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Liguria e Basso Piemonte

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Savona e Agrigento, unite in nome dell’arte e della Cultura. Il ruolo di anfitrione del notaio Enzo Motta


Il notaio Enzo Motta, presidente del sodalizio siculo-savonese, anfitrione di <Novelle in Ceramica> a villa Cambiaso in Savona. La politica come piacere di condividere la bellezza. Savona e Agrigento unite in nome dell’arte e della cultura.

di Gianfranco Barcella

Il notaio Enzo Motta

Agrigento, capitale italiana della cultura 2025 e Savona, candidata a Capitale Italiana della Cultura 2027, hanno avviato  una collaborazione nel segno della ceramica d’arte, fattore comune che lega le due città sempre orientate sulla rotta della bellezza.

Ceramisti liguri e siciliani, selezionati da QuiArte, in una comunanza d’intenti, hanno creato 38 formelle, che hanno illustrato alcune novelle di Pirandello (forse le più celebri) ed esposte a Villa Cambiaso a Savona. Il premio Nobel per la Letteratura, agrigentino di nascita ha scritto, in una novella intitolata :<La carriola>.“ Chi vive quando vive, non si vede, vive… Se uno può vedere la propria vita è segno che non la vive più: la subisce, la trascina. Perché ogni forma è una morte. (…..). E grido, l’anima mia grida dentro questa forma morta che mai non è stata mia: “Ma come?Io, questo?Io, così? Ma quando mai?” .

A noi resta la forma della bellezza a cui aggrapparci come promessa di felicità. E dai molti visitatori che si sono assembrati nelle stanze di Villa Cambiaso, preziosamente arredate, è stata ammirata la bellezza delle opere esposte anche come disvelamento della tenebra,  grazie all’ingegno dai maestri figulinai che hanno creato le formelle.

Il prof. Alfonso Gargano

Cito a nome di tutti. Il prof. Alfonso Gargano, (anno di nascita 1960, oltre che professore, un bravo ceramista per tradizione familiare), già preside del liceo savonese Chiabrera- Martini che ha conservato il piacere puro di forgiare la creta e di illuminarla di colore, dando sempre un nuovo impulso creativo al suo tempo.

Il sindaco di Savona Marco Russo ha affermato in proposito: “Il Festival della Maiolica, con l’esperienza virtuosa della Baia della ceramica che riunisce un territorio più vasto comprendente i quattro Comuni di antica tradizione  di antica tradizione ceramica, riconosciuti dal MISE (Savona, Alvisola Superiore, Albissola Marina, Celle Ligure), si inserisce nel  solco delle rotte che ci portano a navigare sino a raggiungere la meravigliosa Sicilia, che vedrò nel 2025 proprio Agrigento, Capitale Italiana della Cultura. Savona continua a costruire legami, sia nel territorio sia con le città più lontane. In questo senso abbiamo ospitato al Festival della Maiolica, Francesco Micciché, Sindaco di Agrigento, città che nel 2025 sarà capitale della Cultura. Stringere gemellaggi con territori affini per esperienze, percorsi, radici o interessi è uno dei temi del percorso per la candidatura a città <capitale della Cultura< che abbiamo scelto e che non a caso, abbiamo intitolato: “Le nuove rotte della Cultura”. Farlo con le città che hanno fatto questo nostro  stesso percorso, significa fare un ulteriore passo avanti. Ed ecco allora  che la rotta verso Agrigento ci consente di costruire un ponte con la città siciliana che quest’anno è stata ospite del nostro Festival della Maiolica ma che nel 2025 ci ospiterà all’ombra della valle dei Templi per mettere in mostra il nostro patrimonio artistico e culturale. Il percorso di candidatura di Savona procede spedito e ci rende ogni giorno più ricchi di relazioni e di amicizie con altre amministrazioni pronte a stringere rapporti di collaborazione e di scambio con noi”.

Il sindaco di Agrigento Francesco Micciché

Il sindaco di Agrigento Francesco Micciché ha scritto:“La città di Agrigento è la provincia tutta (cittadini e amministratori) stanno  compiendo un notevole sforzo di adeguamento per dimostrare che il titolo di Capitale della Cultura 2025 non è dovuto solamente al pur rilevante patrimonio archeologico-monumentale del territorio, ma anche alla ricchezza delle sue molteplici sfaccettature Giunge quindi prezioso questo dono che la città di Savona, con gli Artisti dell’Associazione <Qui Arte” e con mediazione del Sodalizio Siculo-Savonese :”Luigi Pirandello”  ha voluto fare ad Agrigento. Sin dalla più remota antichità, Liguri e Siciliani ha voluto fare ad Agrigento. Sin dalla più remota antichità, Liguri e Siciliani hanno avuto dei momenti di incontro ed in particolare, vorrei qui ricordare che alla fine dell’undicesimo secolo i Normanni affidarono ai Genovesi la tutela della città di Caltagirone, donde una comunità attiva nella produzione di terrecotte fino alla differenziazione degli atti  nella ceramica d’arte. Oggi gli artisti hanno voluto rinnovare questa comunione culturale, ispirando le loro opere alle novelle di Pirandello, nume tutelare della cultura agrigentina. Grazie quindi  a tutti coloro che hanno voluto e realizzato questo incontro nel nome della Bellezza e con l’impegno, da parte nostra, di contribuire affinché anche Savona per il 2027 possa fregiarsi del titolo di Capitale della Cultura”.

Enzo Motta presidente del Sodalizio Siculo-Savonese ha sostenuto che è meglio costruire ponti che alzare muri! “E’ da quarantasette anni che il nostro sodalizio costruisce ponti culturali tra Nord e Sud e questa volta (rinnovando una tradizione che affonda le sue radici nel secolo XI  quando Genova dominava su Caltagirone) è un bellissimo ponte di ceramica; l’Associazione savonese <Qui Arte>, guidata da una coppia di instancabili animatori, Luciana Bertorelli, giunta dal bellissimo appennino parmense, e Francesco Parisi, nato in Africa ma con radici calabresi, ha mobilitato un gruppo di artisti, savonesi e non (anche Siciliani)che con le loro mirabili capacità e con terra, aria, acqua e fuoco hanno realizzato questo omaggio al Genio Agrigentino. E ne sono particolarmente felice io, vecchio agrigentino che ho avuto il piacere di conseguire in quella città nel lontano 1953 la maturità classica con una bella ragazza che oggi è la madre del sindaco di Agrigento”.

QuiArte è nato nel settembre 2001, quasi per gioco, a Quiliano da un’idea di Francesco Parisi durante un momento conviviale condiviso con il sindaco Nicola Isetta e con gli Artisti che furono poi i Soci fondatori dell’Associazione e che ancora oggi fanno parte del Consiglio Direttivo (Luciana Bertorelli, Giovanna Crescini, Mario Occorsio e Paola Occorsio).

Francesco Parisi e Luciano Bertorelli Presidente e Consigliera Associazione : “Qui Arte” hanno narrato la genesi di questo pregevole incontro culturale: “Nasce nella mente un’idea... Pian piano prende forma, poi lentamente  si definisce e per valutare se è valida per me, l’unico modo è condividerla con la persona che da anni mi conosce e mi sta accanto, lavora insieme a me negli stessi progetti, e solo allora è pronta per essere esposta. Così è successo a me. Dopo aver avuto l’idea e averla condivisa con mia moglie ho avuto la certezza della sua validità. La chiacchierata con il Presidente del Sodalizio Siculo Savonese, Enzo Motta, e la sua sollecitudine a portare avanti il progetto, visto come gemellaggio tra due città del Mediterraneo di antica coltura come Savona ed Agrigento, che diventerà Capitale Italiana della Cultura nel 2025, ha fatto sì che le cose abbiano preso un andamento veloce e costruttivo.

E poi  la presentazione del progetto all’Assessore alla Cultura Nicoletta Negro ed al sindaco di Savona, Marco Russo, ha creato una sinergia di eventi che hanno combaciato alla perfezione. Quando l’idea prende forma si prova il piacere  di condividere un cammino che sappiamo sia una sfida ma anche una splendida opportunità, quella di Savona, candidata a Capitale della Cultura  nel 2027. E’ stata la spinta che ci ha dato l’energia di programmare. E’ stata una programmazione laboriosa ma intessuta di soddisfazioni personali perché abbiamo sfruttato i nostri numerosi contatti umani sparsi per la penisola, proponendo un progetto ambizioso ma stimolante e valido. E questo gli artisti coinvolti l’hanno sentito benissimo. Così  l’invito  accolto dai 38 artisti della Baia della Ceramica e artisti siciliani per creare delle formelle in ceramica, dedicate alle novelle di Luigi Pirandello, permetterà di fare doni preziosi al sindaco di Savona ed al sindaco di Agrigento, in un ideale gemellaggio.

La progettazione della mostra in una location illustre come quella di Villa Cambaso, durante il Festival della Maiolica a Savona ( 9-12 Maggio 2024, ha aperto idealmente le porte della mostra programmata nel prossimo 2025 in uno spazio scelto in Agrigento, città natia di Luigi Pirandello. Questi eventi sono stati tutti step che hanno condotto ad una meta propiziatoria per Savona come Capitale Italiana della Cultura 2027. Occorre sottolineare che ad oggi siamo arrivati al traguardo di questo progetto ambizioso;un caloroso grazie a tutti quelli che hanno collaborato alla sua realizzazione”.

Leggo ancora sulle pagine del prezioso catalogo delle opere esposte un illuminante contributo di Monica Brondi, storico dell’Arte: “Nel concepire  le sue novelle come  un’opera unitaria, che volle riorganizzare  e racchiudere nel progetto incompiuto: “Novelle per un anno”, Luigi Pirandello intese offrire attraverso questa particolare forma letteraria, una visione del mondo. Le novelle costituisco quindi un’allegoria sulla varietà e bizzarra della vita: la realtà, ben lungi dall’essere razionale e armonica, si esprime attraverso il caos e la disgregazione, in mille frammenti, ciascuno dei quali racconta una storia. Con lo stesso spirito pirandelliano e la stessa curiosità verso i paradossi e le stranezze del mondo sono state concepite queste <Novelle un ceramica>, ispirate ciascuna ad un racconto del grande scrittore agrigentino. 38 sono gli autori che si sono cimentati in questa sfida, 38 le creazioni che sono state generate dalla terra, dal fuoco e dalla creatività di ogni artista. L’alternanza di soggetti, tecniche e stili nella serie di piastrelle d’autore presentate, vuole essere speculare a quel criterio di <varatio> che lo stesso Pirandello ha voluto adottare nel comporre la sua opera novellistica. La ceramica, e quindi la terra, è dunque l’unico vero filo conduttore; l’elemento che collega tra loro tutte le rappresentazioni: ciascuna delle quali rimanda ad un racconto di Pirandello, ma ognuna, attraverso colore, forma e segno, esprime l’identità, lo stile unico e inconfondibile di ogni artistica. E’ un’antologia di suggestioni che possono poi essere approfondite, rileggendo le novelle a cui le opere son ispirate: stilisticamente si passa alla matericità calda della terra monocromatica, a superfici lucide vetrinate che catturano i riflessi della luce; da esempi di informale alla tridimensionalità di oggetti e figure che emergono dalla superficie come sculture aggettanti verso lo spettatore. Come frammenti di uno specchio, queste 38 <Novelle in ceramica> riflettono la varietà del mondo e l’infinita molteplicità dei punti di vista: >uno, nessuno e centomila>.  Ma il legame tra la Liguria e la Sicilia è di vecchia data, complice l’arte della ceramica. Già un convegno internazionale sulla ceramica ha trattato il tema “Ceramica ligure e ceramica siciliana a confronto” si è tenuto presso il centro Ligure per la Storia della Ceramica l’11 e il 12 Ottobre 2019. invitiamo alla lettura degli Atti. Ma c’è di più! “Scaltri e parsimoniosi”.

Così nel 1959 il giornalista Felice Chialanti definì la natura  dei Calatini, ricordando i loro legami storici con i mercenari liguri che liberarono la città di Caltagirone dall’occupazione araba. I piccoli uffici commerciali a Caltagirone come a Genova si chiamano <scagnu> e come a Genova, nella cittadina siciliana i vicoli vengono chiamati <carugi>. Fiorenti furono i rapporti d’affari genovesi dai quali i maestri ceramisti di Burgio ricevevano piombo, cobalto e stagno, materiali  indispensabili per la lavorazione della ceramica. Il commercio di Burgio  verso le coste liguri era prevalentemente legato al frumento siciliano.

Per questo motivo, nella seconda metà del XVI Secolo, figuli liguri si trasferirono a burgio, ricco centro della ceramica e zona ricchissima di argilla. A testimonianza di ciò, ci furono numerosi matrimoni, contratti tra i Liguri e le donne siciliane. Altro motivo di affinità con la Liguria, si rileva dal fatto che tra i maestri burgitani più importanti si ricorda Nicolò Lo Cascio che, tra il 1685 ed il 1703 creò uno stile personale nella serie di vasi da farmacia.

Gianfranco Barcella


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G.F. Barcella

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