Ci sarà un buon motivo per cui l’uomo che da tempo va sulla luna, non riesce ancora oggi ad evitare il perdurare di spreco di denaro pubblico per mantenere spiagge a rischio, o peggio, artificiali senza una doverosa, auspicabile protezione.
Le normative regionali, sempre più predisposte, indirizzate a favorire gli interessi della categoria degli attuali balneari (alcuni anche ristoratori e albergatori) a discapito di quelli dell’ambiente. Perchè di questo si tratta, lasciano poi ai Comuni la facoltà di attuarle; in questo modo,tra l’altro, si favorisce anche la categoria delle ditte che operano nel “movimento terra”.
A domanda: perchè non permettere l’inserimento di moli contenitori ? La risposta: ‘ la Regione non li vede di buon occhio’. Sarà vero? Ogni allerta comporta un’invocazione: speriamo che la mareggiata non porti danno.
Dopo la seconda guerra mondiale, da quando la cupidigia dell’uomo, favorita dal boom economico/edilizio, protetta dal potere politico molto sensibile alle clientele elettorali e da scelte che hanno prevalso sul buon senso nel programmare l’uso corretto e sostenibile degli arenili, abbiamo assistito ad una perdurare di errori, quasi interamente “pagati”da denaro pubblico. La settimana scorsa
ho ascoltato su Tg3 Liguria, la coda di un intervento di un amministratore pubblico che lamentava il fatto di dover spendere fior di euro per pulire dalla sabbia i tombini di scarico delle acque piovane occlusi dalla mareggiata. Il bello è che la colpa è sempre della mareggiata…eh no eh!!!
A Noli, ormai da molto tempo, personale comunale con l’uso di un escavatore ripete, minimo per tre/quattro volte l’anno, la pulizia dello sbocco sull’arenile delle acque piovane di Corso Italia oltre che del Rio Santantonio e Mazzeno, tutti occlusi da materiale sabbioso a causa dell’innalzamento dell’arenile di circa 1 metro.
Fenomeno dovuto ai ripascimenti, sia intensivi che stagionali, di un passato non molto remoto, che non ha prodotto l’effetto desiderato, ossia l’aumento della profondità dell’arenile stesso: basta fare riferimento a foto d’epoca.
Delibere di giunta che, molto genericamente affermano che si constata “erosione”, intendono giustificare che è indispensabile usufruire del permesso di ripascimento stagionale, adesso anche nel periodo estivo, anche laddove il litorale è consolidato. Mai un monitoraggio come previsto per la legge a
salvaguardia della poseidonia che soffocata dalla sabbia, è arretrata verso il largo di decine di metri favorendo la potenza frangente di mareggiata di scirocco.
Se pur già denunciato da Trucioli.it, mai modificato, e quindi di legittimo utilizzo, esiste tutt’oggi un documento ufficiale provinciale che specifica che il litorale di Noli è soggetto ad erosione con la mareggiata di libeccio.
A Noli con il libeccio c’è calma piatta!!!
Argomenti da me già ampiamente trattati e documentati, senza ascolto politico, tra l’indifferenza della popolazione che “paga e tace”, non viene informata. Oppure non legge e se lo fa evidentemente predilige la ‘voce del tutto va bene’. Estremisti mai, verità della ragione sì. L’Italia non si troverebbe in queste condizioni socio economiche e politiche.
Continuiamo pure a sperare che non si ripeta l’occasione che ha visto, pochi anni fa, l’allagamento della zona sud di Corso Italia, i relativi danni subiti dai privati.
Vogliamo dimenticare quanto ha scritto in più occasioni l’Ing.Giorgio Sirito, ex Studio Volta di
Savona con l’Ing.Giorgio Berriolo a proposito della piattaforma Maersk?
Esperto internazionale in progettazioni di porti turistici e di nuove spiagge, ha documentato e previsto quello che la variante concessa (il riempimento che ha stravolto l’apprezzabile progetto iniziale approvato) avrebbe causato, procurando danni e difformità sul litorale tra Vado e Savona ad ogni mareggiata.
Sinchè non ci sarà una responsabile normativa regionale indirizzata alla salvaguardia degli arenili “possibili”, soprattutto alla protezione della loro stabilità, con conseguente protezione della flora dei fondali adiacenti (leggi poseidonia, con tutto quello che comporta con la sua presenza), continueremo a sperare, ma invano, sprecando denaro per favorire danni patrimoniali con l’aggravante del benestare comunale.
Carlo Gambetta