Il primo ingresso nel mondo degli scrittori e dei libri risale al 1985 con ‘Mal di scandalo’. Daniela La Corte saluta il 2020 inaugurando il suo decimo faticoso traguardo con ‘Il Ritorno di Pricò’. E sabato sera l’incoronazione a Striscia la notizia. Preceduta dalla presentazione a Rai3 nella trasmissione letteraria Petrarca. Poi RadioLine in ‘Posto delle Parole’
Il docente savonese prof. Stefano Casarino, latinista e grecista, presidente dell’Anpi di Mondovì e vice presidente dell’Anpi provinciale di Cuneo, da diversi anni monregalese di adozione, tra gli insegnanti di spicco del liceo classico di Mondovì, ha riservato un’attenzione particolare al libro di La Corte.
“Il Ritorno di Pricò -Un’altra Resistenza”, nonostante le avversità provocate dalla pandemia sta ottenendo successo di vendite on Line e nelle librerie italiane dove è in vendita dal 5 novembre scorso a 17,90 (Fusta editore).
La presentazione a Petrarca, la trasmissione letteraria di Rai3 (con una media di telespettatori tra gli 800 mila e un milione) ha sicuramente dato uno spinta propulsiva aggiunta alla efficace e stringata presentazione di Enzo Iachetti a Striscia la notizia.
La distribuzione nazionale del libro ha già visto interessate numerose emittenti locali anche del Nord-Est e del Centro-Sud, come, ovviamente radio e televisioni locali del Piemonte e della Lombardia. Trasmissione di oltre mezz’ora su RadioLine, emittente lombarda, nella trasmissione il “Posto delle Parole” che lo stesso giorno ha ospitato i filosofi Stefano Zecchi e Massimo Cacciari.
Il giornalista e scrittore Daniele La Corte é stato definito dalla critica “cacciatore di storie”. Di lui hanno scritto la Repubblica, La Stampa, Il Corriere della Sera e numerosissimi settimanali cartacei di Piemonte e Lombardia oltre quelli in Line, quotidiani e settimanali.
L’editore, Fusta, che dopo “il Coraggio di Cion” e “Resistenza Svelata” ha deciso di pubblicare “Ritorno di Pricó-Un’altra Resistenza” , si dice soddisfatto perché a poco più di un mese dall’uscita in libreria del nuovo libro si può già parlare di successo.
Pricò è un cacciatore di storie che in qualche modo lo legano al proprio passato. E’ nato in Italia, ma parte dell’infanzia e l’intera adolescenza l’ha vissuta in Argentina. É migrante di ritorno nonostante le agiatezze d’Oltreoceano. Torna nel Paese natio alla
ricerca di chi ha ammazzato suo padre, l’uomo da lui sempre idealizzato e mai conosciuto perché morto prima che lui nascesse. La mamma lo vorrebbe avvocato, ma Pricò non vestirà mai la toga per seguire il sogno di sempre: il giornalismo. E a Buenos Aires trova una redazione che lo accoglie. Ma il pensiero costante è scoprire chi ha ucciso suo padre. Tornato in Italia, giovane uomo, Pricò continua nella professione di cacciatore di storie e stringe un ottimo rapporto con Claudio Tempra, il suo nuovo capocronista.
Qualche settimana prima della ricorrenza del 25 aprile, i due gli affidano un’inchiesta su storie di Resistenza da pubblicare a puntate. E’ l’espediente che suggerisce a l’”Argentino” il tentativo di scoprire la verità su suo padre. Inizia così una girandola vertiginosa di storie, realmente accadute, che testimoniano di una voce corale, di un’Italia intera. Alla fine, l’”Argentino” scoprirà la verità su suo padre? Quanto cercare la verità è diverso dal trovarla? I bambini ci guardano, sembra dirci La Corte, ricordando il celebre film diretto da Vittorio De Sica e il romanzo di Cesare Giulio Viola: i bambini ci guardano, e corrono con noi la Storia.