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Liguria e Basso Piemonte

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Savona premia il primo arbitro donna di serie A. 2/ Il Priamar e ‘La Cortina di S.Francesco’, i suoi misteri sotterranei con 22 cameroni


Evento storico per il calcio italiano: consegna da parte del Panathlon Club Carlo Zanelli di Savona del Trofeo Luigi De Manincor al primo arbitro donna in Serie A. Giovedì 6 giugno, ore 17, a Palazzo della Sibilla, al Priamar. 2/ Venerdì 7 giugno, alle 17, Rinaldo Massucco presenta: “La Cortina di S. Francesco e i suoi misteri sotterranei: 22 cameroni al servizio del Priamàr e della spiaggia tra la passeggiata “Trento e Trieste” e il mare” (presso il Salone della Società Savonese di Storia Patria, via Pia 14-4, Savona).

SAVONA- A palazzo della Sibilla l’arbitro di serie A

A Maria Sole Ferrieri Caputi  il Premio De Manincor

Il riconoscimento conferito dal Panathlon Club Carlo Zanelli Savona

L’arbitro di serie A: Maria Sole Ferrieri Caputi in campo. A lei il Trofeo Luigi De Manincor da parte del Panathlon Club Carlo Zanelli di Savona

COMUNICATO STAMPA – Giovedì 6 giugno, a Savona, a Palazzo della Sibilla, al Priamar, alle 17, un evento storico per il calcio italiano: la consegna da parte del Panathlon Club Carlo Zanelli di Savona, del Trofeo Luigi De Manincor al primo arbitro donna in Serie A. Questo premio, assegnato a figure che hanno segnato un cambiamento significativo nella società e nel costume, vuole celebrare un traguardo importante nella lotta per l’uguaglianza di genere nello sport. “Nulla è impossibile, inamovibile. Anche un momento apparentemente secondario può segnare un cambiamento nel nostro costume” recita la motivazione del premio.

Maria Sole Ferrieri Caputi, una donna, per ora l’unica, ha infatti osato sfidare le convenzioni ed entrare in un mondo da sempre appannaggio maschile: quello degli arbitri di Serie A. Maria Sole Ferrieri Caputi, classe 1990, di origini pugliesi, che fa parte della sezione di Livorno della Associazione Italiana Arbitri, ha infranto un tabù secolare, dimostrando che con passione, sacrificio e dedizione, anche i sogni più ambiziosi possono diventare realtà.

La sua storia rappresenta un monito per tutte le ragazze che desiderano affermarsi in ambiti tradizionalmente maschili, incoraggiandole a perseguire i propri obiettivi con tenacia e determinazione. La prima “Donna Arbitro” di Serie A diventa così un simbolo di speranza e dimostra che nessun sogno è irraggiungibile.

l premio, realizzato dall’artigiana ceramista Barbara Fresia (BF Ceramiche), assume un valore ancora più speciale. Infatti, oltre 30 anni fa, la stessa Fresia fu la prima donna arbitro a scendere in campo in Liguria e sarà proprio lei a consegnare il Trofeo. Il Panathlon International, è un movimento internazionale per la promozione e la diffusione della cultura e dell’etica sportiva, secondo il riconoscimento ufficiale del CIO, e si propone di approfondire, divulgare e difendere i valori dello sport inteso come strumento di formazione e di valorizzazione della persona e come veicolo di solidarietà tra gli uomini e donne ed i popoli. Il termine “Panathlon”, proveniente dalla lingua greca, può essere tradotto con l’espressione “insieme delle discipline sportive”, mentre il motto “Ludis lungit” significa “uniti nello sport”.

Il Trofeo Luigi De Manincor, nato 40 anni or sono, è stato assegnato, negli anni, a importanti personalità dello Sport fra cui Francesco Moser (ciclismo), Gelindo Bordin (maratona), Stefania Belmondo (sci di fondo), Mario Pescante (ex presidente del Coni e attuale membro del Cio).  L’evento, organizzato dal Panathlon Club Savona, presieduto da Enrico Rebagliati, si avvale del patrocinio di Coni Liguria, comune di Savona, Provincia di Savona, Cip, Figc, Aia, Ufficio Scolastico Regionale, Lions, New Voices, Fidapa, Zonta, Save te Woman, Tiro a Segno Savona, Santuario degli Sportivi, Ande e Soroptimist. 

2/Lettera del delegato provinciale del Coni di Savona agli atleti savonesi

Roberto Pizzorno delegato CONI

Care e cari giovani atleti, molti di voi sono in dirittura d’arrivo dell’attività sportiva. Quindi è giunto il momento di parlarvi con il cuore in mano. So che il vostro percorso sportivo è fatto di sudore, fatica e a volte anche lacrime. Conosco le sveglie all’alba, gli allenamenti estenuanti, le rinunce e i sacrifici che fate ogni giorno per inseguire i vostri sogni. Ma voi non siete soli in questo viaggio. Migliaia di persone, tra allenatori, dirigenti, staff medico, preparatori atletici, volontari e famiglie, si svegliano ogni mattina con un unico obiettivo: sostenervi, guidarvi e aiutarvi a raggiungere il vostro massimo potenziale. Vedo la vostra tenacia, la vostra determinazione, la forza di volontà che vi spinge a superare i vostri limiti. E vedo l’impegno instancabile di chi vi sta accanto, che lavora dietro le quinte, spesso nell’ombra, per creare le condizioni ideali affinché possiate esprimere al meglio il vostro talento.

Mentre altrove nel mondo ci sono purtroppo ancora venti di guerra e divisione, voi ci ricordate che esiste un linguaggio universale che unisce i popoli: quello dello sport. Con il vostro impegno, la vostra passione e il vostro fair play, dimostrate che è possibile costruire ponti anche dove altri vedono solo barriere. Voglio che sappiate che noi, come dirigenti del CONI, vediamo tutto questo. Vediamo il vostro impegno, la vostra dedizione, la passione che mettete in ogni singolo gesto atletico. E vediamo l’enorme lavoro che viene svolto ogni giorno da un’intera comunità sportiva per sostenervi e incoraggiarvi. A volte, lo so, può sembrare che il vostro impegno passi inosservato. Ma vi assicuro che non è così. Ogni vostro sacrificio, ogni vostra conquista, è un motivo di orgoglio per noi, per i vostri allenatori, per le vostre famiglie e per tutte le persone che credono in voi e vi sostengono.

Voglio ringraziarvi per tutto quello che fate. Grazie per la vostra passione, per il vostro impegno, per la vostra tenacia. Grazie per aver scelto di dedicare parte della vostra vita allo sport, per averci regalato emozioni indimenticabili, per averci fatto sognare. E grazie a tutti coloro che, ogni giorno, lavorano al vostro fianco, con passione e dedizione, per aiutarvi a crescere e a realizzare i vostri sogni. Ricordate, non siete soli. Siamo un’intera comunità sportiva, unita dalla passione per lo sport e dalla volontà di vedervi crescere e trionfare. Continuate a lottare, a credere in voi stessi, a non mollare mai. Il vostro impegno non passerà inosservato, e chissà, forse un giorno ispirerà anche chi oggi sembra aver dimenticato il valore della pace e dell’unità. Il futuro dello sport italiano è nelle vostre mani. E noi siamo pronti a camminare al vostro fianco, passo dopo passo, verso nuovi traguardi. Forza ragazzi, siamo con voi!

3/ SAVONA – Venerdì 7 giugno, alle 17, Rinaldo Massucco presenta: “La Cortina di S. Francesco e i suoi misteri sotterranei: 22 cameroni al servizio del Priamàr e della spiaggia tra la passeggiata “Trento e Trieste” e il mare” (presso il Salone della Società Savonese di Storia Patria, via Pia 14-4, Savona).

Le possibili soluzioni progettuali saranno illustrate nel corso dell’incontro.


Qui sopra è illustrata la situazione, su antiche planimetrie e sezioni settecentesche.


Il lato interno della Cortina, prospiciente il fossato di S. Francesco: la rampa accede alla parte dei locali attualmente conosciuti, solo sei, ma all’interno del volume della Cortina ve ne sono altri 16, che attendono di essere svelati e recuperati.


Nel 2022 festeggiammo il 470° anniversario della nascita di Gabriello Chiabrera (Savona, 1552-1638), eminente poeta e personaggio di spicco della cultura italiana tra XVI e XVII secolo.

Bernardo Castello, Ritratto di Gabriello Chiabrera, olio su tela, cm 99×75 (collezione Renato Giusto, Savona)

In tale occasione, insieme con l’«Associazione Culturale Renzo Aiolfi» e la «Città di Savona», organizzammo varie manifestazioni e un convegno che vide presenti alcuni tra i massimi studiosi della sua opera. In particolare, si desiderò comprendere meglio lo stato degli studi in settori artistici in cui aveva operato: la poesia, l’opera letteraria e la collaborazione con i musicisti dell’epoca.

Gli studi contenuti nella pubblicazione (Collana di Fonti e Studi, 14), curata da Furio Ciciliot e Fulvio Parodi, vogliono essere un aggiornamento e un approfondimento sugli studi chiabrereschi, augurandoci costituiscano ulteriore stimolo per conoscere e divulgare a tutti i livelli una figura emblematica e legata al territorio savonese.

 

 

 

 

 

 

 

3/SAVONA – Adriana Podestà – Giovanni Protti espongono fino al 31 luglio a Vetrine d’artista, a Savona, presso la sede di BPER  sita in corso Italia 

La Banca BPER ha concesso, sempre gratuitamente, l’uso di n. 4 vetrine collocate nel Palazzo della sua sede centrale in Savona, corso Italia,  agli Artisti, associati “Aiolfi” che espongono (in due vetrine per ogni Artista inserito nel programma annuale) per due mesi.

Adriana Podestà. Artista genovese che dal 2002 inizia il suo percorso artistico figurativo, sempre in evoluzione e costante ricerca personale, con una ricca tavolozza di colori a volte smaglianti, oppure intensamente lirici. Ha preso parte a numerose mostre in Italia e all’estero (in Russia presso l’Università di Yeletz-Mosca ed in Bulgaria presso National TV e Radio Blagoevgrad). Passa dai temi più religiosi, guardando ai grandi Maestri come Pompeo Girolamo Batoni, con la sua tendenza al  neoclassicismo “ricco d’istinto pittorico”: quest’ultimo la Nostra lo rende suo nella brillantezza del colore, nello studio della luce financo intrigante, coinvolgente e visionaria, nella pennellata chiara, facile e spedita. Spesso i suoi paesaggi sono sospesi tra una realtà indagata anche nei minimi particolari e una fase sognante, del tutto soggettiva e confidenziale.

Giovanni Protti. Il suo sguardo è rapito dalla presenza di tante specie di “abitanti” dei boschi del Savonese e non solo: nasce così la sua fotografia “vera” che indaga la Natura che circonda il mare ligure, appena dietro la città di Savona. Giovanni Protti ha fatto centinaia di scatti per fermare la bellezza effimera, fragile e magica al contempo. La farfalla simboleggia l’anima, la salvezza. Anche molti artisti hanno voluto dipingere le farfalle all’interno delle loro tele. Uno degli artisti che dipinse tantissime volte la farfalla fu, senza ombra di dubbio, Vincent Van Gogh che le raffigura al centro di paesaggi con fiori e piante. Protti usa la fotografa quasi per farci capire la necessità di conoscere questo insetto, così bello, colorato: conoscere per non passare come intruso nella Natura che troviamo a pochi passa dal cemento della Città. La sua fotografia diviene, così, “pittura” e straordinario documento, inventario, testimonianza della realtà da difendere.

 


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