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Savona, la luminosa ‘fabbrica’ di cui poco si parla: Palumbo Superyachts per rilanciare la nautica in sinergia con Eurocraft di Vado


L’attività produttiva dei cantieri navali Palumbo prosegue a pieno ritmo. Sono attualmente sette (l’ultimo si è aggiunto mercoledì) gli yachts in carenaggio nei capannoni di Lungomare Matteotti per le attività di refitting: tra questi “Adamas II”, un 61 metri battente bandiera maltese, il 50 metri “Beatrix” e il 47 metri “All seven” che naviga attualmente sotto bandiera delle Isole Cayman ed  i cui armatori hanno scelto i bacini savonesi della “Palumbo SuperYachts refit” per le attività di riparazione e manutenzione. A ciò si aggiunge la costruzione di un nuovo yacht, il cui varo è previsto per il quattro settembre e che sarà immediatamente sostituito dalla realizzazione di un nuovo scafo.

Il Fast Support Vessel 6711 (un 67 metri di appoggio per grandi imbarcazioni, dotato di ogni comfort e di una pista di atterraggio per elicotteri) ha scelto gli storici cantieri savonesi per garantire la sosta e il rifornimento a questa mega-barca di supporto per  i più grandi super-yachts su scala mondiale.
All Seven, 47 metri, che naviga attualmente sotto bandiera delle Isole Cayman ed  i cui armatori hanno scelto i bacini savonesi della “Palumbo SuperYachts refit” per le attività di riparazione e manutenzione.
Giuseppe Palumbo

Nonostante l’estate sia in generale un periodo di bassa attività per la cantieristica nazionale, lo stabilimento nato dalle ceneri della MondoMarine sta conseguendo una serie di risultati imprenditoriali significativi, che si ripercuotono positivamente sulla dinamica occupazionale: ad oggi sono trenta i lavoratori ex MondoMarine reintegrati dall’armatore napoletano (oltre a due dipendenti estranei alla precedente gestione) e,  con l’indotto, gli occupati del cantiere savonese superano ora le 110 unità, dopo che la gestione Falciai aveva portato al sostanziale fallimento dell’azienda con il licenziamento di tutta la forza-lavoro. Un successo confermato dal clima di fiducia che si è creato attorno ai cantieri savonesi: è notizia di questi giorni che il nuovo armatore del Fast Support Vessel 6711 (un 67 metri di appoggio per grandi imbarcazioni, dotato di ogni comfort e di una pista di atterraggio per elicotteri) ha scelto gli storici cantieri savonesi per garantire la sosta e il rifornimento a questa mega-barca di supporto per  i più grandi super-yachts su scala mondiale.

Un successo, quello dei cantieri savonesi, sul quale pende però una pesante spada di Damocle: come si ricorderà, infatti, a giugno il Consiglio di Stato ha bloccato  la sospensiva d’urgenza proposta dalla Port Authority contro la decisione del TAR Liguria che aveva accolto le istanze di due aziende concorrenti (la Rodriquez e la Monaco Marine) annullando la concessione ventennale accordata Palumbo. Secondo i magistrati amministrativi liguri l’Autorità Portuale non avrebbe sufficientemente motivato la decisione di affidare il titolo concessorio temporaneo alla Palumboa tutela dei lavoratori già della MondoMarine SpA”. Secondo il TAR Liguria, insomma, la Port Authority avrebbe dato troppo peso alla continuità aziendale (come peraltro previsto dal bando di councorso) senza spiegare adeguatamente le ragioni di tale scelta.

La decisione sul merito dei giudici amministrativi romani è prevista ad ottobre e a tal fine l’Autorità Portuale, visti anche i successi produttivi  dello stabilimento navale savonese, ha  già provveduto a prorogare la concessione provvisoria del cantiere alla  “Palumbo Superyachts refit” fino alla fine dell’anno. Palumbo si è a suo tempo impegnato a reintegrare tutti i lavoratori ex MondoMarine in caso di aggiudicazione della concessione definitiva e ha finora mantenuto gli impegni. Ma le incertezze legate alla decisione del Consiglio di Stato (e nonostante le prese di posizione assunte a favore della nuova azienda, in ultimo dal Consiglio Regionale Ligure) costringono inevitabilmente l’armatore partenopeo a lavorare solo sul breve termine, e a posporre a tempo indeterminato il piano industriale di lungo periodo per le costruzioni navali e il refitting, lasciando così i lavoratori nell’incertezza riguardo al mantenimento del posto di lavoro in un’attività che costituisce storicamente un fiore all’occhiello dell’industria savonese.

Il cantiere navale Eurocraf di Vado Ligure di proprietà degli eredi dell’imprenditore Enzo Cappelluto di Loano potrebbero dare vita ad una sinergia con  MondoMarine e di rilancio della cantieristica

Rimane, infine, il mistero sul futuro di un altro cantiere, l’Eurocraft di Vado Ligure, che dopo la morte del titolare Enzo Cappelluto è attualmente in fase di ristrutturazione  e si è dotato di un nuovo scalo a mare, in previsione dell’apertura dei traffici della piattaforma Maersk, prevista per il prossimo dicembre. Una sinergia tra i due complessi cantieristici del litorale potrebbe contribuire ulteriormente a rilanciare la nautica nel comprensorio savonese.

Massimo Maccio’

Adamas II”, un 61 metri battente bandiera maltese

 

 

 


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Massimo Macciò

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