Saga di una famiglia e la vita avventurosa di Lauretta (Rina). Tutto ha inizio con la venuta alla luce di due creature in località lontane tra loro il Friuli e la Liguria.
di Gianluigi Taboga
Alessandro Taboga (Sadrin) nacque nel 1909 a Colloredo di Montalbano all’ombra del Castello di Ippolito Nievo dove fu scritto dal grande scrittore e patriota il romanzo “ Le confessioni di un italiano” Il Papà di Sandrin come falegname e la mamma come badante, lavorarono per la nobile famiglia Nievo e allevarono la numerosa prole in un clima di sentimenti italianissimi e risorgimentali.
Vissero l’evento della guerra di Libia (ricordate :Tripoli… bel suol d’amore…sarai italiana…) e la disfatta di Caporetto quando le truppe austriache tutto travolsero e la famiglia Taboga fuggì profuga a Montecatini perdendo la casa , il lavoro ed ogni cosa.
Nello stesso momento a Loano, zona Bulasce (ultima denominmazione), in una casa di campagna e di contadini nasceva Lauretta Degiovanni (Rina) con papà richiamato alle armi per la grande guerra (futuro Cavaliere di Vittorio Veneto) e la mamma con tre figlie ad accudire la casa, la campagna e le bestie nella stalla.
Finita la grande guerra, secondo le misteriose vie del destino, Sandrin e la Rina si incontrarono in Loano e nacque così il grande amore sempre protagonista della loro lunga e avventurosa vita.
Sandrin spinto, un poco dal suo spirito patriottico, un poco dallo spirito di avventura, molto dalla voglia di costruirsi un futuro, dopo la guerra di Etiopia parte volontario per le vie dell’Impero sperando, finito il servizio militare, di ottenere una concessione agricola e coronare il suo sogno di pioniere. La concessione arriva ma non essendo iscritto al Partito Fascista gli verrà affidata una landa desolata da disboscare sull’altipiano di Harar.
Di buono c’era solo il clima temperato dall’altitudine, una terra fertile perché mai coltivata e manodopera indigena a buon prezzo. Per contro la terra selvaggia presentava un fascino straordinario su un giovane abituato alle dolci colline del Friuli.
Quello che mancava era una sposa, e la Rina previo matrimonio per procura (inedito a Loano) a soli 23 anni salpò per la misteriosa Africa portando in dote attrezzi agricoli e qualche sacco di sementi. Fu un viaggio affascinante in nave durato settimane, e uno altrettanto avventuroso verso l’altipiano selvaggio su mezzi di fortuna.
Ad attendere la Rina c’era un villaggio in festa e Sandrin aveva sacrificato per l’occasione un bue da offrire alla comunità intera.
La festa consisteva anche in danze tribali denominate “fantasia” e in quella occasione venne donato alla Rina, come regalo di nozze, un cavallo stallone bianco immacolato. C’è solo da immaginare la sorpresa, lo stato d’animo di una giovinetta contadina che certe cose le aveva sentite raccontare o lette su qualche libro di avventure. Per contro avrebbe dovuto accontentarsi di un semplice tucul (capanna circolare con il tetto di paglia e il pavimento in terra battuta.
Il bello viene dopo e vi do appuntamento alla prossima puntata (segue).
Gianluigi Taboga
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Dopo una lunga vita è tornata alla Casa del Padre
Lauretta Degiovanni
“RINA” VED. TABOGA
di Anni 104
Ne danno il triste annuncio i figli Gianluigi e Adriano, le nuore Adriana e Andreina, le nipoti Antonella, Daniela e Annamaria, i pronopoti Alessandro, Mattia, Laura, Andrea e Luca, la sorella, i nipoti e parenti tutti.
Per ordine della Presidenza del Consiglio dei Ministri non saranno celebrati i funerali. Il rito delle Esequie si svolgerà in forma strettamente privata domenica 29 marzo alle ore 10 sul sagrato della Parrocchia San Giovanni Battista in Loano. Dopo la cerimonia funebre la cara salma sarà tumulata nella tomba di famiglia nel cimitero capoluogo in Loano. Data Funerale: 29/marzo/2020
E ‘LA GAZZETTA DI LOANO’ (1999) PUBBLICAVAIL FIGLIO VITO MAZZITELLI ERA UN APPREZZATO CONSIGLIERE COMUNALE DI MINORANZA OLTRE CHE UN SAGGIO MILITANTE DEL MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO DI CUI è STATO SEGRETARIO DI SEZIONE E CANDIDATO ALLE ELEZIONI PROVINCIALI. UN NIPOTE, GENNARO MAZZITELLI, E’ STATO FUNZIONARIO A PALAZZO DORIA E RESPONSABILE DELL’ UFFICIO PORTO TURISTICO’ QUANDO ERA ANCORA COMUNALE