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Alassio quanti bei ricordi! La… Premier League ai Salesiani


“Quando il tramonto è vicino, corri ad aspettare l’alba”: anche il vecchio cronista di provincia trova ogni occasione per scappare dal presente e cullare in un passato ricco di dolci ricordi.

di Willy Olivero

Vecchie veduta esterna del collegio dei Salesiani di Alassio

E così lunedi sera, lustrandomi gli occhi nel vedere una partita del campionato inglese, sono regredito agli anni 70 quando le maglie del Liverpool, Manchester Unite, Arsenal e Tottenham erano indossate dai ragazzi che frequentavano l’Istituto Salesiano Don Bosco di Alassio. Erano maglie autentiche che Don Torricelli, prete fumino di Volterra e insegnante di inglese, aveva comprato nei mercatini inglesi, dove già a quei tempi i gadgets erano fonte di ricchezza per le squadre.

Lui amava tutto quello che era british, forse più per l’odio viscerale che nutriva verso Napoleone, tanto che quando entrava in classe diceva ad alta voce: “I francesi non sono tutti delinquenti ma Buonaparte si”. E lui alla domenica mattina, alle 10,30 finita la Messa, era presente nei due campi dove si giocavano le partite, un lunghissimo quadrangolare che durava tutto l’anno scolastico. Il campo centrale era quello dove oggi si trova il parcheggio, quello secondario, chiamato Campo delle Bandiere, era, diciamo così, al piano rialzato.

Si giocava sempre e noi ragazzi di allora, con le prime fidanzatine a fare il tifo, pregavano, proprio il caso di dirlo, per la pioggia in modo da giocare nel fango, altro che oggi si ferma tutto per una pioggerellina. Chissà se con questo modesto pezzo, tirato su in una malinconica mattinata di aprile, si riconoscono tanti ragazzi di quegli anni, oggi mariti e forse nonni.

Alassio una cartolina del 1959. Il complesso dei Salesiani con il campo da calcio dove oggi c’è un ‘prezioso’ parcheggio pubblico a pagamento

Dei ricordi di quelle domeniche ne conservo uno, legato al campo delle Bandiere. Giocavo con la maglia dell’Arsenal e stavolta facendo una prestazione bruttissima, di piu. Ricordo che sul finire, sul 6-6, mi venne tra i piedi una palla che scagliai forte dalla rabbia e che per una combinazione di grande fortuna fini in rete battendo il portiere Abbrescia, pensate un po’ ricordo ancora il nome.

Don Torricelli urlò al miracolo mentre il mai dimenticato Don Cazzola, al quale dedicherò un pezzo a parte, si lustrò gli occhiali. E poi alla fine qualche rissa perché mica si era dei santi. Quel campionato l ‘Arsenal lo chiuse ultimo con il Liverpool, dove c’erano ragazzi che poi proseguirono la carriera, che vinse con largo anticipo.

Tutti noi eravamo ispirati da quelle squadre che poi assistevano in diretta grazie alla TV Svizzera e la nascente Telemontecarlo. Ed eravamo contenti, certo più di oggi, dove ci mancano tanto, ma tanto, le voci di Tutto il calcio minuto per minuto, Domenica Sprint e il campo delle Bandiere.

Willy Olivero


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Guglielmo Olivero

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