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Onzo da primato, lista con donne in maggioranza. Torna il mitico Piccardo. Nei primi anni 2000 con migliaia di manifestanti “pro ospedale” di Albenga


Il mitico Sandro Piccardo si ricandida a sindaco ad Onzo. E lo fa guidando la lista “Onzo rinnovare per il futuro”. Chi è Piccardo ? Una cronaca d’altri tempi di un anziano giornalista.

Da neo e decano candidato Piccardo commenta: “La nostra squadra è formata da un gruppo di persone motivate, con giovani preparati ed intraprendenti che sapranno suggerire idee innovative e trainare il paese nei prossimi anni, supportati dell’esperienza che io ho maturato sia professionalmente sia come amministratore”. E ancora: “La sfida, se gli elettori ci daranno fiducia, sarà di garantire una buona amministrazione, di dare soluzione ai problemi e corso alle iniziative, così come indicato nel nostro programma amministrativo. Sarà inoltre di favorire la formazione di una nuova classe di amministratori in grado di guidare in futuro il paese”.

Sei quote rosa in maggioranza: Fabio Sasso, geometra; Marco Gallizia, operaio edile e consigliere uscente; Lucia Fossati, casalinga; Marco Biagio Fallico, artigiano; Simone Fontana, studente; Roberta Orsi, cuoca; Sonia Ferrari, casalinga; Rosella Bottello, casalinga e consigliere uscente; Enza Forcheri, docente; Enrica Ferrari, casalinga. 

LUCIANO CORRADO, OGGI TRA I GIORNALISTI VETERANI, AVEVA SCRITTO NEGLI ANNI DUEMILA –

NAN, PICCARDO, SCHNECK (Foto archivio Trucioli.it)

Sandro Piccardo e il suo vero relax nella frazione Le Salse, nel Comune di Mendatica. Una casa in pietra, con vista sulle Alpi Marittime, il parco delle Navette e all’orizzonte le colline che circondano la pianura ingauna.

….Sandro Piccardo, il mancato presidente della Provincia, che ha sempre avversato la “politica degli annunci”, ma soprattutto non ha mai avuto tessere di partito. Il periodo più proficuo? Sei anni di presidenza alla Comunità Montana Ingauna. …

….Sandro Piccardo, segretario comunale, senza tessere di partito, già sindaco di Onzo, ex presidente della Comunità Montana Ingauna, candidato sconfitto per il Polo delle Libertà nel 1999, ex consigliere provinciale del Gruppo Misto.

SANDRO PICCARDO – Appartiene ad una vecchia famiglia ingauna. A lui dedichiamo più spazio perché è il personaggio che meno si è parlato negli ultimi anni. E’ uscito dal circuito dei “media”. Sepolto negli archivi dei ritagli stampa. Lontano dai riflettori della cronaca. E’ tornato nel ruolo che più gli si addice, nonostante il suo passato.

Breve cronistoria.  La mamma aveva gestito, con le sorelle, uno “storico” negozio di casalinghi in via Enrico D’Aste. I nonni materni di Sandro facevano i mercati e le fiere nel ponente savonese. Prima col carro e cavallo, poi con il glorioso “615”.

Un esempio dei tempi? La cittadina di Andora non esisteva ancora, il cuore del paese era a Molino Nuovo. Papà Piccardo, invece, era ispettore delle Dogane.

Sandro Piccardo, segretario comunale dal 6 giugno 1977. Con esordio a Stellanello, quindi Testico, Toirano, Balestrino, Arnasco, Vendone (ad Onzo finirà per trovare l’anima gemella e convolare a nozze). Poi via via impegni sempre maggiori: Ceriale, Borghetto S. Spirito, Pietra Ligure (con Bardineto a scavalco).

E’ a Pietra Ligure che Sandro Piccardo, etichettato come “uomo della destra e schierato”, viene convinto ad andarsene (fatto fuori) dalla nuova amministrazione di centro sinistra del sindaco De Vincenzi. In precedenza era stato segretario comunale col sindaco Giacomo Accame, leghista della prima ora e successivamente 13 mesi con il commissario prefettizio. Un periodo ricco di soddisfazioni professionali.

Con l’avvento della giunta De Vincenzi inizia una stagione difficile, anche sotto il profilo umano perché la lotta include una serie di esposti “apocrifi”, con conseguenti indagini, inchieste della Procura della Repubblica. Sandro Piccardo lascia a testa alta. Del resto la nuova normativa consente ai sindaci di scegliere con discrezionalità il primo collaboratore della gerarchia dei burocrati.

Una pratica sempre più diffusa.

Negli anni ’90, per quasi un decennio, Sandro Piccardo, è sindaco di Onzo. Per sei anni è presidente della Comunità Montana.  Sono anni che, Piccardo, ha sempre considerato i più proficui per la sua esperienza al servizio dei cittadini.

Piccardo ha un solo difetto: da politico non politico, da amministratore pubblico controcorrente, non ama fare la primadonna e soprattutto è lontano anni luce dal protagonismo degli “annunci”. Ovvero annunciare opere, iniziative, interventi prima che siano conclusi. Piccardo convocava i giornalisti soltanto quando il progetto, il programma erano andati a buon fine. Ovvero una realtà da esibire ai cittadini. Un politico senza tessera, ma certamente fuori moda. Da licenziare.

La presidenza alla Comunità Montana l’ha visto scendere in piazza, con duemila persone, nella manifestazione “pro ospedale” di Albenga. Il suo tempo l’ha dedicato alla realizzazione di una serie di interventi ed iniziative che hanno lasciato il segno e soprattutto il buon esempio. Nella sua giunta aveva messo al bando il settarismo ideologico.  C’erano assessori di An e di Rifondazione comunista. Da Innocenzo Gallizia, a Gianni Alberto, a Gabriele Piraldo, tra gli artefici di “Verde Azzurro”, a Villanova.

<La nostra è una squadra – solea ripetere Piccardo – che ha tra i suoi valori il corretto e sincero rapporto personale, la stima reciproca, la buona conoscenza del territorio. Con questa pagella siamo riusciti a coalizzare il consenso generale al nostro operato, coinvolgendo i venti Comuni in quasi tutte le scelte strategiche e in difesa dell’ospedale di Albenga.  Non permettevamo ai partiti di condizionarci. A 360 gradi al servizio della comunità locale>.

Sarà per questo suo senso pratico, sarà per alcune mosse sbagliate, sarà per quel spiaccato differenziarsi dai politici di professione, più votati ai partiti che alle esigenze della gente, sarà per una sorte del destino, che Sandro Piccardo conosce la sconfitta alle elezioni provinciali del 1999, contro il candidato dell’Ulivo, Alessandro Garassini, avvocato e figlio dell’ex amatissimo sindaco di Loano, Elio, maestro di scuola, ottimo musicista d’orchestra. Molti ricordano con nostalgia le sue serate al mitico (allora) Tabù di Alassio, negli anni sessanta.

Al primo turno, l’avvocato Garassini raggiunge il 44, 4 per cento, Paccardo il 38, 6, mentre Marco Melgrati che correva per la Lega Nord (ora è sindaco superazzurro di Alassio) raccolse il  6,7 per cento.  Bruno Marengo, ex sindaco di Savona, ex Pci, passato a Rifondazione comunista, ebbe il 5.7, oggi è sindaco di Spotorno per una manciata di voti.

Al ballottaggio Garassini arrivò al 52,7 e Piccardo al 47,3.

Oggi  Sandro Piccardo dopo aver fatto un anno di riposo forzato (ma pagato), fa il segretario generale a San Bartolomeo al Mare. Il suo hobby resta la montagna, nel rifugio verde, in quel super relax della borgata Le Salse, nel Comune di Mendatica. Una casa in pietra, con vista sulle Alpi Marittime, il parco delle Navette e all’orizzonte le colline che circondano la pianura ingauna.

Luciano Corrado

 


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