Chi ha beneficiato, tra i professionisti italiani, dei ‘sussidi’ statali causa e per la crisi dovuta alla Covid 19, non solo nei mesi di Lockdown ? Una ‘classifica’ dei maggiori richiedenti e ‘beneficiati, è stata redatta (e la pubblichiamo) dall’Associazione degli enti previdenziali privati. Offre spunti interessanti che meritano di essere conosciuti. Leggi anche il comunicato della Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori. Unione Sindacale Territoriale CISL Imperia Savona sui rischi ‘effetto domino’ che comporta una nuova pandemia.
Le Casse dei professionisti hanno attivato, sin dai primi di marzo, numerose misure di welfare ad hoc per fronteggiare la pandemia legata a Covid19 anticipando e gestendo i bonus previsti dal governo per l’emergenza (600-1000 euro mensili). Hanno offerto assistenza fiscale, la possibilità di proroghe, rateizzazioni e l’annullamento degli interessi e delle sanzioni e, in alcuni casi, anche deroghe al criterio e al requisito della regolarità contributiva per poter accedere ai sussidi. Ad oggi, secondo il primo rapporto sul Welfare di Adepp (Associazione degli Enti Previdenziali Privati) che è stato illustrato a Roma, le richieste di bonus statale avanzate dai professionisti sono state 495 mila. Nello specifico, due professionisti su cinque hanno presentato la domanda. I Geometri e i Biologi (Enpab) sono coloro che hanno maggiormente richiesto ed usufruito del bonus statale, seguiti da Inarcassa (Ingegneri e Architetti), Enpap (Psicologi), ed Avvocati (CF). Sotto il 10% le richieste avanzate dai Farmacisti (Enpaf) e Notai.
In totale, il 38% dei professionisti ha fatto richiesta del Bonus Covid19 ai rispettivi Enti di categoria. La spesa complessiva per le prestazioni di welfare erogate dalle casse nel 2019 ammonta a 509 milioni di euro. “Sono state implementate – si legge nel rapporto – misure rivolte ai singoli professionisti e a sostegno della loro attività professionale, concedendo ulteriori bonus cumulabili con l’indennizzo pubblico, finanziamenti a tasso zero, contributi per i canoni di locazione dello studio professionale e per l’acquisto di beni strumentali, agevolazioni per il credito anche mediante la stipula di nuove convenzioni con banche e assicurazioni”. (Vedi……….).
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Confederazione Italiana Sindacacati Lavoratori. Unione Sindacale Territoriale CISL Imperia Savona
C O M U N I C A T O S T A M P A
II rischi di una nuova pandemia da Covid 19 e della cosiddetta “seconda ondata”: interviene Claudio Bosio, Segretario Generale della Cisl Imperia Savona.
«Gli effetti sono anche segnali che evidenziano aspetti spesso trascurati in campo sanitario, sociale, ed economico. Nell’immediato, è necessario un’efficiente rete territoriale di assistenza, in tutta la provincia ed in particolare in Val Bormida»
«Le evidenti difficoltà, conseguenza del Covid 19, si stanno sommando alle criticità sanitarie, economiche e sociali della provincia di Savona. L’importanza del lavoro, della sanità, della ricerca, la lotta alle diseguaglianze, sono fondamenti della nostra vita, contesti critici già noti, messi in risalto dal diffondersi del virus e dalla paura di una cosiddetta “seconda ondata”. L’allarme è elevato soprattutto in Val Bormida. La chiusura di fatto dell’ospedale San Giuseppe di Cairo Montenotte sta ponendo a rischio migliaia di abitanti. Cisl, Cgil e Uil hanno chiesto e concordato un grande impegno assieme ai sindaci della vallata per ripristinare i servizi sanitari necessari. Ma non basta: la problematica non riguarda il solo diffondersi del Coronavirus. ma tutta una serie di patologie». Claudio Bosio, segretario generale dalla Cisl Imperia Savona, mette l’accento su alcuni gravi aspetti dovuti alla diffusione dell’epidemia e non soltanto.
Sintetizzando: non si soffre di solo Covid, il rischio di un “effetto domino” mina il sistema-provincia.
«Lo stato di fragilità del nostro sistema sanitario – fa notare Bosio – è la prima preoccupazione. Ha retto per la dedizione e il sacrificio del personale, del volontariato, delle donazioni di privati, del suo patrimonio umano nella ricerca. Le strutture e le procedure di cura per tutta una cittadinanza a rischio sono state seriamente impoverite se non addirittura compromesse per l’attenzione dedicata in maggior parte alla gravità della situazione verificatasi lo scorso inverno. La Cisl Imperia Savona ha più volte sottolineato quanto preoccupanti siano le previsioni e quanto gravi siano le carenze. Il ritardo che si registra nell’affrontare la campagna del vaccino influenzale costituisce già di per se un grave pericolo sanitario».
«Fatte queste premesse – aggiunge Bosio – ritengo che il sistema sanità non possa essere mirato ad offrire soprattutto un servizio ospedaliero. E’ necessario ripristinare sia l’organico che le condizioni di massima sicurezza ed attenzione per tutte le patologie, completare e rendere efficienti e sicure le strutture e i servizi offerti, migliorare la rete della medicina di base, dei medici di assistenza primaria, di famiglia, affinché il monitoraggio sanitario del territorio sia puntuale, preciso ed efficiente».
Non sfugge a nessuno che quella che stiamo vivendo sia tuttora un’emergenza. E in emergenza l’attenzione viene concentrata, non tanto sul controllo ed il monitoraggio sanitario generale, ma, nello specifico, sul contrasto alle drammatiche conseguenze del virus. In tempi e con effetti diversi è necessario affrontare tutta una serie di problematiche legate alla salute degli abitanti della provincia di Savona.
«La pandemia ha duramente colpito fasce di popolazione deboli o “invisibili” – fa osservare Claudio Bosio – le quali attualmente sopravvivono con scarsi sostegni. Mi riferisco ad anziani, degenti presso le RSA e RPP savonesi, strutture che hanno già manifestato ovunque l’inadeguatezza. E mi riferisco anche alle persone affette da tumori, dializzati, disabili, cardiopatici che con grandi difficoltà riescono accedere alle terapie e ai controlli. Si è deciso di affidare a privati gli ospedali Santa Maria di Misericordia di Albenga che il San Giuseppe di Cairo Montenotte. Il T.A.R., però, ha bloccato tale affidamento. La condizione di stallo pone a serio rischio la salute della popolazione».
«La mia attenzione – aggiunge Bosio – va poi ai lavoratori in nero e saltuari, che già vivono in condizioni avverse, modeste e in alcuni casi anche di degrado. Il sostegno, un progetto di mitigazione delle diseguaglianze sociali, dovrà riguardare nell’immediato queste persone, questi lavoratori delle partite Iva e dei settori turismo e commercio». E conclude: «Ovviamente resta una priorità, ma è da decenni tra le rimostranze, oggetto di convegni, sottoscrizione di documenti e protocolli da parte della Cisl Imperia Savona: potenziare e migliorare le infrastrutture, rete ferroviaria e autostradale con assoluta urgenza».
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