Filippo Cappato, nato a Garlenda il 1806, moriva il 28 d’aprile del 1880. Presidente dell’Ordine degli Avvocati, uomo di ottimo cuore, generoso e cortese con tutti, e così disinteressato, che poneva ogni studio a comporre sempre in pace i litigiosi prima d’intavolare alcuna lite; né accettava difese, se non convinto di sostenere la parte equa e della ragione, ben diverso da tanti, che della nobile professione conoscono solo la triste parte del dottore Azzeccabargugli.
Filippo Cappato, Consigliere del Comune, si può dire, a vita, poi divisionale ed anche provinciale, le sue proposte ed i suoi giudizi erano sempre accolti con deferenze e stima, e perché ispirati al pubblico bene, e perché fondati sul giusto e sull’onesto.
Fu oltre a 30 anni vice pretore locale fedele amante del progresso, di quello che vuole il bene del paese e non conosce nell’utile pubblico riguardi di persona, né privilegi di sorta; dei più pertinaci e vecchi promotori e fautori dell’inalveamento del Centa che formò sempre il primo e diletto pensiero del suo cuore.
Albenga lo ricorda per uno dei più de’ strenui campioni del suo miglioramento economico e ne pianse amaramente la morte, che fu reputata lutto pubblico da ogni ordine di cittadini….
UN RICORDO – La sera, una numerosa brigata d’amici d’ambo i sessi ci trovammo raunati a commun desinare nel giardino dell’avvocato Filippo Cappato, in prossimità della stazione ferroviaria. Palloncini colorati, pendenti da pergolati, abbellivano leggiadramente la scena di una mensa imbandita con profusione di cibi squisiti, di eletti vini, di dolci e di frutta.
Il luogo e l’ora, la schietta e confidente allegria dei cuori avvivavano e mantenevano i graditi conversari e rinverdivano la tradizionale opinione di bontà e di gentileza onde hanno vanto gli ospitati Albenganesi.
Allor che ci avviammo in città, era notte alta, il silenzio regnava d’ogni incontro, bellissimo il cielo, sorridenti le stelle.
Dura e durerà sempre nel cuotre il ricordo di quella sera.
B.E. Maneri da Note Liguri, 1884.