Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Lettera aperta al presidente Toti. Legga ‘La carta di Firenze’ e provveda con l’edificazione di un ospedale geriatrico. Primi in Europa per numero di centenari


Il 29 febbraio scorso ad opera di un board di esperti geriatri e gerontologi di tutto il mondo, è stata pubblicata la <Carta of Florence>, manifesto contro l’ageismo in sanità, a cui hanno contribuito ricercatori del Programma Age-it tra cui il prof.Andrea Ungar dell’Università di Firenze ed il prof. Antonio Cherubini dell’IRCCS-INRCA.

di  Gianfranco Barcella

Il documento descrive gli effetti dell’ageismo sulla salute e sull’assistenza e propone azioni concrete in campo educativo e politico che possono contribuire a ridurre l’ageismo e promuovere una longevità in salute. La strategia promossa dalle Nazioni Unite (Decade of Healthy Ageing 2021.2030), identifica l’ageismo come un ostacolo globale nel limitare le opportunità delle persone anziane  di contribuire  alla società, realizzare il loro pieno potenziale e condurre una vita appagante.

La carta rappresenta un punto di riferimento fondamentale nella lotta contro la discriminazione, legata all’età, che riguarda sia i soggetti molto giovani che gli anziani, con la differenza sostanziale che per i primi si tratta, di una condizione transitoria, mentre per i secondi di una condizione progressiva, aggravata dalle fragilità connaturate con l’invecchiamento. L’anziano perciò, rispetto al giovane è bersaglio di discriminazioni plurime che possono riguardare più dimensioni.

L’ageismo è un fenomeno culturale spesso sottovalutato e talvolta considerato benevolo, ma che riguarda anche i professionisti che si occupano dell’anziano sia nell’ambito sanitario che sociale e spesso deriva da una conoscenza limitata del processo di invecchiamento, della medicina geriatrica e dell’approccio gerontologico alla cura dei pazienti anziani. Il 5 e 6 aprile 2024 si è svolto a Firenze un evento mondiale contro l’ageismo dal titolo ; “Anti- Ageism Alliance. A global geriatric task force fot older asults’ care che ha visto il prof. Andrea Ungar coordinatore scientifico dell’evento. Lo scopo di questo convegno è stato quello di discutere e diffondere i principi della medicina geriatrica con lo scopo finale di promuovere l’implementazione dell’approccio gerontologico contro l’ageismo.

Resta il fatto che la  Regione Liguria è la prima in Europa per il numero di ultracentenari. Secondo un recente studio dell’Istat, negli ultimi dieci anni, i centenari in Italia sono passati da 11 mila a 14 mila. Nonostante gli appelli dei sindaci, unitamente ai Suoi, caro governatore, che da tempo cercano giovani che siano disposti a vivere e lavorare  in Liguria. La nostra Regione si conferma pertanto una terra di anziani, molti dei quali vivono da soli e sono bisognosi di aiuto e di assistenza continua. Sul sito della Regione Liguria leggo in proposito a SERVIZIO DOMICILIARE: “Si tratta di servizi, dedicati alle persone che necessitano di un aiuto a domicilio in alterativa al ricovero in un istituto. Le prestazioni possono essere di aiuto domestico (governo della casa), di assistenza tutelare (ad esempio: igiene personale, cura alimentazione cura semplice di decubiti, mobilizzazione), e sanitaria. I servizi vengono erogati dal Comune o dalla Asl o da entrambi in forma integrata, a secondo del tipo di bisogno assistenziale. ASSISTENZA DOMICILIARE : si tratta di un servizio sociale che viene prestato per alcune ore della giornata al domicilio di persone anziane e disabili che non necessitano di cure sanitarie e quando le condizioni socio-economiche non consentono più un’autonomia totale nello svolgimento delle normali attività  quotidiane. L’obiettivo è quello di favorire l’autosufficienza della persona, aiutandola nell’igiene personale, nella corretta deambulazione, nella preparazione dei pasti, nella cura della persona, nelle faccende domestiche, nell’accompagnamento ed in altri servizi complementari. Per usufruire dell’assistenza domiciliare occorre rivolgersi alla rete degli Ambiti territoriali sociali ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA: è un servizio organizzato dalle Asl in collaborazione con i Comuni ed è rivolto prevalentemente agli anziani, ai disabili ed alle persone, affette da malattie cronico-degenerative, in fase stabilizzata, parzialmente, totalmente o temporaneamente non autosufficienti e con la necessità di un’assistenza continuativa. Possono essere previsti interventi di tipo sociale (pulizia dell’appartamento, invio di pasti caldi, supporto psicologico disbrigo di pratiche amministrative ecc,) e interventi socio-sanitari (attività riabilitative,assistenza infermieristica, interventi del podologo ecc).”

Questo servizio permette alla persona di rimanere il più a lungo possibile nel suo ambiente domestico e di essere assistito a casa con programmi personalizzati. Per usufruire di questi servizi occorre rivolgersi ai distretti socio – sanitari. (1o al tempo del covid 19. Ho provato a chiedere un aiuto ma con scarso successo; oggi di certo i servizi saranno  eccellenti!). Le politiche nei confronti della popolazione anziana sono volte inoltre a salvaguardare l’autonomia ed il benessere, sostenendo innanzitutto le attività promosse  dalle associazioni e dal volontariato che permettono alla persona anziana di mantenere legami sociali ed un impiego sereno del tempo libero. Si tratta di una vasta gamma di servizi le cui modalità di accesso sono definite dalle singole Asl

Sul sito del Comune di Savona leggo ancora. SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICIIARE: un aiuto per consentire di vivere nella propria casa nelle migliori condizioni possibili. Un operatore di una cooperativa, convenzionata con il Comune si occupa delle cura e igiene della persona e dell’abitazione, della preparazione dei pasti e di eventuali altri servizi quali disbrigo di pratiche, accompagnamento degli anziani, con difficoltà di autonomia motoria con mezzi pubblici , spesa,supporto relazionale. Frequenza ed orari vengono concordati con gli utenti sulla base delle necessità individuali ed in base alla disponibilità organizzativa del servizio in una fascia oraria dalle 7.00 alle 22.00 tutti i giorni della settimana. Questo servizio si rivolge in particolare alle persone anziane che vivono nella propria abitazione, non più totalmente autonome negli atti della vita quotidiana. Il servizio può essere a pagamento, gratuito o a costo ridotto in relazione alle condizioni economiche, a seconda della fascia ISEE di appartenenza. Per richiedere  il servizio occorre rivolgersi all’area Non autosufficienza anziani e disabilità in via ZARA11 preferibilmente su appuntamento (tel.019/820661) o nel consueto orario di ricevimento.

E’ previsto in Liguria il Day Hospital Geriatrico, un ricovero, riservato agli anziani con più di 65 anni che hanno bisogno di indagini diagnostiche, terapie complesse, trattamenti riabilitativi per le patologie tipiche dell’invecchiamento con la necessità di sorveglianza diurna durante il trattamento.

Visto quanto sopra io opterei, per ottimizzare anche le esigenze di cura della popolazioni senile sempre più rilevante, per l’edificazione almeno di un ospedale geriatrico non solo diurno, specializzato nel trattamento del soggetto anziano fragile, polipatologico, sarcopenico, utile anche per il decadimento cognitivo e per altre patologie, tipiche dell’anziano. Non è più sufficiente una clinica geriatrica, ubicata all’ospedale policlinico San Martino di Genova.

Illo tempore si aprivano gli ospedali pediatrici quando c’era una natalità molto più rivelante. Ora bisogna puntare sulla specificità delle patologie degli anziani. Sarà un segno di decadenza ma è così! E soprattutto è necessario recuperare per tutti l’attenzione verso la prevenzione e l’educazione sanitaria.

Il prof. Garattini ci parla di <Prevenzione come rivoluzione>. Secondo  l’illustre farmacologo, prevenzione vuol dire vivere più a lungo e liberi da malattie. Non solo: la prevenzione è anche lotta alle diseguaglianze, a partire da quelle economiche oltre che avere la possibilità di vivere più a lungo e liberi da malattie. Sono tutti obiettivi  che costituiscono una vera e propria rivoluzione culturale. Segnalo anche la diffusione capillare della medicina predittiva e della medicina di genere, ma forse chiedo troppo.

Purtroppo per definire la politica oggi si può prendere in prestito dalla finanza, l’espressione inglese short-termism che definisce l’eccessiva attenzione dedicata ai risultati a breve termine, a discapito di interessi maturati a lungo termine. Un classico esempio è la pressione che le imprese subiscono nel soddisfare le pretese degli azionisti che le porta  a concentrarsi sul raggiungimento di altri a breve termine e dedicare meno risorse per il conseguimento di obiettivi strategici. Di lungo corso. Il termine è stato poi adattato ad altri campi, a indicare come nella sfera individuale ciascuno di noi sia più propenso a compiere scelte legate al futuro più prossimo, rispetto agli anni a venire. Soprattutto in Italia, l’espressione viene utilizzata per indicare <la miopia a breve termine> di cui si accusa il sistema politico italiano.

In un editoriale del Corriere della Sera, Maurizio Ferrara evidenzia come nel nostro Paese : “Il futuro è trattato come una specie di colonia lontana e disabilitata in cui scaricare i danni prodotti dalle attuali generazioni” e predice: “A furia di considerarlo come <tempo di nessuno, il futuro rischia di trasformarsi in un tempo <senza nessuno>. Succede infatti che sui temi che richiedono un impegno a lungo termine: la sanità, l’istruzione, il debito pubblico, l’innovazione tecnologica, l’ambiente, la maggior parte dei partiti promuova azioni contingenti, slegate da qualsiasi proposta di visione organica di futuro.

Spesso, sia per la velocità dei nuovi canali di comunicazione, che ha modificato i tempi e le modalità della narrazione politica, sia per la sempiterna corsa all’efficienza dei mercati finanziari, le loro promesse  sono di carattere prettamente ideologico, distaccate dalla realtà, utilizzate solo come mezzo per ottenere un più rapido e ampio consenso elettorale.

Resta dunque lo sconcerto per gli aspetti perlomeno contraddittori della politica sanitaria ligure, legata principalmente al contingente. Cito fra tutti un esempio: In un documento firmato dagli infermieri del P.S. dell’Ospedale<San Paolo> di Savona , si legge della loro contrarietà in merito alla paventata riconversione, tramite un corso veloce di poche ore, degli infermieri per adulti ad infermieri pediatrici.

Rileva Simone Anselmo, segretario comunale savonese del Partito Democratico: “L’attività di triage pediatrico è un’attività altamente specifica: l’infermiere per adulti e l’infermiere pediatrico hanno due formazioni diverse e specifiche. Non prendere atto di questo pare una responsabilità gravissima. Negli anni la Pediatria Savonese è stata e resta una eccellenza ma l’operazione <Gaslini diffuso> sta mettendo a rischio tutto questo. Solo 20 infermieri su 46 hanno accettato il passaggio sotto l’istituto genovese e questo ha comportato una grave carenza d’organico”.Così conclude: “Chiediamo alla Regione Liguria un ripensamento totale dell’operazione <Gaslini diffuso>, prima che il rischio di smantellare tutte le pediatrie locali diventi concreto. Siamo e saremo sempre per la difesa della sanità pubblica e per il Servizio Sanitario Nazionale, contro gli attacchi di Toti e del governo Meloni” .

Per concludere  cito il Prof. Giuseppe Remuzzi: “Dobbiamo passare da una società che invecchia ad una società longeva: vuol dire ritardare gli effetti negativi dell’invecchiamento. In altre parole vivere più a lungo e vivere bene sarà un nuovo traguardo per l’umanità. Possibile? Sì, attraverso prevenzione delle malattie di cui si parla tantissimo ma si fa pochissimo: i due cardini della prevenzione sono alimentarsi correttamente, che vuol dire non tanto quanto mangiare (digiuno intermittente o pasti frequenti è lo stesso), ma fare attenzione alle calorie e alle qualità di quello che si introduce. E poi attività fisica: con l’età si tende a perdere  massa muscolare e questo si può limitare muovendosi. Ma perché chi fa attività fisica viva più a lungo o meglio non lo sappiamo o perlomeno non lo sappiamo del tutto”.

Così ho letto con piacere la seguente notizia sul Secolo XIX di Giovedì 2024: “La fotografia dello stato di salute dei Liguri e dei Genovesi è impietosa: sedentari e quindi in sovrappeso, affetti da malattie metaboliche, legate da scorretta alimentazione, longevi ma destinati a trascorrere decenni di vita con una (e spesso anche due o più) patologia cronaca. Per questo dalla Asl3 genovese è partita un’esperienza pilota, unica in Italia: la creazione di un Dipartimento per i corretti stili di vita, collegando strutture complesse e dipartimentali che vanno dai consultori alla diabetologia ed alla cardiologia. E tutto questo con l’obiettivo di promuovere nella popolazione, iniziando dai giovani, le abitudini che consentono di invecchiare nel miglior modo possibile”

Governatore, si può estendere questa esperienza alle altre Asl liguri.?I settant’anni mi minacciano!

Gianfranco Barcella

ALTRO CHE  La carta di Firenze…..


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G.F. Barcella

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