Sessant’anni fa, il 28 luglio 1957, a Cosio d’Arroscia, paesino dell’entroterra di Imperia, nasceva l’Internazionale Situazionista, probabilmente il gruppo d’avanguardia artistico-politica più influente del secondo Novecento. Piero Simondo artista e pittore (compie 89 anni il 25 agosto), da sempre vive e lavora a Torino, anche se la sua fama internazionale prende il via dal paese natale, Cosio, nel lontano 1957, quando in un fatidico mese, appena sposato con Elena Verrone, trascorre la luna di miele nel paesino dell’Alpi Marittime, tra il cuneese e la Liguria.
Nell’occasione la galleria Entr’acte (via Sant’Agnese 19r, Genova) presenta la mostra “Frammenti di un discorso situazionista”. L’esposizione, curata da Sandro Ricaldone, è stata inaugurata mercoledì 19 luglio e raccoglie volumi, riviste, volantini e altri materiali concernenti l’Internazionale Situazionista nonché lavori grafici e pittorici di Guy Debord, Jacqueline de Jong, Ansgar Elde, Pinot Gallizio, Asger Jorn, Piero Simondo. Completa la mostra una nuova opera di Giuliano Galletta, collage di citazioni tratte dalle pubblicazioni del gruppo.
L’Internazionale situazionista è stata un movimento scaturito dalla fusione dell’Internationale lettriste, nata nel 1952 dalla scissione del Movimento lettrista di Isidore Isou, con il MIBI (Mouvement International pour un Bauhaus Imaginiste) fondato nel 1953 da Asger Jorn in contrapposizione agli indirizzi razionalistici della Hochschule für Gestaltung di Ulm, in nome dei diritti dell’immaginazione e della libertà di sperimentazione. I fondatori del movimento furono Michèle Bernstein, Guy Debord, Pinot Gallizio, Asger Jorn, Walter Olmo, Piero Simondo, Ralph Rumney, Elena Verrone.
L’attività del gruppo nella prima fase (1957-1961) si è incentrata sul superamento dell’arte come attività separata, produttrice di oggetti mercificati, mediante la costruzione di situazioni, prototipi di nuove pratiche di vita appassionante, e sull’urbanistica unitaria, nel cui ambito si inserisce la progettazione – da parte di Constant – della città ludica di New Babylon. In seguito, venuta meno la componente artistica, l’Internazionale Situazionista si è caratterizzata come avanguardia politica, impegnata in una critica radicale della società dello spettacolo, anticipando le ragioni che sarebbero state al centro della contestazione esplosa nel maggio ‘68. Dopo una lunga serie di esclusioni e scissioni, il movimento si è sciolto nel 1972. Mostra aperta sino al 6 settembre, orario: mercoledì-venerdì 16-19. A partire dal primo agosto la mostra potrà essere visitata solo su appuntamento. Contatti: ale.hozro@alice.it.
G.G.
Biografia di Giuliano Galletta: è nato a Sanremo nel 1955. Giornalista del Secolo XIX, artista, scrittore. Fra i suoi libri il romanzo visivo tous jours (edizioni Sileno, 1979), la raccolta di poesie Un impossibile giorno (edizioni Sileno, 1990), il saggio Il televisore. Dal totem casalingo alla realtà virtuale (Gribaudo, 1995), Almanacco di un altro anno (Antilibro-posteditore, 2004), Sanguineti/Novecento. Conversazioni sulla cultura del XX° secolo (Il melangolo, 2005), Sabrina e l’arte della felicità (il melangolo 2006), Il mondo non è una pesca (Socialmente, 2010), Non voglio essere me stesso (Il Canneto editore 2012). Nel 2004 ha vinto il premio giornalistico Saint Vincent per la rubrica Venti righe. Nel 2010 ha presentato al museo di arte contemporanea di Villa Croce, a Genova, la mostra antologica Il museo del caos.