della spaventosa perdita di posti di lavoro nell’industria e nell’artigianato di produzione, mantiene in sé peculiarità sinergiche di indubbia valenza, che debbono, tuttavia, trovare una loro distinta collocazione in uno scenario parcellizzato territorialmente e politicamente.
Inutile, a Savona, pensare al “Principe”, all’innovatore che non c’è, alla figura emergente capace di rassestare abitudini superate, di rivoluzionare – contando sulle proprie personali capacità – metodi nel fare politica, di compiere scelte innovative tali da rilanciare l’economia svincolando la città dalle solite lobby – ancorchè squallide – partitiche e imprenditoriali. Né appare auspicabile la scelta dall’alto, di uno, tanto meno la proposta di quattro personaggi locali, pur partendo dalle “primarie”, chiamando a raccolta i cittadini senza un disegno complessivo di crescita.
La città ha il diritto di sapere, il candidato l’onere di pubblicizzare in apposito documento le linee essenziali dell’auspicato rilancio.
E giunto il tempo, nell’arco del prossimo mese di gennaio 2016, di procedere all’individuazione della candidato sindaco pensando ad una donna intelligente, capace, risoluta, non condizionata né condizionabile da un ambiente di anacronistici e supponenti personaggi incapaci di gestire situazioni complesse, dediti a navigare nell’inezia. (29.12.2015
LA DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA IN PROVINCIA DI SAVONA
SECONDO I DATI ISTAT ED EVASIONE FISCALE GARANTITA ALLA BEL PAESE
E I REDDITI DEI CONSIGLIERI COMUNALI
DELLA CITTA’ DELLA TORRETTA PUBBLICATI DA IL SECOLO XIX