Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il libro di Pranzini: Adattarsi al mare che avanza. Cosa accadrà nei prossimi anni. E gli stabilimenti balneari? ‘E’ un fenomeno italiano unico al mondo’


E’ fresco di stampa. 10€ per 108 pagine formato tascabile. Autore il docente universitario Enzo Pranzini. Un titolo e un sottotitolo. ‘La strategia di Noè. Come adattarsi al mare che avanza’. Come difendersi dall’innalzamento del livello del mare. Tutto quanto è stato costruito in prossimità del mare dovrà essere difeso, adattato, arretrato? E quale sorte per gli Stabilimenti balneari ‘? Le opportunità della Bolkestein ? La concorrenza tra un turismo balneare di massa o di qualità.

Il prof. Enzo Pranzini docente universitario

Leggiamo un ammonimento di uno studioso che insegna Dinamica  e difesa dei litorali all’Università di Firenze  ed è autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche su questo tema e di numerosi libri  tra i quali: La forma delle coste (Zanichelli), Coastal erosion and protection in Europe (Rountledge) e Granelli di sabbia (Picini) e di cui Trucioli.it ha già scritto.

A domanda risponde: “Conosco la costa ligure ma devo ammettere che mi manca ancora una conoscenza approfondita. E’ importante studiare caso per caso. Ora sono alle Canarie, dove per il momento non ho visto erosione, ma ci sono da due soli giorni. Quando rientro cerco di capire perché certe spiagge del ponente savonese si comportano in modo così diverso. Su alcune ho lavorato, ma qui c’è da fare un’analisi incrociata. Sto completando un lavoro su 140 anni delle spiagge toscane: nonostante l’erosione di cui si discute in continuazione, ‘mediamente’ sono più ampie che non nell’800! E’ la statistica dei due polli! Anche in Liguria, penso non solo ad Alassio, i costi economici, ambientali e sociali delle varie strategie indicano che molti tratti costieri dovranno essere abbandonati e che difesa ed adattamento avranno comunque costi insostenibili per molte società. La consapevolezza di quanto sta ora accadendo e accadrà – e non bisogna pensare solo alle saltuarie violente mareggiate di cui alcune aree liguri hanno sofferto con danni rilevanti- nei prossimi decenni è un elemento essenziale per consentire ai cittadini di essere parte attiva nelle difficili scelte che dovranno essere fatte e che graveranno sulle generazioni future”.

E la sorte degli Stabilimenti balneari ? Pranzini: “E’ un fenomeno italiano unico al mondo, almeno nell’attuale forma e dimensione.  Il Rapporto Spiagge  2021 di Legambiente  afferma che oltre il 50% del litorale sabbioso o ghiaioso italiano è dato in concessione a oltre 12.186 stabilimenti balneari, con un aumento del 12,5% negli ultimi tre anni; ma vi sono comuni in cui le concessioni coprono oltre il 90% della spiaggia, lasciando liberi tratti di scarso valore paesaggistico e ambientale o difficilmente raggiungibili. Anche sotto i pontili dove il sole  non arriva. Il settore  turistico-balneare  costituisce una componente importante  dell’economia nazionale, e solo gli stabilimenti balneari, in cui lavorano 800 mila addetti,  hanno un fatturato di 22 miliardi all’anno”.

E la direttiva Bolkestein ? Pranzini: “La riforma del sistema delle concessioni, imposta dalla Direttiva europea, avversata dai concessionari, potrebbe al contrario costituire un’opportunità di riqualificazione e rilancio del settore, che si troverà sempre più a competere  con destinazioni turistiche  in cui l’offerta di basa  sulle qualità ambientali e non già su un turismo di massa come sta accadendo ormai in quasi tutte le località balneari della Liguria che soffrono della continua chiusura di hotel a beneficio delle seconde case affittate persino per pochi giorni. L’affollamento dove porta? Tornando ai balneari  nell’aggiudicazione delle concessioni potrebbe essere premiato chi ha già realizzato interventi di riqualificazione e chi proponente nuovi interventi ambientali, ricostituzione  degli arenile e facilità di accesso per soggetti con disabilità”.

Un capitolo del libro parla di ‘mare in gabbia‘. Pranzini: “Nella storia di un paese vi sono disastri che non sono dovuti a calamità naturali, ma che possono avere conseguenze più funeste e di lunga scadenza; è il caso, in Italia,  dell’indiscriminata invasione edilizia, al di fuori di qualunque piano di interesse generale, delle zone costiere e litoranee,  così cominciava un articolo-inchiesta  di Antonio Cederna, uno dei padri dell’ecologismo italiano pubblicato da L’Espresso  nel 1966. Ebbene il titolo era ? ‘Hanno messo in mare in gabbia’.

Pranzini: “Il mare è stato purtroppo ingabbiato lungo tutte le coste della penisola, quando non sono i muri delle ville ad impedire l’accesso all’acqua, lo sono le ferrovie, gli stabilimenti industriali posti inutilmente  sulla spiaggia, i poligoni militari, le aree portuali. Anche chi vive nelle città costiere non ha più una spiaggia  sulla quale prendere il sole, fare il bagno, se non a pagamento e neppure alla portata dei meno abbienti. la speculazione edilizia vende soprattutto la ‘vista mare’ ed ha occupato la fascia più elevata  e la rendita di posizione. Gli arenili sono stati sostituiti da lungomare decorati con palme che hanno portato ad una banalizzazione  dei paesaggio costiero, e i pochi tratti di sabbia sono stati dati in  concessione, praticamente eterna agli operatori balneari che spesso impediscono il transito che sarebbe garantito dalla legge. ” (L.Cor)

2/I benefici della Posidonia Oceanica al centro della serata di dibattito alla Biblioteca Civica “R. Deaglio” di Alassio

I benefici offerti dalle praterie di Posidonia Oceanica ampiamente illustrati nell’interessante e importante serata di dibattito ‘Il mare, la nostra vita. I benefici della Posidonia Oceanica’. L’Assessore al Demanio del Comune di Alassio, Rocco Invernizzi: “La nostra Amministrazione da sempre impegnata per la salvaguardia dell’ecosistema marino e per la protezione della biodiversità”.
Con un nome che deriva direttamente da quello del dio del mare, si può facilmente intuire l’importanza della Posidonia Oceanica, descritta per la prima volta da Linneo. Nei nostri mari i manti di Posidonia sono l’ambiente perfetto per moltissime specie animali e una grande varietà di organismi che vengono ospitati tra le sue foglie. La quantità di materia vegetale fornita da questa pianta acquatica, endemica del Mar Mediterraneo, consente lo sviluppo della biodiversità, di fondamentale importanza per l’intero ecosistema marino. Ma non solo: le praterie di Posidonia assolvono anche un ruolo ecologico vitale nella protezione delle coste, consolidando il fondale e attenuando la forza delle onde e delle correnti marine. Non ultimo, rappresentano un eccellente “biondicatore biologico” in grado di svelare i mutamenti a cui il nostro ambiente va incontro. Grazie alla sua forte sensibilità ai cambiamenti ambientali, lo studio della Posidonia – che si spinge in profondità più l’acqua è incontaminata – aiuta i ricercatori a valutare lo stato di salute dell’ecosistema, che si ripercuote sulla prateria.
L’assessore comunale  Rocco Invernizi e il presidente dell’Associazione Balneari Alassio Gianpaolo Fracchia

Tutti questi e i molti altri benefici offerti dalle praterie di Posidonia Oceanica sono stati ampiamente illustrati dal Prof. Carlo Cerrano, docente di Biologia marina Università delle Marche e Istruttore Fias, e dalla Dott.sa Monica Previati, Reef check ItaliaOnlus, nell’interessante e importante serata di dibattito “Il mare, la nostra vita. I benefici della Posidonia Oceanica” che si è svolta nella serata di ieri, venerdì 25 gennaio, presso l’Auditorium della Biblioteca Civica “R. Deaglio” di Alassio, promossa dalla sezione di Alassio di Italia Nostra, insieme ad altre associazioni del territorio, e patrocinata dal Comune di Alassio.

Aperta dai saluti istituzionali del Vice Sindaco di Alassio Angelo Galtieri e alla presenza dei rappresentanti delle associazioni locali e di numerose persone interessate all’argomento, la serata ha visto inoltre l’intervento dell’Assessore al Demanio del Comune di Alassio, Rocco Invernizzi, che ha sottolineato:
Questa serata è stata una conferma di quanto la  nostra Amministrazione sia lungimirante e all’avanguardia, in quanto, ascoltando le Associazioni del territorio che già da tempo sottolineano l’importanza della Posidonia Oceanica, ha inserito nei progetti di tutela della costa il suo ripascimento, attraverso una prima sperimentazione di ripiantumazione della prateria, che vedrà il suo inizio con il progetto di tutela della costa e dell’abitato, il quale dovrebbe iniziare già nel corso nel 2024 con i fondi di 3,5 milioni di Euro provenienti dalla Protezione Civile. In un’ottica di salvaguardia del nostro mare e della nostra costa, e per favorire al tempo stesso la biodiversità, abbiamo già da tempo attivato la fase primaria della depurazione che permette di scaricare in mare solo la parte organica, eliminando le micro plastiche e i materiali non biodegradabili. E oggi, muovendoci controcorrente e ponendoci all’avanguardia in Italia e in Europa, siamo impegnati nell’importante progetto, attualmente in fase di studio, teso a dotare il nostro sistema di depurazione primaria di uno strumento di depurazione biologica con biofiltri Muds, totalmente eco-sostenibile e senza alcun impatto ambientale”.

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