La Stampa del 31 ottobre 2010 titolava: Maresk, la ricetta di Monica Giuliano. Parla da “ex candidato sindaco, da battagliera e pasionaria del centro sinistra vadese”. Elencava tra le contropartite l’abbattimento del silos dei cereali, il ripascimento complessivo degli arenili per Porto Vado e l’intera costa vadese, realizzazione del nuovo casello autostradale, la concessione delle aree dall’Autority portuale per far ripartire i lavori connessi ai 10 milioni di fondi Por, il progetto del porto turistico da 70 milioni di Euro. Trucioli.it che ha iniziato una rubrica settimanale di ‘Come è andata a finire’, ha chiesto un commento – riflessione all’ing. Roberto Cuneo. “Battagliera e pasionaria ?….”. Diciamo ” abile tessitrice ” (anche di influenti amicizie ndr) e “attenta curatrice della propria immagine”. I risultati ? Risicato il ‘bottino’ da ‘miracolo’ annunciato per la sua Vado Ligure che peraltro l’ha ripromossa sindaco a pieni voti.
Il sindaco Monica Giuliano ha tenuto per se le deleghe: Economato e Tributi; Società Partecipate; Personale; Polizia Municipale. L’ing. Cuneo, già consigliere comunale di opposizione a Vado, è presidente provinciale e della Liguria di Italia Nostra.
COMMENTO E RIFLESSIONI:
Se c’è un termine improprio è “battagliera pasionaria” riferito alla Giuliano: non basta essere donna e di sinistra per meritare quel nomignolo; la successiva carriera fa ritenere più appropriati nomignoli come “abile tessitrice” o “attenta curatrice della propria immagine“.
Sul ripascimento degli arenili di Porto Vado andrebbe ricordato che ha accettato senza nemmeno un mugugno finto, la trasformazione da palificata a riempimento che condanna gli arenili di Porto Vado al degrado ed all’abbandono come fondo di un porto inquinato e chiuso.
Sulla realizzazione del nuovo casello autostradale l’accelerazione promessa si è trasformata in constatazione imbelle di frenata.
Il porto turistico (non da 70 M€ ma molto meno ) è totalmente dimenticato al fondo del cronoprogramma in quanto non di interesse dell’Autorità portuale. Eppure inserendo la cantieristica, la manutenzione dei grandi yacht (per via dei grandi fondali che pochissimi altri porti turistici hanno) e la concentrazione delle associazioni di ricerca, di servizio all’area protetta e di fruizione focalizzata sui cetacei, potrebbe dare un’occupazione numerosa e qualificata.
Nel grande progetto Maersk non sono mai entrate né le ferrovie, né gli operatori della logistica ed i vadesi dovranno convivere con un ambiente urbano caratterizzato da centinaia di camion in attesa di carico e scarico e migliaia di container vuoti in attesa di utilizzo (già l’industriale genovese Spinelli ha comprato le aree)
Roberto Cuneo