Alla redazione di Trucioli.it- I nostri campus possono essere stati rasi al suolo, ma le nostre università continuano ad esistere.

Noi, i presidenti delle tre università senza scopo di lucro di Gaza – l’Università di Al-Aqsa, l’Università di Al-Azhar di Gaza e l’Università Islamica di Gaza – che insieme rappresentano la stragrande maggioranza degli studenti e dei docenti di Gaza, rilasciamo questa dichiarazione unificata alla comunità accademica internazionale in un momento di devastazione senza precedenti dell’istruzione superiore a Gaza.
La guerra genocida in corso in Israele ha portato allo scolasticidio, un tentativo sistematico e deliberato di eliminare le nostre università, le loro infrastrutture, i docenti e gli studenti. Questa distruzione non è collaterale; fa parte di uno sforzo mirato per sradicare le fondamenta dell’istruzione superiore a Gaza, fondamenta che sono state a lungo pilastri di resilienza, speranza e libertà intellettuale in condizioni di occupazione e assedio. Mentre le istituzioni accademiche in tutta la Palestina hanno affrontato attacchi per decenni, ciò a cui stiamo assistendo oggi è un’escalation: un passaggio da ripetuti atti di distruzione a un tentativo di annientamento totale.
Eppure, rimaniamo risoluti. Per più di un anno, ci siamo mobilitati e abbiamo preso provvedimenti per resistere a questo assalto e garantire che le nostre università resistano.
Nonostante la distruzione fisica di campus, laboratori, biblioteche e altre strutture, e l’assassinio dei nostri studenti e colleghi, le nostre università continuano ad esistere. Siamo più che edifici: siamo comunità accademiche, composte da studenti, docenti e personale, ancora vive e determinate a portare avanti la nostra missione.
Come articolato nella Dichiarazione di emergenza unificata degli accademici e degli amministratori palestinesi emessa il 29 maggio 2024, “le forze di occupazione israeliane hanno demolito i nostri edifici, ma le nostre università continuano a vivere”.
Per oltre un anno, i nostri docenti, il personale e gli studenti hanno perseverato nella nostra missione principale, l’insegnamento, in condizioni inimmaginabilmente dure. I bombardamenti costanti, la fame, le restrizioni all’accesso a Internet, l’elettricità instabile e gli orrori del genocidio non hanno spezzato la nostra volontà. Siamo ancora qui, stiamo ancora insegnando e siamo ancora impegnati per il futuro dell’istruzione a Gaza.
Chiediamo urgentemente ai nostri colleghi di tutto il mondo di lavorare per:
• Un cessate il fuoco sostenibile e duraturo, senza il quale nessun sistema educativo può prosperare, e la fine di ogni complicità con questo genocidio.
• Mobilitazione internazionale immediata per sostenere e proteggere gli istituti di istruzione superiore di Gaza, in quanto vitali per la sopravvivenza e il futuro a lungo termine del popolo palestinese.
• Il riconoscimento dello scolasticidio come guerra sistematica all’istruzione e la necessità di un sostegno internazionale coordinato e strategico in collaborazione con le nostre università per la resilienza e la ricostruzione delle nostre infrastrutture accademiche e delle nostre comunità.
Ci appelliamo alla comunità accademica internazionale – ai nostri colleghi, istituzioni e amici – per:
• Sostenere i nostri sforzi per continuare a insegnare e condurre ricerca, sotto assedio e in mezzo alle perdite.
• Impegnarsi per la ricostruzione a lungo termine delle università di Gaza in collaborazione con noi, rispettando la nostra autonomia istituzionale e l’agenzia accademica.
• Lavorare in collaborazione con noi. Impegnarsi direttamente e sostenere le stesse istituzioni che continuano a incarnare la vita accademica e la resistenza intellettuale collettiva a Gaza.
L’anno scorso abbiamo formalmente istituito il Comitato di Emergenza delle Università di Gaza, che rappresenta le nostre tre istituzioni e i college affiliati, iscrivendo insieme tra l’80 e l’85 per cento degli studenti delle università di Gaza. Il comitato esiste per resistere alla cancellazione delle nostre università e offrire una voce unificata per la comunità accademica di Gaza. Da allora ha istituito sottocomitati incentrati sull’argomento per fungere da canali di supporto affidabili e coordinati.
Chiediamo alle comunità accademiche di tutto il mondo di coordinarsi in risposta a questo appello.
Il tempo della solidarietà simbolica è passato.
Chiediamo ora una partnership pratica, strutturata e duratura.
Lavorare al nostro fianco per garantire che le università di Gaza continuino a vivere e rimangano una parte vitale del nostro futuro collettivo.
Traduzione dall’inglese di Angelo Stefanini