Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Celle Ligure, ma che bel regalo! Macchè hotel di lusso. Eccovi 29 seconde case per ‘milionari’? Chi sono i protagonisti


E’ difficile che trascorrano più di dieci giorni senza leggere comunicati della Regione Liguria (saltuariamente anche dell’Associazione albergatori aderenti a Confindustria) in cui si esalta il turismo ligure che va a gonfie vele. Tutti felici. Più stranieri e più italiani (arrivi e presenze seppure più brevi) in strutture alberghiere, residence e agriturismo. Aggiungiamo i campeggi. Tutto bene?

Celle Ligure. Il dinamicissino vice capogruppo di FI in Regione, Angelo Vaccarezza (Ha sempre incoraggiato nella sua lunga carriera  politico-amministrativa l’edilizia turistica delle seconde case), con il Sindaco Caterina Mordeglia, il Vice sindaco Giovanni Siri e il consigliere Giancarlo Tacchino capogruppo di maggioranza  di cui fa parte anche Carlo Barindelli consigliere delegato. In minoranza l’ex sindaco Remo Zunino, Stefano Barlo, Jacopo Abate, Alberto Vigna.

Ultimo di un lunghissimo esempio – per chi non soffre di memoria corta o cura l’archivio stampa – di promesse non mantenute e pomposi progetti alberghieri finiti alle ortiche. Ovvero lo ‘scandalo’ (non ci interessano eventuali  e presunti aspetti di illegalità) di Celle Ligure: ex colonie Bergamasche. Dapprima gli osanna ripetuti in decine di annunci sui mass media per la realizzazione di un 5 stelle lusso, poi di un 4 stelle, infine solo 29 alloggi-seconde case.

Come non farsi mancare il déjà vu in molti altri casi del ponente ligure? Citiamo alcuni esempi: la T1 (Ceriale); la mai decollata ‘zona alberghiera’ di Loano (città da anni in attesa del nuovo Piano regolatore), il villaggio turistico nelle ex Cave Ghigliazza di Finale Ligure, hotel di lusso nell’ex stazione ferroviaria di Albissola, nell’area sovrastante il porto turistico di Andora e si potrebbe continuare. In agguato l’urbanizzazione dell’ex aree Piaggio e il progettato 4 stelle nella progettualità di massima dell’ex cantiere navale Pietra Ligure.

L’amministrazione del sindaco Caterina Mordeglia ha di fatto alzato bandiera bianca mettendo in pratica il ‘Non possumus’ nella riqualificazione ex Bergamasche. Ignoriamo peraltro quanto Celle Ligure possa vantare risultati concreti nella difesa di una sana e qualificata politica turistica che si traduce in saggia amministrazione urbanistica/edilizia del territorio.

Non conosciamo i cavilli legali e burocratici. Non siamo all’altezza di giudicare se gli oneri di urbanizzazione (con le diverse voci che si possono leggere nell’articolo di Luciano Parodi su Savona News) siano equi rispetto alla palese speculazione immobiliare che ha una travagliata storia e tanti retroscena. Una cosa pare certa. Siamo di fronte all’ennesima sconfitta dell’imprenditoria alberghiera savonese che ha già visto più che dimezzare le sue strutture nel corso dell’ultimo ventennio in particolare. E’ una grave (e squallida?) realtà nei confronti di chi ha spesso taciuto e messo in pratica il ‘fumo negli occhi‘, trombettiere del potere via via dominante e di una politica maleodorante.

Accade a Celle Ligure che per la storia ha avuto un presidente locale e provinciale degli albergatori (il compianto Carlo Buccelli), un tempo uniti sotto un’unica sigla, che non ha fatto compromessi con la speculazione edilizia che ha avuto come primo risultato socio-turistico la dequalificazione e la perdita di qualità degli ospiti. Oltre all’emorragia di clientela straniera (centro e nord Europa per decenni una manna). Seconde case a migliaia e massificazione del turismo, caos nei 40-50 giorni di punta e certi fine settimana-week end, impoverimento del tessuto economico e ambientale pure a medio e lungo termine. Mentre nessuno può disconoscere che abbiamo per fortuna ancora tante ricchezze della natura. Il carburante mare-outdoor.

Siamo stati impotenti testimoni (con 57 anni di attività giornalistica) di una triste realtà distruttiva e in posizione minoritaria nel mondo della carta stampata prima, ora dei social. A Celle Ligure non sono mancati- non numerosi- quelli che venivano bollati da ‘bastian contrario‘ solo perchè si battevano  e denunciavano abusi, pastrocchi, il premiato potere clientelare della malapolitica.

Non vogliamo tuttavia fare tifoseria per questa o quella lista di candidati con i loro programmi e promesse elettorali. Restiamo tenacemente testimoni dell’ennesima sconfitta di quel sano turismo alberghiero capace di produrre posti di lavoro qualificati e non saltuari. E una clientela affezionata. Celle Ligure che poteva vantare pure un ‘Istituto-scuola alberghiera’. E per concludere pare abbia prevalso, non solo a Celle, il predicare bene e razzolare male. Buona fortuna! (L.Cor.) 

P.S. Abbiamo conservato alcune-mail dell’indimenticato illustre cellese prof. Gian Lugi Bruzzone che ci onorava della sua prestigiosa collaborazione. Manteniamo fede all’impegno di tenere le e-mail riservate-personali. Diciamo solo che da esse emergeva una desolante testimonianza per la sorte inflitta alla sua Celle per opera di chi, negli anni, con rare eccezione, ha governato la città. Ma anche il persistente disinteresse della maggioranza dei cittadini-elettori. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.

DA SAVONA NEWS DEL 21 APRILE 2024 – di Luciano Parodi

Era prevista un’accesa discussione in Consiglio comunale e così è stato.

Il tema dell’approvazione della bozza di aggiornamento della convenzione urbanistica tra il Comune di Celle e la società Punta dell’Olmo per la realizzazione di 29 alloggi e non più un albergo a 5 stelle come era disposto nel 2018 al posto dell’ex padiglione Frizzoni delle ex colonie Bergamasche ha aperto un duro dibattito nel parlamentino cellese.

La società Punta dell’Olmo (degli imprenditori padre e figlio Aldo e Roberto Spinelli, big genovesi ndr) che ha già realizzato e venduto 49 alloggi dove prima era presente il Padiglione Camozzi ha infatti chiesto una revisione cambiando la destinazione d’uso prevista dalla legge regionale che permette ai volumi superiori ai 10mila metri cubi di trasformarli (attuali 18mila metri cubi) in residenziali con una riduzione di volumi (saranno ridotti a 13mila metri cubi).

“Crediamo che l’interpretazione della legge Regionale del 2020 andasse interpretata su varianti da concedere a destinazioni antiche risalenti ante 1967 sui fabbricati esistenti e che non potesse agire su un permesso appena rilasciato stravolgendo la destinazione concessa già in variante – ha detto il capogruppo di Uniti per Celle Remo Zunino – su questo argomento mi sarei speso maggiormente per eventualmente assentire una trasformazione in RTA; in sub ordine avrei trovato delle giustificazioni urbanistiche di rilievo da respingere la domanda ed affrontare un ricorso al TAR. Questa variante in fase di rilascio comporta la perdita di posti di lavoro che erano garantiti dal funzionamento di un albergo di 4 o 5 stelle, professionalità che avrebbero fatto di Celle una meta per turisti sviluppando l’antico pensiero di integrazione costa entroterra e periferia di una grande città come Genova”.

“Si registra inoltre la perdita di credibilità dell’imprenditore, che poco gli importerà, ma ci ha venduto solo fumo e niente arrosto, ma la perdita maggiore è la mancanza di attendibilità della amministrazione a due mesi dal voto che per pochi spiccioli e senza il citato confronto acconsente un simile intervento – continua Zunino – a tal fine ricordo che in una operazione molto più contenuta 20 anni or sono chiedemmo all’imprenditore la compartecipazione del 50% sugli utili di quel intervento mentre oggi, a conti fatti in modo molto conveniente per l’imprenditore, al comune arriva mal contato il 10% dimostrabile sul momento”.

“Per l’ennesima volta la maggioranza ha deciso autonomamente senza alcun confronto, nè con la cittadinanza, nè con la minoranza consiliare- E’ un modus operandi inaccettabile ma purtroppo messo in atto dall’attuale amministrazione in molti altri ambiti e altri progetti” ha proseguito il consigliere Jacopo Abate.

Di tutta risposta il sindaco Caterina Mordeglia ha motivato la decisione.

Per il Comune di Celle erano già previsti oneri di urbanizzazione e con questo cambio in corsa ne saranno previsti ulteriori oltre all’utilizzo pubblico di nuove strutture all’interno dell’ex colonie (ristorante, piscina, campi da tennis, da paddle, da calcio, spa, posteggi): dalla riqualificazione dell’area di San Bastian passando per la riqualificazione dell’arenile di fronte alle ex colonie per la creazione di una spiaggia libera attrezzata, nuovi parcheggi per le moto in via Galilei, un restyling della scala d’accesso di via alla Costa. Per un totale delle opere che si attesterebbe su un milione di euro.

“Non prendiamo in giro nessuno, il punto fondamentale e che sembra che la minoranza non voglia sentire, è che esiste una legge regionale. Esisteva quando è stata applicata la convenzione del 2018, è stata rispettata e ne esiste una del 2020 che è stata rispettata – puntualizza la prima cittadina di Celle – Il discorso di fare un ricorso al Tar è un’idea legata ad un concetto che non ha un futuro di ragionamento, perché sappiamo bene che quando esistono delle normative non è che si va contro i mulini a vento perché così almeno ci sentiamo tutti protetti da un ombrello che non esiste”.

Ad intervenire sul tema anche il candidato sindaco di “Idea Comune” Germano Gadina che venerdì scorso era presente nel pubblico nella sala consiliare.

“Immediatamente prima della trattazione del punto, entra in sala consiliare un gruppo di 25/30 persone, ho scoperto poco dopo essere le maestranze del cantiere delle Bergamasche, almeno così mi hanno riferito, capeggiate dall’imprenditore a cui fanno riferimento le lavorazioni di costruzione. Superfluo dire che una volta approvata la pratica, sono tutti usciti – dice Gadina – Formalmente nessun impedimento: il Consiglio comunale è il momento pubblico per definizione, chiunque può accedervi e ascoltare; le persone sopra menzionate poi hanno osservato silenzio non arrecando nessun disturbo. Il punto qui, che non sfugge a nessuno, è un’altro: ma cosa si voleva dimostrare? Era, lo ripeto ancora, una pratica dall’esito scontato e non era, in nessun modo in discussione, il proseguimento del cantiere e quindi del lavoro dell’impresa e delle sue maestranze”.

“Mi piacerebbe confrontarmi con l’imprenditore in questione per evidenziargli il mio punto di vista, nel massimo rispetto dei legittimi interessi di ognuno, per riportare a fattor comune alcuni aspetti. È stata una pagina, a mio avviso non bella, una immagine significativa di un Paese (l’Italia) che si vuole cancellare, di un Paese dove non possono essere più permessi taluni atteggiamenti – conclude il candidato alla carica di primo cittadino – Personalmente questa serata rimarrà l’epilogo ed il ricordo di questo ciclo amministrativo. Qui, prima ancora del candidato sindaco, a scriverlo è la persona”.

La bozza di aggiornamento della convenzione è stata poi approvata con 7 voti favorevoli e 3 contrari.

Luciano Parodi

2/Leggi articolo de la Repubblica-Liguria del 7 febbraio 2024……..

3/ Leggi articolo su Uomini Liberi a firma di Luigi Bertoldi dal titolo. Celle Ligure. Lo scempio dei soliti noti….


L.Corrado

L.Corrado

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