Un po’ di storia sulla lavanda di Moano.
di Renzo Brunengo*
Quando fiorisce è una esplosione di colore con un profumo intenso, sprigionato dai fiori viola a spiga, che si diffonde nell’aria. E’ una pianta perenne ma non solamente ornamentale. Per gli usi medicinali e cosmetici dalla lavanda si ricava l’olio essenziale con un procedimento di distillazione.
Per ammirare le suggestive fioriture di questa pianta ora non è più necessario andare nelle note località francesi della Provenza. Una giovane coppia, Luca Bonanato di Moano e la moglie Valeria di Lavina, sta conducendo un esperimento nella frazione Moano di Pieve di Teco. Hanno realizzato, nel piccolo borgo, un impianto di questa coltivazione, attrezzato per estrarre l’essenza.
Per la storia diciamo che a Moano, negli anni 50/60, questa pianta veniva largamente coltivata nelle tipiche fasce realizzate con i muretti a secco. E non andava sprecata neppure quella spontanea (selvatica) perché veniva raccolta in ampi sacchi dalle donne del paese. Era una buona fonte di guadagno. E a Moano un imprenditore lungimirante, un certo Paolo Massa, unitamente ad altri soci, realizzò con i mezzi di allora, un impianto di alambiccatura. A Moano si era realizzata una vera filiera, completa: dalla semina in appositi semenzai al trapianto in ampie fasce, alla raccolta e all’estrazione della pregiata essenza.
Ora i giovani coniugi Luca e Valeria ci riprovano, forse per integrare un guadagno, forse semplicemente per passione e pensando al passato.E’ una iniziativa veramente lodevole che potrebbe riservare inaspettate prospettive e tante soddisfazioni. Non può mancare l’augurio più sincero. Meritano tutto il sostegno possibile e il rigraziamento- ammirazione dei concittadini, ma non solo. Per chi ricorda cosa la lavanda presentava a Col di Nava. tanto per restare nella nostra cara vallata.
*Renzo Brunengo
ex sindaco e capogruppo di minoranza a Pieve di Teco