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Liguria e Basso Piemonte

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Genova il Comune più efficiente nel recupero evasione fiscale. Savona e Imperia zero. Dal governo Meloni tagli alle tasse ma solo per gli evasori fiscali


Il Comune di Genova è il più virtuoso d’Italia nella lotta contro l’evasione e l’elusione fiscale dei grandi tributi statali: nell’ultima annualità ha ricevuto dallo Stato un contributo per la sua attività di contrasto all’evasione erariale pari a 863.459 euro, più del doppio rispetto a Milano con 367.410, del quadruplo di Torino con 162.672, sopra a Prato con 147.243 e Bologna con 99.555. Zero a Imperia e Savona. E negli altri Comuni la musica non cambia.

In realtà non è proprio una buona notizia visto che i dati nazionali sono piuttosto deludenti: 6 milioni di euro recuperati, pari praticamente allo 0,007 per cento dei 90 miliardi (dati dell’Agenzia delle Entrate) complessivi che ogni anno i trasgressori del fisco trattengono indebitamente. E in Liguria la situazione, a parte Genova, è grave: la Spezia è in 31/a posizione nella classifica nazionale con soli 2.560 euro recuperati, mentre i comuni Savona e Imperia non hanno recuperato nulla.

Sono i dati diffusi dall’ufficio studi della Cgia di Mestre che ha analizzato l’azione dei Comuni italiani in chiave anti-evasione riferita ai tributi statali, come l’Irpef, l’Ires, l’Iva, le imposte di registro/ipotecarie e catastali.

Non pagare le tasse è rubare….” ha ricordato il presidente Mattarella in più circostanze. Si ruba a tutti e a chi ‘non può evadere’ (vedi reddito fisso e pensionati in particolare). Se tutti pagassero come accade nelle nazioni più diligenti si finirebbe per pagare in stragrande maggioranza tutti di meno.  Non sorprende quasi nessuno leggere che ci sono persino consiglieri comunali che denunciano redditi da poveretti (tipo 2/3 mila euro l’anno). Se di fatto lo Stato non incassa finisce per risparmiare nel bilancio pubblico, come accade in Italia da anni, a scapito dei servizi essenziali quali Sanità, Scuola, Giustizia, ma anche Ricerca. E la fuga è in crescendo per bassi stipendi di giovani laureati e non solo.

La Regione Liguria può annunciare:

27 MARZO 2024- FISCO: PRESIDENTE TOTI, “SODDISFATTI PER VIA LIBERA A PIÙ IMPORTANTE RIFORMA FISCALE A FAVORE DI COLTRE 800MILA LIGURI

COMUNICATO STAMPA – GENOVA. “Siamo molto soddisfatti del via libera definitivo da parte del Consiglio regionale alla manovra fiscale proposta dalla Giunta: è la più importante degli ultimi anni perchè garantisce più soldi nelle tasche di migliaia di cittadini, oltre 800mila persone, e va incontro ad un elementare criterio di equità, lasciando più risorse alle famiglie più fragili”. Così il presidente della Regione Liguria e assessore al Bilancio Giovanni Toti, in merito all’approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale del disegno di legge sulla riduzione o l’azzeramento (per redditi fino a 28mila euro) della maggiorazione regionale sull’addizionale Irpef per circa 800mila liguri con con un risparmio sul prelievo fiscale che va da 50 a 150 euro annui.

“Questa manovra è frutto del confronto con le organizzazioni sindacali – ricorda Toti -. Riteniamo che costituirà anche un sostegno alla domanda interna regionale, con un effetto positivo sulla crescita e sull’occupazione”.

Nelle more del processo di riordino della fiscalità degli enti territoriali, utilizzando la finestra concessa dal governo fino al 15 aprile per la rimodulazione delle fasce di reddito, Regione Liguria ha adeguato il proprio sistema fiscale a quello adottato dal governo, accorpando le prime due fasce di reddito: per il 2024 l’azzeramento della maggiorazione regionale sull’Irpef, finora previsto in Liguria per i redditi fino a 15mila euro, si estende a tutti i contribuenti con un reddito fino a 28mila euro, a prescindere dalla composizione del nucleo familiare, con un evidente riduzione della pressione fiscale sulle fasce di reddito medio basse. Il beneficio derivante da questa modifica normativa mantiene i suoi effetti in parte anche sui contribuenti della fascia di reddito successiva per effetto della progressività cui è improntato il sistema fiscale. Solo i contribuenti con redditi a partire da 65mila euro (il 4% del totale) avranno un moderato e progressivo aumento del prelievo, non superiore a circa 130 euro annui.

“Certamente non possiamo agire sulla pressione fiscale complessiva, che è di competenza del governo ma questo non ci esenta dal mettere in campo interventi sulla tassazione regionale a sostegno delle fasce di popolazione più in difficoltà, riducendo le imposte per le famiglie che hanno visto il loro tenore di vita maggiormente intaccato dall’inflazione. Questa manovra inoltre lascia saldo il principio della progressività fiscale che è sacrosanto. In sostanza, mentre il 95% dei liguri pagherà qualcosa in meno, chi ha redditi sopra i 65mila euro, ovvero il 5% dei contribuenti liguri, pagherà qualcosina in più”.

Il presidente ha poi sottolineato che questa manovra “è coerente con le altre azioni che abbiamo messo in campo quest’anno a favore, sostanzialmente, delle stesse fasce di popolazione. Mi riferisco alla gratuità del trasporto ferroviario regionale per tutti gli studenti fino a 19 anni e lo sconto del 50% fino a 26 anni e la gratuità degli asili nido per migliaia di bambini, con evidenti positive ricadute anche sotto il profilo occupazionale. Credo davvero che abbiamo ampiamente recuperato la perdita di potere di acquisto che ha colpito le famiglie a causa dell’inflazione e credo anche che la Liguria sia la regione più avanzata in termini di azioni a sostegno dei redditi più fragili”.

Ma siamo sicuri se solo il 5% dei liguri residenti, come ricorda la Regione, ha un reddito sopra i 65 mila euro lordi l’anno ? Prendiamo, ad esempio, la fortunata categoria del balneari. Al fisco denunciano una media di 24.300 euro l’anno. Guadagnano di più i loro ‘bagnini’ e soprattutto migliaia e miglia di dipendenti. Ma non è il caso di mettere in croce una sola categoria che non subisce crisi, neppure in tempo di covid si direbbe. E non può che essere positivo per l’economia turistica. Anche se non sempre va meglio per altre categoria del settore (vedi hotel con inarrestabili chiusure e trasformazioni in alloggi, totale o parziale). Tra gli 800 mila ‘favoriti’ indicati dalla Regione si va davvero verso un’equità fiscale ?

 


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