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Liguria e Basso Piemonte

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Ai sindaci di Cisano sul Neva e Zuccarello
I Verdi: ‘Fermare l’impianto di bitume’
Autorizzato solo dalla Provincia. E l’Arpal?
Niero: ‘Icose ci ha comunicato lo stop’


Il sindaco di Cisano sul Neva, geom. Massimo Niero, esponente del Pd, rieletto il maggio scorso; vice sindaco Guido Rossi, assessore geom. Sergio Ravera. Il sindaco di Zuccarello Claudio Paliotto, esponente della Lega di Salvini, ha la delega al Servizio Idrico Integrato; vice sindaco  Luca Gardella, assessore Andrea Scarrone, Flavio Cinghia è delegato all’Ambiente. Due Comuni alle prese con l’annoso problema del bitume: con inquinamento di aria e acqua, inevitabile danno per la salute degli abitanti. Bambini e anziani, bloccati nelle loro case perchè minacciati da “coronavirus”, hanno visto un progressivo addensarsi di fumi sprigionati dal camino del noto impianto che lavora  “bitume”.

di Gabriello Castellazzi*

Il sindaco di Cisano sul Neva, Niero ed il vescovo Guglielmo Borghetti

Giusto ascoltare l’allarme dei cittadini di Zuccarello e Cisano sul Neva che protestano per i fumi tossici. I Sindaci devono intervenire. La proposta dei Verdi savonesi.

Dallo scorso anno i cittadini della Val Neva e della Val Pennavaire protestano inascoltati: ancora una volta chiedono giustamente la chiusura di una fonte di inquinamento che condiziona pesantemente la loro vita.

Con una petizione inviata a tutte le autorità invocano una garanzia di sopravvivenza e di tutela della salute pubblica in un’ area del ponente savonese impegnata a sviluppare attività turistico-ricettive in luoghi di elevato interesse storico e naturalistico. Un futuro  negato dalla presenza di una azienda autorizzata, in una zona sottoposta a vincoli ambientali,  a lavorare “bitume” che porta inquinamento di aria e acqua con  inevitabile danno per la salute degli abitanti.

Nei giorni scorsi bambini e anziani, bloccati nelle loro case perchè minacciati da “coronavirus”, hanno visto un progressivo addensarsi di fumi sprigionati dal camino del noto impianto che lavora  “bitume”.

Gli Amministratori locali e regionali che tante volte si sono pronunciati a favore delle proposte dei giovani di “Fridays for future” per una difesa attiva, e non solo a parole, dell’ambiente, devono finalmente ascoltare la voce dei cittadini e, accertati i livelli di inquinamento, avere il coraggio di adottare tutti i provvedimenti necessari a scongiurare danni ulteriori alla salute.

I cittadini hanno il diritto ad una informazione aggiornata, tempestiva e comprensibile circa i livelli di inquinamento ambientale.

Di fronte al bivio tra un insediamento industriale inquinante e uno sviluppo eco-sostenibile  sono obbligatorie quelle scelte che guardano ad un futuro vivibile.

Il “bitume” è un materiale semisolido (a temperatura ambiente) ottenuto dalla lavorazione del petrolio grezzo ed è una combinazione di composti organici ad alto peso molecolare “IPA” (Idrocarburi Policiclici Aromatici), con diverse quantità di zolfo, azoto e metalli pesanti (nichel, ferro e vanadio). La lavorazione dei prodotti bituminosi avviene con un riscaldamento che innesca processi di “cracking” con formazione di sostanze pericolosissime secondo lo IARC (International Agency for Research on Cancer). L’assorbimento avviene principalmente attraverso l’inalazione di vapori, fumi e aerosol. L’emissione di queste sostanze raddoppia per ogni incremento di temperatura di 10°, il che rende essenziale una sorveglianza sanitaria molto precisa su tutti gli agenti chimici pericolosi (dati German Bitumen Forum).

Claudio Paliotto sindaco di Zuccarello

I Sindaci di Zuccarello e Cisano sul Neva possono adottare provvedimenti urgenti a tutela della salute pubblica. Infatti il Consiglio di Stato, con la “Sentenza 27/12/2013 sez. V (richiamati DPR 616/77 e L. 833/78)”, ha dichiarato la legittimità di un’ordinanza sindacale che consente l’immediata chiusura di un impianto pericoloso per la salute. La sentenza dice: “Spetta al Sindaco, all’uopo ausiliato dalla struttura sanitaria competente, il cui parere ha funzione consultiva, la valutazione della tollerabilità, o meno, delle lavorazioni provenienti dalle industrie cosiddette insalubri, l’esercizio della cui potestà potendo avvenire in ogni tempo e potendo esplicarsi mediante l’adozione, in via cautelare, di interventi finalizzati ad impedire la continuazione o l’evolversi di attività aventi carattere di pericolosità  (es. esalazioni pericolose, ecc.).”

Che in Val Neva si diffondano  fumi provenienti dalla lavorazione a caldo di “bitume” è testimoniato da tutti i cittadini che abitano nelle vicinanze dell’impianto ed è evidente che questi fumi possono essere inalati da adulti e bambini. Inoltre se i fumi sono chiaramente visibili vuol dire che non sono stati messi i filtri obbligatori per il loro abbattimento. Il fatto danneggerebbe gli stessi operai addetti alle lavorazioni quindi devono essere rese pubbliche le analisi dei fumi nel punto di uscita dei camini nei momenti in cui l’impianto è funzionante.

*Il portavoce dei Verdi della provincia di Savona, Gabriello Castellazzi

LA REPLICA DEL SINDACO DI CISANO SUL NEVA

‘ICOSE HA COMUNICATO LO STOP

L’AUTORIZZAZIONE DATA DALLA PROVINCIA DI SAVONA. L’ARPAL

“Con la mia amministrazione abbiamo seguito da vicino e monitorato, fin da subito, la problematica provocata dalle emanazioni odorose dovute alla lavorazione del bitume nella cava Icose di Zuccarello e che hanno sollevato polemiche e lamentele da parte dei cittadini. Sabato scorso, ho sentito, per l’ennesima volta, la proprietà con cui sono sempre stato in contatto, in tutti questi mesi, che mi ha garantito che, da oggi, avrebbe fermato la produzione di bitume. Abbiamo fatto numerosi incontri con gli enti preposti per approfondire una vicenda assai delicata che doveva essere seriamente valutata per evitare inutili allarmismi e strumentalizzazioni. Nei mesi scorsi abbiamo anche convocato una Commissione Ambiente Consigliare per affrontare il problema in tutti i suoi aspetti e decidere, tutti insieme, la linea da seguire. Circa un mese fa abbiamo fatto un nuovo incontro con la Provincia di Savona che ha proceduto all’Autorizzazione Unica Ambientale e abbiamo avanzato la richiesta di rilevare tutte le emissioni per avere dati certi su cui ragionare e trovare una soluzione definitiva al problema. Abbiamo anche chiesto che Arpal avesse un ruolo sempre più importante nella rilevazione delle emissioni.  Oggi si è arrivati allo stop della produzione del bitume deciso dalla proprietà. Credo che la nostra azione sia di ascolto dei cittadini che di confronto con gli enti e l’azienda sia stata efficace ed efficiente”.


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