“Residenza Stella Marina, alloggi signorili, contesto esclusivo, metrature varie e personalizzabili, vendita diretta da impresa”. Siamo sul Lungomare centrale di Albenga, al confine con il parco del Seminario Vescovile. Per mettere a frutto l’operazione immobiliare, l’imprenditore Sandro Alberto Ghelfi, 71 anni, residente a Milano, via Riva di Trento, ha acquistato una vecchia casa unifamiliare, il giardino e una porzione di proprietà della Curia Vescovile.
di Luciano Corrado
E recente un’altra notizia: “Il sindaco di Albenga annuncia che il Comune abolisce la tassa per agevolare le ristrutturazioni ed il recupero urbanistico inerenti il Piano Casa introdotto nel 2011 dalla giunta di Rosy Guarnieri“. E su La Stampa, a firma di Valeria Pretari, precisa: “Nessun rischio eccessiva urbanizzazione, l’abolizione della tassa non riguarda nuovi edifici ma volumi relativi al Piano casa, rigenerando e sostenendo anche l’indotto occupazionale”.
Non fa una grinza, concordano i palazzinari che premiano la Riviera ligure con il ‘dolce cemento’ capace di valorizzare economia ed ambiente, posti di lavoro per giovani laureati e diplomati, artigiani.
La norma della passionaria compianta leghista Guarnieri stabilisce che oltre al contributo di costruzione o monetizzazione degli standard urbanistici deve essere versato un contributo aggiuntivo pari al valore della
monetizzazione per verde pubblico e parcheggi. Una tassa che una volta soppressa permette un risparmio di almeno un terzo sul permesso di costruire, ricorda lo stesso articolo de La Stampa. Riguarda solo le nuove ‘licenze’ o anche quelle già approvate ? Dunque la Residenza Stella Marina ? Non è questo il nocciolo, il bubbone, se esiste.
La progettazione è stata affidata all’arch. Massimo Nucera, già presidente del Consiglio comunale, con la pronta ‘benedizione’, via blog, del sindaco del Pd Riccardo Tomatis, medico di famiglia,
onnipresente staccanovista: “Sono molto contento della partenza di questo cantiere, rappresenta anche un segno della ripresa dopo il lockdown.” Così dichiarava ad Albenga Corsara il 15 maggio scorso, il giorno dopo la ‘presunta data di inizio lavori’.
Trucioli.it, tre settimane fa, dava conto di alcune prese di posizione di semplici cittadini, apparse sulle pagine Facebook. Si leggeva di Chicca Marchesi: “Gli alberi (area interessata all’edificio ndr) erano molti, io ho le foto. In questo caso alberi sani, compresi oleandri, eucalipti, tigli ecc, ma i preti (o il vescovo) hanno deciso di vendere un pezzo del giardino del Seminario, per aiutare il progetto di un costruttore edile che grazie all’ampliamento di cubatura su una villetta di due piani, potrà realizzare, se non erro, una decina di appartamenti, credo mono o bi locali. La piazza tanto pubblicizzata, sembrerebbe sia una piazza realizzata in cambio di oneri di urbanizzazioni che si dovrebbero versare per la realizzazione degli appartamenti”. E ancora Lena Bongiovanni: “Tristezza infinita”. Altri a corredo di una foto: “Questo bellissimo albero è stato abbattuto!!. Mi chiedo… non era possibile inserirlo nella piazza?”.
Massimiliano Nucera
cugino non di merende del più noto imprenditore Andrea Nucera finito nel baratro giudiziario (in gran parte assolto ed oggi agli arresti domiciliari a Savona) anche per la mega operazione edilizia di Ceriale (T1), a rispondere sempre via social: “Mi permetto di intervenire in qualità di progettista della piazza (dal permesso a costruire risulta progettista dell’intero complesso di 9 unità immobiliari ndr). Certo l’abbattimento di un albero è sempre un momento di tristezza per la storia che esso rappresenta e per il fatto che comunque è un organismo vivente. Ciononostante non si dovrebbe esagerare nella condanna di questi interventi soprattutto nel caso in cui il sacrificio farà posto ad altri alberi, più giovani e più belli ma soprattutto più sani. Nel caso vorrei testimoniare che le piante di eucalipto presenti nella zona, sicuramente quelle che io ho potuto analizzare personalmente, sono afflitte da una malattia che ne scava il tronco e produce come un olio con odore molto forte. Apparentemente la pianta è sana ma tagliandone i rami più spessi e in qualche caso il tronco si può notare questa malattia. Per i San Tommaso do tutta la disponibilità ad ospitarli in cantiere per far vedere di cosa parlo”.
E ora l’intervento dell’avv. Alessandro Chirì: “La proposta di Fratelli d’Italia per la nuova piazza sul mare. Sapevate che Albenga può vantare una Medaglia d’Oro al valor militare in Marina? Conoscete la storia del Tenente di Vascello Alessandro d’Aste, valoroso comandante e deputato del regno ? Non sarebbe bello inaugurare piazza e monumento ai Marinai e ai Caduti in mare con un concerto della banda della Marina ?”
Insomma tutto bene Madama Marchesa ? Lo sbandierato, dal mare ai monti, ‘Piano Casa‘ riveduto e corretto, edizione giunta Toti e assessore Marco Scajola, produce effetti benefici a cascata. Paesi di montagna e delle nostre valli esclusi, là fa ancora troppo freddo. Meglio il mare. Altro che rilancio dell’entroterra e valorizzazione del vecchio e perlopiù cadente patrimonio immobiliare !
Lungo la Riviera ci sono gallinai- pollai, magazzini di lamiere (sic) trasformati in ville e villette, oppure Lavaggi per Auto, sull’Aurelia, in centro città, trasformati in edifici multipiani, baciati pure dal trasferimento di indici da zone periferiche o frazioni. Tutto nel pieno rispetto della legge, dello sbandierato ‘zero consumo suolo‘, del ‘Piano casa Scajola‘. Forse case anche per i ‘senza casa’, i meno abbienti ? Si sbandiera che c’è solo un aumento premiale di cubatura. Non si parla della moltiplicazione di insediamenti e carichi abitativi, da mono famigliare (caso Albenga) si passa a 9 bilocali e trilocali.
L’occasione propizia di Albenga ha spinto un milanese che navigando su internet dovrebbe essere la stessa persona (salvo omonimie) titolare della ‘Quattroventi Novate’ Srl di via Mario Pagano, a Milano, che si occupa o di investimenti immobiliari; far fruttare il capitale investito come è giusto che sia in una sana economia di mercato. Non dovrebbe entrarci con altro Guelfi testimone d’accusa in una vicenda di tangenti nella capitale lombarda e che risale al 2013.
Albenga, seconda città della provincia, capitale agricola del ponente, già primatista per sportelli bancari, ma rimasta quasi priva di hotel e che, come altre località turistiche, non attrae più investitori e operatori nel mercato ricettivo (vedi il progetto Guidara del 4 stelle a Polo ’90, ma anche la chiusura e trasformazione in alloggi di residence sul mare). Continua a far ‘gola’, e non è certo l’unica sulla fascia costiera, quando c’è uno spazio da far fruttare. Si chiama ancora speculazione dei tempi andati ?
Gli imprenditori di ‘seconde case’, nei decenni che abbiamo seguito da giornalisti, hanno continuato a beneficiare, con rare eccezioni, di una politica che prese il nome di Rapallizazione: ha creato ricchezze per pochi, enormi disuguaglianze tra caro affitti, senza risolvere il dramma delle case in affitto per residenti. Ha generato il turismo di massa a discapito della qualità, con la ‘fuga’ dei tradizionali clienti del centro e Nord Europa. Il dissolvimento dell’industria alberghiera tradizionale. Il conseguente impoverimento generale dell’occupazionale giovanile e non solo. Una provincia, non l’unica, senza più imprese edili con dipendenti, il ricorso in toto alla manodopera dell’Est con imprese artigiane che spesso spariscono dalla scena e dal mercato: insolventi al fisco, ai contributi previdenziali, all’eventuale nesso causale per danni nell’esecuzione del lavoro affidato. A decine le cause civili.
Oggi suscita qualche dubbio e riflessione, il fatto che sia la Curia a ‘contribuire’ indirettamente al business speculativo, vendendo e rinunciando ad un appezzamento verde del suo Seminario Vescovile, affacciato sul mare, vista colline, ricco di un ampio giardino, un tempo utilizzato per due campi di calcio, pallacanestro, oltre ad una striscia di terreno alberato rimasto indenne.
C’è chi ha vissuto, anni ’50-’60, l’epoca di oltre 50 seminaristi (ora sono due), dalle medie alla Teologia. Erano ospitati in una maestosa struttura ben curata nel tempo, sottoposta a lavori di adeguamento (e in parte grazie a finanziamenti pubblici), che in passato era privata di riscaldamento e acqua calda limitata a 6 docce comuni. Tutte le aule al piano terreno, due refettori per seminaristi e corpo docente, sala gioco, sala ricevimento parenti.
Al primo piano, camere – ufficio dei sacerdoti insegnanti, e nell’ala estrema di ponente, spazi occupati dalle quattro suore dell’Immacolata e due ‘guardiani’ tuttofare, tra cui il mitico Pinin. Al terzo piano un salone da gioco (tavoli da ping pong e calcio balilla) cameroni suddivisi tra gli allievi delle prime tre ‘medie’, quarta e quinta ginnasio, liceo, studenti di Teologia con suddiaconi e diaconi.
La Curia doveva rinunciare alla richiesta di vendita di una porzione dell’area del seminario ? per non agevolare un più che probabile lucroso affare ? Non siamo talebani estremisti. Le casse della Diocesi di Albenga – Imperia durante la lunga gestione del vescovo Mario Oliveri che non si occupava dei conti (lo ha sempre ripetuto), avevano accumulato un buco di almeno 6 milioni di Euro durante la gestione dell’economo don Tonino Suetta poi promosso vescovo quando ancora non aveva prodotto effetti concreti la gestione – repulisti di Papa Francesco.
Le casse della Curia per anni amministrate, con oculatezza e parsimonia, dall’economo don Fiorenzo Gerini, ancora in vita. Poi la scellerata stagione dei bilanci in profondo rosso, il rischio ‘default’ e la provvidenziale ‘cura’ (a cui ha contribuito il successore di Suetta, don Giancarlo Cuneo, oggi parroco a Pietra Ligure) e rigorosa regia del nuovo vescovo Guglielmo Borghetti.
C’è da aggiungere che da due anni, durante l’incontro con i giornalisti nel giorno del loro Santo Patrono, monsignor Borghetti promette di rendere pubblico il bilancio. Cosa che ha fatto il nuovo vescovo di Savona, mons. Calogero Marino, laureato in Giurisprudenza, in carica dall’ottobre 2016. Tra le sue priorità la praticata trasparenza nei conti e nell’amministrazione della sua diocesi. Con tanto di pubblicazione sui media liguri. La diocesi di Savona – Noli con i predecessori vescovi Vittorio Lupi (nel 2007- 2016) e Domenico Calcagno (2002 – 2007) nominato cardinale e segretario dell’Amministrazione del Patrimonio della sede Apostolica. Chi ha seguito le vicende immobiliari (e dintorni) di quella Curia vescovile non conserva certo un buon ricordo o un esempio da seguire. Tra articoli di giornale per esposti, denunce, inchieste, ammanchi, arresti, processi. L’affarismo immobiliare.
L’economato della diocesi ingauna è ora affidato al Can. Mauro Marchiano e all’addetto rag. Giuseppe Fabbris, memoria storica, persona irreprensibile, cresciuto alla scuola del suo parroco (a Peagna) don Gerini. L’economo si occupa, tra le altre cose, di materia contabile, finanziaria, economica e patrimoniale relativamente alle operazioni e gestione dei beni economici di natura ecclesiastica.., con la “massima trasparenza” .
Ebbene quanto si è ricavato dall’alienazione e vendita all’immobiliarista Sandro Ghelfi ? Chi ha consigliato e determinato il valore dell’area destinata ad un’operazione immobiliare in cui si vendono le ‘seconde case’ fino a 9 mila euro il mq. ? Chi sono i consulenti delle parti coinvolte ? C’è la manina di qualche fratello massone ? Tanto per cambiare nella sempre più numerosa e attiva fratellanza ?
Ne ha tratto i maggiori vantaggi anche il Comune di Albenga, la collettività, ha prevalso l’interesse pubblico tanto promozionato ? Qui si esibisce una grandiosa piazza laddove si trovava anche l’originario ingresso del Seminario. La Diocesi avrebbe contribuito dunque all’opera di ‘bene’.
Forse il vescovo può vantare il fatto che maggioranza di centro sinistra, minoranza – opposizione di centro destra, Lega inclusa, si siano trovati sulla stessa lunghezza d’onda: nessuna obiezione, né dichiarazione dubbiosa, solo lagnanze di qualche cittadino sull’opportunità del Comune dell’affare e di sacrificare un polmone verde sul mare.
Del resto sono ancora in vita altri testimoni dello stato dei luoghi. La famiglia Rapa che in origine era proprietaria della casa famigliare e annesso appezzamento di terreno che negli anni ’50 e ’60 coltivavano i genitori di Dino Ardoino oggi presidente della benemerita Croce Bianca.
In moltissimi casi, lungo la nostra Riviera, gli unici spazi liberi scampati al ‘diavolo cemento selvaggio’ sono quelli che appartengono a parrocchie, a Congregazioni di religiosi o religiose, a conventi. Si pensi che il più esteso parcheggio di auto di cui dispone la ‘cementata’ Alassio resta quello dei ‘Salesiani’, ma tanti sono i casi significativi nei centri urbani; a testimonianza della realtà storica ed ambientale. Va aggiunto che ci sono stati anche esempi dissennati (si pensi al Divin Prigioniero di Loano), almeno per chi ha seguito le cronache locali dell’ultimo mezzo secolo.
Forse non avrebbe nociuto alla trasparenza della Curia se la Residenza Stella Marina fosse stata accompagnata da una corretta e puntuale informazione. Piuttosto che sentirsi ripetere: “Nessun giornalista ha mai chiesto, è una cosetta da poco….a chi può interessare….tutto in perfetta regola”.
E’ di questi giorni la cassa di risonanza con cui l’avv.Alessandro Chirivì (Fratelli d’Italia) ‘cavalca’ l’intitolazione della futura ‘Piazza’ quando ancora non ci sono le fondamenta e un blog ingauno l’ha sponsorizzava, a metà maggio, quasi a ‘manna dal cielo’ ? A beneficio del comunità, dell’economia cittadina, del turismo ? Non una parola sull’area ceduta dal Seminario (particolare taciuto anche dal sindaco di sinistra), sugli alberi ‘sacrificati’ ma solo perchè in ‘cattivo stato di salute’ e fonte di ‘cattivi odori’.
L’imprenditore milanese ha fiutato il business e non la beneficenza ? Come dargli torto. Si è affidato all’arch.Massimiliano Nucera responsabile dei lavori, coordinatore per la sicurezza e la salute durante la progettazione dell’opera. Le imprese interessate sono a IEGL S.r.l.s di Cortemilia; Maurizio Adamo di Garlenda, la Edilneri Srl (di Michele Neri) di viale Martiri 102/B ad Albenga; la Sireco Srl di via Don Bado a Pietra Ligure, con sede amministrativa a Villanova d’Albenga. L’ammontare complessivo presunto dei lavori indicato nella ‘notifica di cantiere’ ammonta a 450 mila euro.
Il personaggio più in vista dell’operazione ‘Stella Marina‘ resta Massimiliano Nucera. L’ultima più eclatante notizia di cronaca è del 27 novembre 2016: La Stampa titolava ‘Esposto in procura per abuso d’ufficio contro gli autovelox. L’ha presentato il consigliere comunale di opposizione ad Albenga Massimiliano Nucera, architetto ex vicesindaco, tramite l’avvocato Alessandro Cibien’.
«Il mio obiettivo oltre a verificare se l’installazione il rispetto delle normative urbanistiche – spiega Nucera, ex Forza Italia– è quello di arrivare, tramite la verifica di eventuali reati di natura penale, all’annullamento delle sanzioni agli automobilisti. In particolare mi riferisco alle decurtazioni dei punti della patente. Una tutela soprattutto per gli automobilisti-lavoratori che con la patente ci lavorano. In particolare penso alle spese di migliaia di euro per le pratiche legate ai punti». L’avvocato Cibien che ha scritto l’esposto, ha ipotizzato, riportava il quotidiano, “come ipotesi di reato da approfondire, l’abuso d’ufficio”.
Un’accusa a carico di pubblici amministratori. Purtroppo neppure i ‘media’ più diffusi hanno dato conto di come sia finita. Come è ignota la sorte di quei titoloni che a tutta pagina sparavano: ‘Ceriale, falso ed abuso edilizio. La Procura indaga Massimiliano Nucera, presidente del consiglio comunale di Albenga. Per una ristrutturazione di cinque anni fa in via Indipendenza.’
E Nucera a chiarire: “A 5 anni di distanza e a lavori conclusi ormai da diverso tempo, mi contestano modifiche effettuate successivamente dagli acquirenti….il mio lavoro era già finito e i controlli sono partiti a seguito di una lite di vicinato. Dico solo che in tanti anni non ha mai avuto problemi e che questa indagine nei miei confronti proprio non la capisco. Forse è Ceriale in questo periodo ad essere tenuta particolarmente d’occhio’. E dall’allora sindaco Rosy Guarnieri ‘massima solidarietà‘ al presidente Nucera, titolava Ivg.it.
Peccato, non si è letto l’esito finale dell’inchiesta. Prosciolto, archiviato, prescrizione ? Non c’è però da stupirsi. Accade per tante altre vicende giudiziarie si sparano gli avvisi di reato, si ‘demoliscono’ i destinatari, poi smarrisce l’iter conclusivo. Il cittadino, a sua volta, soffre perlopiù di ‘memoria’, attratto da continue novità del giorno. A meno che l’interessato non ritenga opportuno darne conto, far sapere. E da ultimo porte aperte, direbbero a Striscia la Notizia dell’albenganese – alassino Antonio Ricci, a chiunque ritiene di poter chiarire, far sapere, precisare. Siamo un blog di volontari, senza uno staff redazionale e che non accetta pubblicità alcuna. Neppure quella ‘imposta’ dal colosso Google. Una libera scelta di indipendenza e senza debiti di riconoscenza.
Luciano Corrado
L’arch. Massimiliano Nucera: “Siamo finalmente arrivati alla data fatidica dell’inizio lavori dell’intervento edilizio che vedrà la realizzazione della piazza pubblica sul waterfront della nostra Città”. Il progetto, realizzato dallo studio dell’architetto Massimiliano Nucera con la fattiva collaborazione di Marco Podestà laureando in architettura, era stato approvato in consiglio comunale ottenendo il consenso unanime dell’amministrazione ingauna. L’opera, in prossimità della Lega Navale, verrà realizzata a scomputo degli oneri e della monetizzazione degli standard dovuti da privati per l’ampliamento di un immobile ivi esistente secondo quanto previsto dal Piano Casa. Questa piazza di circa 1200/1300 metri quadri sarà delimitata da fioriere, panchine e arredo urbano in linea con quello presente sulla passeggiata. L’arch. Massimiliano Nucera: “Dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie prende il via l’ intervento di riqualificazione generale di un area strategica; una zona che permetterà di integrare in un tutt’uno la caratteristica darsena, ricca di ingredienti dell’ Albenga marinara con il suo piccolo approdo, i gozzi e i pescatori che la vivono, e la passeggiata del lungomare. Per la tipologia ed i materiali scelti questa piazza darà soluzione di continuità con quanto realizzato pochi anni fa nella zona foce, quindi utilizzo di porfido in blocchetti intervallato da fasce in travertino ed inserimento di arredo urbano di alta qualità in acciaio e legno. Tutto questo creerà un luogo di sosta ma soprattutto di aggregazione per la nostra gente che, orientata dalla rosa dei venti in pietra locale incastonata al centro dell’area, potrà godere del contesto mozzafiato oltre ai benefici dell’aria di mare. In un momento così particolare, in cui dobbiamo vivere a distanza ma con grande rispetto e amore verso il prossimo, progettare e costruire una piazza è una sfida al virus e uno sguardo di fiducia nel futuro.Questo intervento vuole mandare un messaggio di ottimismo a tutta la Città, realizzare un luogo di aggregazione oggi significa gettare il cuore oltre l’ostacolo con forza, sicuri che vinceremo questa guerra per tornare a vivere.”Afferma il sindaco Riccardo Tomatis: “Sono molto contento della partenza di questo cantiere che oggi rappresenta anche un segno della ripresa dopo il necessario periodo di lockdown.
Oggi più che mai le occasioni di lavoro possono rappresentare un aiuto per uscire da questa difficile situazione economica, per questa ragione mi complimento con chi ha ancora, nonostante tutto, la forza di investire sul nostro territorio. Questa piazza andrà a ridisegnare il frontemare nella zona della Lega Navale e creerà uno spazio molto ampio utilizzabile come punto di aggregazione e per la realizzazione di eventi, perché così dovranno tornare ad essere le nostre estati. La scelta di questo intervento è finalizzata alla rivalutazione dal punto di vista urbanistico e turistico del nostro lungomare sul quale la nostra amministrazione ha già espresso la volontà di investire.”
con la Professoressa Daniela Rava propone, per questo periodo estivo, una serie di lezioni di
Pianoforte rivolte a studenti di tutte le età all’interno del prestigioso e antico palazzo Scotto
Niccolari situato nel centro storico di Albenga. Daniela Rava, ingauna, ha studiato con la
Professoressa Maria Silvia Folco e, sotto la sua guida, si è diplomata al Conservatorio
Niccolò Paganini di Genova. È Maestro accompagnatore della classi di danza classica per la
Royal Academy e ha fatto più volte parte della giuria del Concorso di Albenga sezione
amatoriale. Il corso è rivolto ai principianti che vogliono capire e apprendere le basi dello
strumento e a chi invece ha già nozioni di pianoforte e vuole affrontare un repertorio più
complesso. Per informazioni scrivere a Dany.rava@gmail.com o telefonare 3477535441.