Le riunioni di inizio settimana tra i rappresentanti della Palumbo SuperYachts Srl, i sindacati savonesi, la Port Authority e la Prefettura hanno chiarito qualche dubbio e lasciato parecchi misteri sul futuro dei cantieri ex MondoMarine. La novità più importante è che l’Autorità Portuale avrebbe già deciso il vincitore della gara d’appalto per la concessione ventennale dell’area di Lungomare Matteotti (alla quale, oltre all’imprenditore partenopeo, sembra abbia partecipato anche la Mariotti – San Giorgio di Genova).
di Massimo Macciò
La bozza del provvedimento sarebbe in questo momento sotto la lente dell’ufficio legale dell’ente portuale, per limitare la possibilità di nuovi ricorsi. La decisione definitiva (il cui ritardo aveva scatenato le ire dell’imprenditore napoletano) dovrebbe quindi essere comunicata nel corso del Comitato di gestione portuale del 29 dicembre o, al più, in quello del gennaio successivo.
Da parte sua Palumbo ha confermato l’ intenzione di non rinnovare a fine anno il contratto dei tredici lavoratori in scadenza in assenza di una parola definitiva o, quantomeno, di segnali forti sulla concessione stessa. Il “Decreto Dignità” varato dal governo ad aprile vieta infatti ulteriori proroghe del contratto dei precari, e la SuperYachts si troverebbe quindi a libro-paga 13 occupati a tempo indeterminato, senza avere nessuna garanzia sulla continuità del lavoro nello scalo savonese: un rischio che Palumbo non si sente di correre.
A meno che qualche avvocato non trovi ulteriori escamotage per prorogare temporaneamente il rapporto di lavoro anche a gennaio 2021, in caso di sconfitta di Palumbo il destino dei tredici sembra comunque segnato, ma non è detto che non sia a rischio anche la sorte professionale di tutti gli altri lavoratori dell’azienda; in tale evenienza, infatti, dovrebbero essere ridiscussi con il nuovo aggiudicatario tutti i contratti dei dipendenti, che intanto hanno confermato lo stato di agitazione e l’assemblea permanente ma hanno continuato ad assicurare la piena operatività produttiva del cantiere e, insieme ai servizi nautici delle aree limitrofe al cantiere, hanno dimostrato ancora una volta una professionalità fuori dal comune: valga per tutti il miracolo di ingegneria tecnica compiuto, insieme ai subacquei della Tecnomare, per effettuare l’alaggio di una barca a vela a due alberi che aveva rotto la deriva durante la navigazione.
Ma su tutte queste novità incombe l’ombra del ricorso al Consiglio di Stato presentato a sua volta da Palumbo: secondo l’armatore napoletano, infatti, nella scorsa estate la Port Authority non avrebbe dovuto indire una nuova gara d’appalto ma limitarsi a ricalcolare la graduatoria (stabilita sulla base delle offerte di Rodriguez, Monaco Marine e dello stesso Palumbo) alla luce dei nuovi criteri stabiliti dai giudici amministrativi. Anche in caso di vittoria del gruppo Mariotti-San Giorgio (dietro qualcuno intravede l’ombra del colosso FinCantieri, alla ricerca di nuove aree produttive) il 22 aprile la situazione potrebbe essere nuovamente ribaltata in senso favorevole a Palumbo.
Il destino dei dipendenti dello storico cantiere savonese, da oggi in ferie obbligate in attesa degli eventi e per i quali anche il Consiglio comunale di Savona martedì sera ha votato all’unanimità una mozione di solidarietà continua a rimanere molto incerto.
Massimo Macciò