Il progetto della galleria nei pressi del ‘ponte della pace’, al bivio tra Realdo e Verdeggia, data da molti anni. Una priorità che era stata proposta dal dottor Armando Garaccioni, già medico condotto a Triora e poi dirigente dell’USL di Sanremo. Un tunnel per collegare Triora a La Brigue. Un’opera di respiro per l’entroterra italiano e francese, finita nel dimenticato. C’è voluto l’isolamento della Val Roia dopo l’ultima devastante alluvione.
Ci è resi finalmente conto che il traforo è davvero importante. Tra chi la caldeggia con convinzione il sindaco di Triora: la frana aveva isolato il paese solo un’impagabile ed ammirevole mobilitazione ha prodotto tempi brevi. Ma nel Bel Paese delle promesse da marinaio e della chiacchiere a buon mercato quanto a progetti rimasti sulla carta abbiamo forse un record mondiale. Se va bene attesa di decenni. Nulla a che vedere con le infrastrutture delle vicina Costa Azzurra e del suo entroterra montano. Non fanno miracoli, ma quella riviera turistica può contare su bel quattro arterie (con autostrada e strada a scorrimento veloce, una attraversa le cittadine e l’altra lungo le colline. Non sono maghi, né super campioni, hanno però una struttura amministrativa di alta specializzazione e una classe politica che pur con le sue pecche ha dimostrato, nei fatti, il divario rispetto alla media dei nostri amministratori pubblici. Con le immancabili eccezioni.
IL PROGETTO – Il popolare medico ne aveva già parlato negli anni Settanta e successivamente aveva ribadito le sue convinzioni sull’utilità del progetto dai banchi dell’opposizione consiliare di Triora, con ripetute interrogazioni. Il dr. Armando era particolarmente affezionato a Briga Marittima (La Brigue) dov’era nato e da dove era stato costretto ad emigrare per le vicende successive alla prima guerra guerra mondiale ed al trattato di pace.
Trucioli.it ha interpellato uno storico benemerito e scrittore di quella terra, Sandro Oddo dell’Associazione Pro Loco: “Personalmente ritengo si tratti di un’opera di primaria importanza, giustamente caldeggiata dal sindaco di Triora, perché mette direttamente in comunicazione, in poco tempo, l’Italia con la Francia. Grazie all’intervento degli amministratori trioresi di concerto, con alcune autorità d’oltralpe, la strada Realdo-Sanson e quella dell’amitié verso la Brigue (inaccessibili in inverno a causa della neve) sono state adeguatamente sistemate per permettere il transito ai “cugini” della Val Roia. Vorrei rimarcare a beneficio di un corretta informazione che la strada più breve per collegare Triora con la frazione Monesi e con Briga Alta è quella che giunge al Passo della Guardia e poi al Colle del Garezzo, rotabile che dovrebbe essere sistemata e resa transitabile. Auspico sinceramente che si realizzino i progetti e si ponga in qualche modo fine all’isolamento del nostro entroterra”.
Se ne desume tuttavia una verità taciuta. E cioè che con la galleria si collegherebbe Monesi, perché da La Brigue alla frazione di Triora (Monesi appunto) il percorso è piuttosto assai lungo. Si aggiunga che si è letto la notizia di cronaca storica secondo la quale l’emerito professore Antonio Lanteri ha propugnato il progetto della galleria. Una tesi che trova riscontro nei ricordi di chi ha vissuto a Piaggia (Briga Alta) e conserva precisi ricordi. O si è semmai adoperato per costruire una nuova strada da Realdo alle Case del Pin, con una spesa enorme e di fatto inutilizzata ed inutilizzabile. L’insegnante eletto primo cittadino per tre mandati, la prima volta con il simbolo della Dc, poi con lista civica.
La sorte di Triora ai nostri giorni evidenziata dall’andamento demografico: 3.306 residenti nel 1861, 1319 nel 1951, 984 nel 1961, 408 nel 2001 e oggi sotto il 370, di cui una cinquantina sono stranieri.
DA SANREMO NEWS DEL 22 NOVEMBRE 2020 – Il progetto di un tunnel che colleghi Triora con La Brigue incassa anche
l’appoggio di Giovanni Belgrano, presidente dell’associazione “A Vastera Üniun de tradisiùn Brigašche”. La realizzazione di un traforo è tornata di attualità; richiesta dalle istituzioni della valle Argentina e di interesse anche per i ‘vicini’ francesi.
“L’idea riprende un progetto di alcune decine di anni fa, già propugnato dal prof. Antonio Lanteri, allora sindaco di Triora e presidente emerito della associazione che rappresento – afferma Belgrano. Con un tunnel di 3 km, a circa 1000 m di quota, si potrebbe mettere agevolmente in comunicazione il bacino dell’Argentina con quello Levenza-Roya”.
Ne avevamo parlato a margine dell’emergenza alluvione con il sindaco del paese delle streghe, Massimo Di Fazio, il primo a riproporre il progetto. I danni lasciati dal passaggio della tempesta Alex, sul territorio di confine, a poco più di due mesi di distanza, sono ancora ben visibili. Il tunnel del Tenda è inservibile e così rimarrà per ancora molto tempo. Le principali vie di collegamento tradizionali sono venute meno, tanto che i soccorsi francesi hanno dovuto chiedere alle autorità italiane di transitare anche dalle nostre strade di montagna, per raggiungere alcuni dei borghi transalpini isolati
“Resto pienamente convinto della necessità di realizzare al più presto questo traforo, rimasta l’unica via stradale per La Brigue, isolata e bisognosa di aiuti ormai da 45 giorni. – rimarca Belgrano – Sarà mia cura riproporre il progetto all’interno del Consiglio del Parco Alpi Liguri, appena verrà insediato, al direttore Federico Marenco e a Regione Liguria”.
“Sono molte le problematiche che un’opera del genere rischia di innescare: la viabilità globale e il traffico sulla vallata, così come l’inquinamento potenziale. Tutti aspetti che andranno attentamente valutati ma l’apertura di un collegamento moderno all’interno e con l’esterno della Terra Brigasca è importantissimo. – prosegue il presidente della Comunità del Parco Alpi Liguri – La connessione di due bacini, Argentina e Levenza-Roya, un comprensorio che tocca Monesi, Briga Alta, la valle Arroscia e Ormea non è solo un processo di colonizzazione ma di respiro per il nostro entroterra italiano e francese, condannato al suo cronico abbandono economico e logistico, nonostante le potenzialità che tutti noi conosciamo”.
“Il tunnel è già parzialmente realizzato se si sfruttassero le vecchie cave di ardesia. – dice Belgrano – Con la sua attuazione quest’opera non darebbe soltanto una strada ma offrirebbe una apertura clamorosa a diversi filoni: commerciale, turistico/escursionistico, particolarmente attinente alle finalità del Parco Alpi Liguri, culturale e politico, ristabilendo una solida comunicazione tra i brigaschi, ancora separati, ma profondamente uniti da lingua e tradizioni”.
“Trattandosi di un collegamento tra due stati il tunnel riveste un preciso interesse regionale, nazionale ed europeo, con un diritto d’accesso a relativi finanziamenti. Per tutte queste ragioni ritengo che non ci sia più tempo da aspettare e si inizi a parlare concretamente della realizzazione di quest’opera insieme ad un idoneo adeguamento di tutto il tracciato stradale della vallata” – conclude il presidente della Comunità Parco Alpi Liguri, Belgrano.
RICORDO DEL DR. GARACCIONI DALLA PAGINE ‘LE STAGIONI DI TRIORA ( anno XXII, 3 – Estate 2014)